2022/09/29

Il truffator truffato: intelligenza artificiale contro stupidità naturale

Lo scambaiting è l’arte informatica di prendere in giro i truffatori online facendo leva sulla loro avidità. Questi truffatori senza scrupoli telefonano alle persone vulnerabili spacciandosi per l’assistenza tecnica di Microsoft o per qualche altra autorità, mettono in ansia la vittima dicendo che il suo computer sta disseminando virus e causando danni, e si offrono di risolvere il presunto problema. Con questa scusa entrano nel computer della vittima e lo infettano oppure si fanno pagare per il servizio di falsa assistenza tecnica.

Ma ci sono persone che si sostituiscono a queste vittime, chiamano i numeri di telefono dei truffatori e dialogano con loro, fingendosi ingenui e facendo perdere loro tanto tempo con mille scuse e altrettanti pretesti: sono appunto gli scambaiter. Il termine significa grosso modo “persona che fa da esca per un truffatore”. I truffatori, allettati dall’idea di aver trovato una vittima da spennare, sono disposti a sopportare enormi perdite di tempo e non si rendono conto di essere presi in giro. 

Questa tecnica riduce il tasso di efficacia dei truffatori tenendoli impegnati invano, ma ha un difetto: anche lo scambaiter deve investire altrettanto tempo. Per mantenersi e avere quel tempo libero, molti scambaiter creano canali YouTube nei quali pubblicano le registrazioni delle loro attività, che sono spesso ricche di momenti divertenti, e quindi monetizzano attraverso le pubblicità il tempo che investono.

Uno di questi scambaiter e YouTuber, che si fa chiamare Kitboga e opera dagli Stati Uniti, dice di aver trovato una soluzione che riduce moltissimo il tempo che deve dedicare al contrasto dei truffatori; usare un software di intelligenza artificiale per creare un chatbot vocale, ossia una sorta di interlocutore virtuale che converte in testo quello che viene detto dal truffatore al telefono, ne estrae le parole chiave e genera un testo di risposta pertinente, che viene letto e intonato dalla sintesi vocale.

 In altre parole, il truffatore dialoga con un computer ma ha l’impressione di essere alle prese con una vittima in carne e ossa. In questo modo il computer può passare ore a tenere in ballo il truffatore mentre lo scambaiter fa tutt’altro.

Stando a Kitboga, che al momento non ha fornito documentazione a supporto dei suoi video nei quali mostra la sua intelligenza artificiale all’opera, il suo software è in grado di far perdere quantità industriali di tempo ai truffatori, attingendo a un repertorio di scuse esasperanti, come per esempio fingere di non aver capito cosa è stato detto o chiedere insistentemente di parlare con un superiore, ed è capace di convincere i truffatori addirittura a dargli le loro coordinate bancarie. Gli imbroglioni, infatti, credono di aver a che fare con una vittima ingenua che è pronta a mandare loro dei soldi, e quindi devono fornire delle coordinate per il versamento.

Una volta ottenute le coordinate bancarie, Kitboga dice che le segnala agli esperti antifrode delle banche, che provvedono a bloccare i conti, ostacolando così le attività criminali dei truffatori. I suoi video sono divertenti, perché mostrano quanto i malviventi siano accecati dalla propria avidità e siano così ansiosi di mettere a segno il loro reato da sopportare conversazioni lunghissime ed estenuanti senza rendersi conto che stanno parlando con un programma automatico o con un burlone.

Comunque stiano le cose nel caso specifico, l’idea di creare un software di intelligenza artificiale che tenga impegnati i truffatori e riesca a farsi dare da loro le coordinate dei loro conti, per poi farli bloccare, è molto interessante e potrebbe contribuire a scoraggiare questo tipo di crimine rendendolo troppo oneroso e stressante. Perlomeno fino al momento in cui anche i truffatori si equipaggeranno con intelligenze artificiali da usare al posto dei telefonisti in carne e ossa.

Nel frattempo, queste truffe continuano a colpire vittime reali in tutto il mondo, per cui se ricevete chiamate da persone che dicono di rappresentare l’assistenza tecnica di Microsoft o di qualunque altro nome noto del settore e vi chiedono di dare dei comandi al vostro computer, non fatelo e riagganciate subito. E fate sapere anche ai vostri familiari e colleghi dell’esistenza di queste truffe, in modo che siano pronti a reagire correttamente quando verranno presi di mira dai criminali.

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