2006/02/07

Il Comune di Milano ancora in tilt dopo Kama Sutra, figuraccia cosmica

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L'articolo è stato aggiornato dopo la sua pubblicazione iniziale. L'immagine è puramente esemplificativa.

Stando a un articolo sul Corriere della Sera a firma di Rossella Verga (disponibile online solo previa registrazione, grazie stroligut), il Comune di Milano è ancora KO dopo l'arrivo annunciato di Kama Sutra. Figuraccia cosmica, specialmente dopo gli annunci che tutto sarebbe ripreso "tranquillamente" lunedì (ieri). Siamo così al quinto giorno di disagi per i cittadini. Ovviamente non è mancato il tontolone politico di turno che ha dato la colpa agli "hacker dei centri sociali".

La cosa curiosa dell'articolo è che adesso si attribuisce il tilt a Spybot, che non è un virus ma un popolare antispyware (traduzione per politici: un programma "buono"). E' vero che, come segnalato dai commenti, esiste anche un virus/worm di nome W32.Spybot.Worm, ma è roba risalente al 2004, un pezzo di archeologia informatica, contro il quale basta qualsiasi antivirus decente. Errore dell'articolista? Incompetenza dell'assessore all'innovazione tecnologica? No, perché chi era sul posto mi ha detto che il nome Spybot è stato sillabato per i giornalisti. Sembra proprio che il Comune, prostrato da troppo Kama Sutra, si sia fatto infettare da un nonnetto virale.

Questo è un estratto dell'articolo del Corriere:

l'assessore all'Innovazione tecnologica, Giancarlo Martella... ripercorre le tappe dell'«aggressione» e spiega che in principio è arrivato il «Kamasutra» a neutralizzare gli antivirus, poi è entrato nel sistema «Spybot» che ha mandato tutto in tilt e che sarebbe partito dalla sede di via Pirelli: ancora ieri, nonostante le 30 unità specializzate al lavoro, un quarto dei pc creava problemi.

Il bello è che la figuraccia arriva proprio mentre c'è in sala il ministro per l'Innovazione, Lucio Stanca, sotto forma di annuncio degli altoparlanti:

«I dipendenti sono pregati di spegnere i computer perché sono ancora infettati dal virus Kamasutra», ha scandito dall'altoparlante in Sala Alessi (e in tutti gli uffici di Palazzo Marino) la voce del custode Franco Brigida, sollecitato dal Gabinetto del sindaco.

Il sindaco Albertini, secondo il Corriere, ha detto:

«Non so se qualche hacker dei centri sociali o qualcun altro ci abbia fatto questo servizio. Forse qualcuno che ci vuole bene è stato così attivo nel diffondere il virus proprio nelle sede del palazzo municipale».

Martella pare aver dissentito da questo parere illuminato:

«La mia sensazione - dice in aula - è che non ci sia un attacco mirato contro il Comune ». L'assessore ribadisce che «tutti i servizi ai cittadini sono a posto» e che «i pc che devono ancora essere disinfettati riguardano il sistema di gestione interna».

Caro sindaco, se vuole trovare il colpevole dell'infezione, deve soltanto guardare fra i suoi dipendenti: quelli troppo impreparati e depravati per resistere all'idea di aprire un allegato che promette immagini porno. Perché è così che si diffonde questo virus.

Magari l'untore è qualche suo assessore o manager, che si è portato a casa il computer portatile dell'ufficio e l'ha collegato a Internet, l'ha infettato perché ha aperto l'allegato porno e poi l'ha riportato in ufficio, appestando l'intera rete del Comune. Questo è un meccanismo d'infezione classico.

Se poi lo "Spybot" è davvero (stento a crederlo) il virus d'annata indicato nei commenti, le può interessare sapere che si propaga tramite i circuiti di scambio di musica e video, specificamente tramite il circuito Kazaa. Questo vorrebbe dire che qualcuno, nel Comune, avrebbe installato abusivamente software nei computer della pubblica amministrazione e li starebbe usando per diffondere opere vincolate dal diritto d'autore, e così facendo si sarebbe infettato, causando un danno informatico enorme. Forse i vandali e i criminali non albergano soltanto nei centri sociali.

Se non è chiaro, e capisco che la materia possa essere ostica, glielo vengo a spiegare volentieri. Se vuole, le spiego anche come avrebbe potuto evitare il problema virus in blocco, usando Linux al posto di Windows. O se preferisce, può continuare a nascondere la testa nella sabbia e dare la colpa ai centri sociali, intanto che regala i soldi dei contribuenti a Bill Gates.


Aggiornamento. Un lettore, marcello.lan****, segnala che tutti gli articoli del Corriere sono disponibili gratuitamente per tutti in formato testuale, a patto di registrarsi. Basta cliccare su "Sul Corriere di oggi" nella barra verticale presente sulla sinistra della home page. L'articolo in questione è qui (buona fortuna, io non riesco a registrarmi). I commenti qui sotto riportano anche un link alla stessa notizia sul sito del Giornale. Ne parla sin da ieri, con qualche considerazione tecnica in più, anche Marco Gatti su Week.it.

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