Ultimo aggiornamento: 2021/05/01 22:10.
Robert Llewellyn (sì, quello di Red Dwarf) ha provato in anteprima la Hyundai Ioniq 5: un’auto elettrica di fascia alta e di prezzo altrettanto elevato (Quattroruote parla di 45-60.000 euro), con dimensioni piuttosto voluminose (4,6 metri di lunghezza), 1,89 di larghezza e 3 metri di passo che non ne fanno certo una compattina da città. Ma quest’auto indica chiaramente quanto è rapida l’evoluzione dei veicoli elettrici.
A parte le invidiabili telecamere laterali che mostrano il bordo della strada quando si curva o fa manovra, c’è la possibilità di usare l’auto come fonte di corrente a 220 volt (fino a 3,6 kW): l’auto diventa generatore d’emergenza per la casa, energia portatile per un pic-nic, eccetera, con un piccolo accessorio che trasforma la presa di ricarica in una presa elettrica domestica. La si può usare persino per caricare un’altra auto elettrica, in emergenza.
Inoltre c’è la ricarica rapida a 800 volt e fino a 350 kW, che porta la batteria dal 10% all’80% in 18 minuti. I tempi di ricarica, che oggi sono la fonte principale delle critiche verso le auto elettriche, stanno insomma diventando paragonabili a quelli del rifornimento di carburante. Diciotto minuti sono il tempo che serve per fermarsi a fare pipì, prendere un caffé e fare uno spuntino (o un pisolino nei comodissimi sedili anteriori, se non avete passeggeri dietro).
Non si fa neanche in tempo a pranzare o cenare, e l’auto è già pronta per fare altri chilometri.
Questo è un time-lapse della ricarica rapida: notate che a differenza di quasi tutte le altre auto, la ricarica non rallenta granché man mano che la batteria si “riempie” e resta sempre sopra i 100 kW.
Quanti chilometri si ricaricano in quei 18 minuti? Se ho fatto bene i conti, con una batteria da 78 kWh (descritta a 3:30) e stimando 5 km di autonomia a velocità autostradale per ogni kWh, un “pieno” (che si fa a casa, prima di partire, sulla presa domestica) offre circa 390 km di autonomia. Dopo 350 km si arriva ad avere il 10% di carica residua (7,8 kWh), che in 18 minuti di colonnina rapida si portano all’80% (62,4 kWh), caricando quindi 54,6 kWh, equivalenti a circa 270 km.
Insomma, 620 km di autonomia con 18 minuti di ricarica. Credo che queste caratteristiche possano realisticamente coprire buona parte delle esigenze comuni anche per i viaggi lunghi, perché a questo punto il limite non è l’autonomia dell’auto: è l’autonomia della vescica. Certo, c’è ancora il problema del prezzo, ma di solito le tecnologie che debuttano sulle auto di lusso si ritrovano qualche anno più tardi in quelle meno costose. L’importante è dimostrarne la fattibilità.
Per chi avesse dubbi o domande sul mondo dell’auto elettrica, ricordo il mio blog-libro gratuito Fuori di Tesla.
Fonti aggiuntive: Electrek, Electrek.
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