2006/02/16

Antibufala: fermate l’appello al governo sudafricano

Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di "beradany", "giatrapl" e "dan".
L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Ultimo aggiornamento: 2006/03/17.

Sta circolando un appello per raccogliere "firme" contro un progetto del governo sudafricano di abolire l'"unità protezione bambini", che combatte la piaga dello stupro in quel paese.

L'indirizzo al quale va mandato l'appello, ossia childprotectpca@saps.org.za, non esiste; quindi qualsiasi "petizione" inviata viene cestinata ed è inutile diffondere l'appello nella sua forma attuale. Inoltre la polizia sudafricana ha pubblicato una pagina di smentita (grazie ai lettori che l'hanno segnalata).

Ecco il testo dell'appello:

Ciao,

il week-end passato una bimba di 3 anni (a Athlone, Sud Africa) e' stata picchiata e stuprata. E' ancora viva. Il colpevole è stato rilasciato ieri su cauzione.

Se sei troppo occupato per leggere, allora firma e inoltra la mail.

Il governo Sudafricano sta pensando di abolire l'unita' di protezione bambini e questa è una petizione per evitare che lo faccia!! Questa è una petizione molto importante.

Quell'unità è una parte essenziale del sistema giudiziario dei bambini. Potresti aver già sentito dire che c'è un mito, in sud africa, secondo cui fare sesso con una vergine cura l'aids. Più giovane è la ragazza, più potente sarebbe la cura!

Questo ha portato ad un' epidemia di stupri fatti da uomini sieropositivi, che per le bimbe innocenti significa contagio. Molti sono morti in questi abominevoli stupri.

Di recente a Cape Town, 6 uomini hanno stuprato una bebè di 9 mesi. Questa situazione agghiacciante sta raggiungendo dimensioni catastrofiche, e se non facciamo nulla, allora chi lo farà?

Gentilmente aggiungi il tuo nome in fondo alla lista, a per favore inoltra la mail a quante più persone possibile.

N.B. Se sei la firma numero 120, allora per piacere manda la lista a

childprotectpca@saps.org.za

non inoltrare la mail, fai copia e incolla, così resta ordinata.

Ho inviato un e-mail di prova all'indirizzo childprotectpca@saps.org.za e ne ho ottenuto "Unknown Recipient": destinatario inesistente.

L'appello, insomma, non va diffuso; inoltre, secondo l'indagine di Snopes.com, l'appello risale al 2002, non c'è alcun progetto di disattivare l'Unità Protezione Bambini (Child Protection Unit) della polizia sudafricana.

Alcune delle informazioni presenti nell'appello sono approssimativamente ricollegabili a fatti reali, come documenta Snopes, ed è indubbio che il problema dello stupro di minori sia gravissimo in particolare in Sud Africa, ma il concetto di base è che la petizione è doppiamente inutile: non arriva a destinazione e si oppone a un progetto inesistente.

Secondo una notizia attribuita a AdnKronos e pubblicata da Soschild.org, l'appello-bufala avrebbe fatto una vittima illustre: l'immunologo Ferdinando Aiuti, presidente dell'Anlaids. Gli vengono infatti attribuite queste parole:

''L'Anlaids - dice Aiuti - si schiera in prima fila nella denuncia. A difesa dei bambini in Sud Africa c'e' la Child Protection Unit (Cpu) che si batte con coraggio. Ma la South African Police Service ha intenzione di fermare la Cpu: se ci riuscisse, scomparirebbe una parte fondamentale del Sistema giudiziario del Sud Africa a protezione dei bambini. Ecco perche' - aggiunge Aiuti - dobbiamo fare qualcosa. A cominciare da una raccolta di firme da inviare per e-mail a childprotectpca@saps.org.za per non far chiudere la Cpu. Quest'associazione, al momento, rappresenta un baluardo contro le violenze sui giovani. Il mondo scientifico si e' gia' mobilitato. Ma non basta. Bisogna scuotere le coscienze di tutta l'opinione pubblica. L'Anlaids ha gia' inviato le sue e-mail''.

Ho già contattato l'Anlaids via e-mail per avvisarli.

Un lettore (d.ghirard****) segnala che l'indirizzo indicato nell'appello potrebbe essere una trappola degli spammer. Infatti il lettore ha inviato, come me, un e-mail di prova all'indirizzo in questione, usando un account che non usa quasi mai, e poco dopo ha ricevuto su quell'account due e-mail di spam. Può trattarsi, tuttavia, di una coincidenza. C'è qualche lettore volenteroso che ha voglia di aprire un account di e-mail "vergine" e usarlo per inviare un messaggio di prova all'indirizzo dell'appello? Se viene spammato, è segno che l'appello è un'esca degli spammer.

La cosa sarebbe piuttosto curiosa, perché il sito www.saps.org.za risulta appartenere davvero alla polizia sudafricana, anche se in questo momento (16 febbraio 2006) non mi risulta accessibile.


Aggiornamento (2006/03/17)


Sono riuscito successivamente ad accedere al sito della polizia sudafricana e a leggere la smentita ufficiale, pubblicata il 16 agosto 2005, che traduco qui:

Martedì la polizia ha diffuso un avviso al pubblico affinché non dia credito alle affermazioni contenute in un un e-mail bufala che riguardano la chiusura dell'Unità Protezione Bambini.

"Quest'e-mail che gira è pieno di intenti negativi ed è completamente falso", ha dichiarato il portavoce della polizia, Capitano Percy Morokane.

Morokane ha detto che l'Unità, nota dal 1995 con il nome Family Violence, Child Protection and Sexual Offences Unit (FCS) [Unità contro crimini di natura sessuale, la violenza famigliare e per la protezione dei bambini] non sarebbe stata chiusa finché i crimini di cui si occupa continueranno ad esistere nel paese.

L'e-mail dichiara in una frase che la polizia intende chiudere l'unità ma non fornisce spiegazioni o fonti; poi prosegue presentando l'argomento emotivamente forte dello stupro di minori e neonati e chiede a chi legge di "fare qualcosa".

Ai destinatari viene chiesto di aggiungere i propri nomi in fondo all'e-mail e poi inoltrarlo ad altri e poi inviare la petizione alla polizia ogni volta che l'elenco raggiunge 120 nomi.

L'indirizzo di e-mail della polizia indicato non è valido.

"Chiunque riceva questo e-mail è vivamente pregato di cancellarlo e non inoltrarlo ad altri", ha dichiarato Morokane [...] "Raccomandiamo alle persone di non abboccare a questa truffa. Si tratta assolutamente di una bufala e se chi ha creato quest'e-mail viene rintracciato potrà essere perseguito perché la loro attività sta mettendo a repentaglio il lavoro della polizia creando un allarme non necessario."

Morokane ha dichiarato che il tempo a disposizione della polizia viene tolto al lavoro importante, come quello svolto dalla FCS, perché viene speso nel rispondere alle domande sulla chiusura inesistente.

In altre parole, chi pensava di aiutare inoltrando l'appello, sta in realtà intralciando proprio chi voleva aiutare.

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