Spiega cose molto pratiche e utili, come i limiti minimi di età fissati nell’app (TikTok è destinato a utenti di almeno 13 anni). L’app di TikTok è classificata come riservata a chi ha più di 12 anni nell’App Store di Apple ed è classificata come app per adolescenti sul Play Store di Google. Di conseguenza, se il telefonino del minore è impostato in modo da usare i controlli parentali, TikTok non sarà scaricabile. Se volete sapere come impostare questi controlli parentali, consultate le istruzioni per dispositivi Apple e per dispositivi di altre marche (anche queste disponibili in italiano).
Se non volete essere così drastici ma preferite accompagnare il minore su TikTok, c’è l’opzione Collegamento Famigliare, che permette di decidere quanto tempo può essere speso su TikTok giornalmente, limitare la visibilità dell’account, i commenti ricevuti e altro ancora. Per attivare questa opzione bisogna che il genitore abbia un proprio account TikTok e poi bisogna collegare i due account come descritto nella guida Per i genitori.
TikTok consiglia inoltre di rendere “privati” gli account dei minori. Questo non vuol dire che le cose che fanno su TikTok siano realmente private (la foto, il nome utente e la biografia, per esempio, restano visibili a tutti), ma offre un po’ di protezione in più. Per esempio, un account “privato” permette di scegliere chi guarda i contenuti pubblicati dal minore, chi lo segue e chi gli manda messaggi. Certo, questo è contrario all’idea di TikTok che molti hanno, ossia di cercare il maggior numero possibile di follower; ma è una scelta prudente.
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