2022/11/12

Pagare 8 dollari non “verifica” nulla, lo dice persino Twitter

Ultimo aggiornamento: 2022/11/18 9:50. Questo articolo è stato riscritto estesamente per tenere conto degli aggiornamenti ed è disponibile anche in versione podcast audio.

La cosa più bizzarra in tutta la vicenda delle “spunte blu” di Twitter è che salta fuori che pagare 8 dollari a Twitter per avere un cosiddetto “account verificato” (che conferisce all’utente questa spunta) in realtà non verifica assolutamente nulla, e Twitter lo scrive nero su bianco.

In questo momento, e per i prossimi mesi secondo gli annunci di Musk (“All unpaid legacy Blue checkmarks will be removed in a few months”), su Twitter ci sono due tipi di bollino blu: quello vecchio stile di chi si è autenticato mandando un documento e quello di chi ha pagato 8 dollari. 

Visivamente sono identici, ma per distinguerli c’è un trucco: si può cliccare sul profilo dell’account e poi sul bollino nel profilo. Se le Informazioni dell’account dicono che l’account è per esempio “verificato perché è considerato degno di nota”, allora è un account davvero verificato, alla vecchia maniera. Se invece dicono che “Questo account è verificato in quanto è abbonato a Twitter Blue”, è un account che ha semplicemente pagato per il bollino.

[Per fare lo stesso controllo si può anche usare un’estensione per Google Chrome chiamata eight dollars, che visualizza concisamente la motivazione del bollino.]

Sono pochissimi gli utenti che sanno di questi metodi di controllo e sono ovviamente ancora meno quelli che li applicano regolarmente, col risultato che truffe e inganni possono prosperare più di prima perché ora, grazie alle modifiche imposte da Elon Musk, i truffatori possono avere addirittura account apparentemente autenticati.


Facendo clic sul profilo di un utente e poi cliccando sul suo bollino compare una di queste due finestre informative: sopra, quella del bollino vecchio (di utente che si è verificato mandando una scansione di un documento e dimostrando di essere persona o ente degno di nota); sotto, quella del bollino nuovo (che può avere chiunque, nei cinque paesi abilitati, pagando 8 dollari). Notate che in entrambi i casi si parla di “account verificato.

[C’è anche un altro modo di distinguere i due tipi di bollino: immettere nella casella di ricerca di Twitter la stringa filter:blue_verified -filter:verified. Al momento in cui scrivo questo paragrafo (12 novembre sera) restituisce soltanto account che hanno pagato per avere il bollino. Chi vuole applicare questa ricerca ai propri follower può aggiungere filter:follows.]

La società di sicurezza informatica Tripwire avvisa che i criminali stanno già approfittando della confusione sui bollini per mandare mail nelle quali si spacciano per il servizio clienti di Twitter e invitano gli utenti a immettere nome, cognome e password in un modulo online per non perdere il bollino blu.

Dai criminali è abbastanza ovvio aspettarsi degli inganni. È meno ovvio che sia Twitter a ingannare gli utenti paganti. Infatti se si leggono le attuali condizioni di Twitter Blue (copia permanente) emerge che non è vero che gli account da 8 dollari sono verificati: lo dichiara Twitter stesso. Le condizioni dicono chiaramente che “Gli account che ricevono la spunta blu nell’ambito di un abbonamento a Twitter Blue non verranno sottoposti a riesame per confermare che sono conformi ai criteri di attività, notorietà e autenticità usati nella procedura precedente”, quella vecchio stile (“Accounts that receive the blue checkmark as part of a Twitter Blue subscription will not undergo review to confirm that they meet the active, notable and authentic criteria that was used in the previous process”)

[Ho aggiunto io i grassetti qui sopra per chiarezza. Anche Ars Technica ha notato questa dicitura, quindi la contraddizione non è solo una mia interpretazione].

Non c’è nessun controllo di autenticità. Però Twitter li chiama account “verificati”. Far pagare per un prodotto che non è quello che dice di essere non sembra un buon modo per attirare clienti.

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