Dice il comunicato:
Misure da adottare da parte dei possessori di veicoli elettrici e ibridi
A scopo precauzionale, i concessionari e i soggetti privati che a qualsiasi titolo possiedono veicoli elettrici e ibridi che hanno subito immersione in seguito agli eventi meteorologici dei giorni scorsi, o che si trovano in ambienti particolarmente umidi, devono adottare alcune misure preventive a tutela della pubblica incolumità.
In particolare tali veicoli devono essere posti per 15 giorni in quarantena, devono cioè essere tenuti in spazi esterni, con una distanza tra un veicolo e l’altro, da edifici e da altri veicoli di almeno cinque metri.
Tali misure sono state disposte su richiesta dei Vigili del fuoco.
Il tono è piuttosto allarmante e perentorio, ma le misure richieste sono sensate e probabilmente dettate da un problema ricorrente nelle pubbliche amministrazioni: magari un avviso non è strettamente necessario, ma se non lo fai e poi succede qualcosa, la gente ti salta in testa e possono esserci conseguenze legali; se invece lo fai e poi non succede nulla, la cosa finisce rapidamente nel dimenticatoio. È quella che in molti ambienti si chiama una comunicazione CYA, dalle iniziali di “cover your ass”, che si può tradurre con “parati il culo”.
I dettagli delle considerazioni tecniche che hanno portato alla richiesta da parte dei Vigili del Fuoco vanno ovviamente chiesti a loro (e finora mi sembra che non abbiano dato risposta a chi li ha interpellati). Io posso solo aggiungere alcune ipotesi basate sui fatti tecnici.
La batteria di trazione di un’auto elettrica o ibrida è elettricamente isolata e sigillata, per cui normalmente sopporta l’immersione in acqua senza alcuna conseguenza. YouTube è piena di video di persone che guadano sottopassaggi allagati con le proprie auto elettriche, con l’acqua fino alla base dei finestrini, senza particolari problemi (mentre le auto a carburante schiattano). Questo è un comportamento pericolosissimo, ma non per motivi elettrici: l’acqua apparentemente tranquilla può trascinare l’auto e portarla fuori controllo. Non si deve mai tentare il guado di una strada allagata, con nessun tipo di auto, né a carburante né elettrica.
Il potenziale pericolo, quindi, non è la folgorazione se si sale su un’auto elettrica che è stata immersa. Il problema è che se l’auto è stata trascinata dall’allagamento e la sua batteria di trazione è stata urtata e danneggiata da qualche impatto, la sua tenuta stagna potrebbe essere compromessa e questo potrebbe portare a incendi della batteria. Questi incendi possono essere molti impegnativi da spegnere, perché le attuali batterie contengono tutte le sostanze chimiche necessarie per alimentare una combustione e non hanno bisogno di ossigeno dall’atmosfera. Questo, probabilmente, spiega la richiesta di quarantena all’esterno e a distanza da altri veicoli. Quindi la scelta del Comune di Ravenna è sensata, specialmente in ottica CYA.
Aggiungo una considerazione che magari non è intuitiva per molti: il comunicato parla di veicoli, non solo di auto, e quindi include anche bici e monopattini elettrici. Questi veicoli hanno batterie molto meno sigillate e protette di quelle delle auto, e quindi possono danneggiarsi e incendiarsi più facilmente. È quindi prudente tenere all’esterno delle abitazioni qualunque veicolo elettrico di questo genere, e questo vale anche in condizioni normali.
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Dai commenti mi arriva la segnalazione che il 25 maggio scorso a Ravenna è andata a fuoco una Nissan Leaf (elettrica) che “era rimasta sommersa dall’acqua durante l’alluvione che ha colpito l’area di Fornace Zarattini ed è possibile che l’incendio sia legato a questo fattore” (Ravenna Notizie). Può darsi che questo episodio abbia spinto i Vigili del Fuoco a fare la richiesta di quarantena.
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Vaielettrico ha pubblicato un approfondimento più tecnico sulla questione della protezione delle batterie di trazione contro le infiltrazioni d’acqua, citando le informazioni dettagliate dei Vigili del Fuoco e sottolineando correttamente la differenza fra un’immersione temporanea (come quando si guada una strada allagata o un nubifragio allaga per qualche ora il posto dove è parcheggiata l’auto) e prolungata (giorni interi immersa in decine di centimetri d’acqua).
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