Che giornata!
Parto alle sette del mattino dall'aeroporto di Lugano-Agno, che per una coincidenza non troppo fortuita si trova dietro la collina rispetto a casa mia. In un'oretta di volo, pagata da mamma Rai su un turboelica Saab 2000 semivuoto (foto) della Darwin Airline e trascorsa resistendo a fatica alla tentazione di chiedere come si spegne il transponder, arrivo a Fiumicino, dove mi accolgono Massimo e Tommaso, della Tele Sistemi Ferroviari, l'azienda che mi ospita per la mattinata.
Dopo avermi fatto conoscere gli ottimi bignè di San Giuseppe (crema pasticciera dentro un involucro di pastella fritta), proseguiamo in sede, in compagnia di vari membri del personale dell'azienda, la chiacchierata informale d'informatica iniziata nel traffico caotico del Grande Raccordo Anulare. Lo scambio di idee su sicurezza informatica, educazione alla sicurezza in generale (non solo in azienda e in informatica) e differenze di atteggiamenti verso il software libero fra tecnici e non tecnici è ricco, e il tempo vola fin troppo in fretta, ma ci auguriamo di poter proseguire in altre occasioni.
Durante il breve viaggio in taxi provo a fare una scansione delle reti wireless romane: nei pochi minuti cittadini del tragitto trovo un numero modesto di reti (foto), per cui è certamente un test statisticamente non significativo, ma di quelle che trovo, molte (troppe) sono aperte. Speriamo che sia intenzionale, secondo la filosofia ospitale del "lascio aperto così chiunque può connettersi, tanto non mi costa nulla" adottata da molti smanettoni, come quelli di Ninux.org, che stanno costruendo una rete wireless libera, coordinata e gestita da volontari, proprio a Roma.
A pranzo mi ritrovo con gli amici Lux (informatico freelance) e Stefano (presidente dell'associazione di cultori della fantascienza Deep Space One e informatico di lungo corso) e un paio di lettori che hanno sfidato la pioggia e il freddo anomalo della giornata.
Per chi non è venuto, spiego ora la ragione della curiosa scelta del ristorante cinese: è colpa/merito di Stefano, che lavora in una zona dove scarseggiano i ristoranti meno esotici e ha poco tempo per il pranzo. Non volevo certo fare un dispetto alla cucina romana, che ho già avuto piacere di gustare in molte altre occasioni! Grazie a Lux e ai due Mario per essersi adeguati alla scelta e per le idee, il prezioso gossip informatico e la compagnia.
Fra l'altro, Stefano è responsabile dell'imminente arrivo in Italia di Alexander Siddig, l'attore che ha interpretato il medico in Star Trek: Deep Space Nine, e di vari altri ospiti, alla Deepcon di Fiuggi, dal 23 al 26 di marzo. Se siete fan della fantascienza, non mancate!
Finito il pranzo, via di corsa a Saxa Rubra, in compagnia di Giuseppe Granieri, saggista e blogger già incontrato a IneditaBlog. In studio ci attendono Luciano Onder, Gino Roncaglia (docente di informatica applicata alle discipline umanistiche presso l'Università della Tuscia, Viterbo) e Giovanni Bergamin, responsabile dei Servizi informatici alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (grazie a Massimo Mantellini e a Federico per il fulmineo promemoria).
Dopo un rapido scambio di battute si inizia subito la registrazione: venti domande a cui rispondere in trenta minuti! E senza muovere la sedia, che altrimenti facciamo ombra! Guardate di qua, poi guardate di là, e non guardate la telecamera! Se vi sembriamo a volte ingessati sul piccolo schermo, tenete presente che fare informatica in televisione non è facile, provare per credere.
I tempi e gli obblighi televisivi sono sempre una vera sfida, e non invidio in particolare Gino Roncaglia, a cui tocca l'onere di spiegare in un minuto come funziona Internet (ma se la cava con l'aplomb dell'ospite televisivo navigato).
Le domande affidate a me sono decisamente più facili e la mezz'ora di registrazione, fatta in stile "buona la prima" (si rifà soltanto in caso di collasso di un ospite e comunque soltanto se l'ospite collassa mentre è inquadrato), fila via liscia. E' difficile dire qualcosa di profondo in trenta minuti d'informatica divulgativa, ma credo che siamo riusciti tutti almeno a dare qualche spunto. Per gli approfondimenti, come sempre, ci sono i tempi illimitati e gli spazi sconfinati di Internet.
Da sinistra: Federico Parodi, programmista-regista e autore Rai; un informatico disarticolato; Giuseppe Granieri; Giovanni Bergamin.
Da sinistra: Roncaglia, Parodi, Granieri e Bergamin.
Luciano Onder alle prese con un losco individuo.
Il tempo di qualche rapida foto ricordo, ed è già ora di ripartire. Mi rifugio a Fiumicino contro la pioggia battente a mangiare un boccone, scrivere questi appunti e riversare le immagini di oggi dalla fotocamera.
Gli aeroporti sono edifici anonimi e spaesanti, ma il loro pregio è che ogni tanto offrono qualche visione familiare che rincuora l'animo e ti fa sentire a casa: un Wincrash, per esempio.
O due.
Lo so, lo so, non sono crash di Windows in senso stretto, ma nei Wincrash includo anche i malfunzionamenti in pubblico del software sotto Windows. Queste cose non dovrebbero succedere, e soprattutto non dovrebbero restare irrisolte così a lungo: rovinano la reputazione dell'informatica e ci fanno sembrare tutti dilettanti.
E per oggi è tutto. Vado a fare un crash tutto mio (di sonno).
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