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Al mega-show dell'elettronica di consumo, il CES, che si tiene in questi giorni a Las Vegas, doveva debuttare formalmente l'HD DVD, il successore ad alta definizione del DVD. Kevin Collins, di Microsoft, ha infilato il disco in un lettore Toshiba e pigiato Play. E non è successo nulla. La demo è stata un disastro. Lo riferisce Canada.com riporta una notizia della AP.
Figuracce a parte, sta profilandosi una battaglia di standard fra HD DVD (favorito da Intel e Microsoft) e Blu-Ray di Sony (chissà se anche questo prodotto Sony includerà un virus). Invece di accordarsi su un formato universale, i colossi del settore hanno deciso che i film del prossimo futuro dovranno essere distribuiti in due versioni reciprocamente incompatibili, con costi, confusioni e disagi conseguenti che, come al solito, sarà il consumatore a pagare.
La cosa più inquietante di questi successori al DVD è la severità dei loro sistemi anticopia. I film verranno proiettati al cinema includendo delle impercettibili modifiche alla colonna sonora che contengono un codice; se qualcuno registra un film usando una telecamera al cinema e lo riversa su HD-DVD, la registrazione includerà anche questo codice, che il lettore riconoscerà, rifiutandosi di suonare il disco piratato. Lo stesso può accadere, per esempio, per i telefilm durante la trasmissione in TV.
Questo fermerà forse i pirati organizzati? Improbabile, visto che basterà presumibilmente sostituire la colonna sonora usata al cinema con quella tratta dal DVD (o HD-DVD) corrispondente o ripulire la colonna sonora da questi codici usando software di editing audio. Potrebbe invece mettere in crisi l'utente onesto: supponiamo che vogliate registrare una puntata di un telefilm che contiene questi codici anticopia. La registrazione (legittima) è perfetta, ma il lettore si rifiuterà di mostrarvela, perché gli risulta che sia una copia pirata.
Immaginate che questo sistema venga esteso ai telegiornali, o ai reportage televisivi, o alle dichiarazioni dei politici. Per il privato cittadino diventa impossibile conservarli, sia per tramandarli alle generazioni future, sia per non dimenticare. E' come se diventasse impossibile conservare un articolo di giornale. Il potenziale di censura è degno di 1984.
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