2006/03/05

Antibufala: feto tende la mano al chirurgo durante un intervento in utero

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foto della manina tenuta dal chirurgoCircola ormai da qualche tempo un appello, spesso sotto forma di presentazione Powerpoint, che parla di Samuel, un bambino operato quando era ancora nel ventre materno e che durante l'intervento, prima ancora di nascere, serrò con la sua manina quella del chirurgo.

Il testo dell'appello è grosso modo questo, accompagnato da varie fotografie:

Queste fotografie cominciarono a circolare nel novembre del 2002, e furono considerate “le foto dell’anno”. Una di queste fu pubblicata sulla prima pagina del New York Times come un avvenimento eccezionale.
Il testo dell’articolo riassunse questa storia che è un bellísimo [sic] inno alla Vita.

La foto è di un bimbo di 21 settimane, Samuel Arnas, a cui fu diagnosticata la spina bífida, una malformazione che non lascia speranza di sopravvivenza, a meno di ricorrere a un intervento intrauterino.
Il Dr. Bruner, dopo numerose ricerche effettuate nel Centro Medico Universitario di Vanderbilt, a Nashville, nel Tennessee, annunció che avrebbe potuto compiere tale intervento, con il bimbo ancora nell’utero materno.
Durante l’intervento il chirurgo fece un normale taglio cesareo, estrasse l’utero e vi praticò una piccola incisione attraverso la quale operare il piccolo Samuel.
Il Dr. Bruner stava completando l’intervento, che era andato bene, quando Samuel, attraverso il taglio praticato, sporse la sua piccolissima manina e si attaccò al dito del medico stupefatto.
Il New York Times intitolò la foto “Hand of Hope” (Mano della speranza)

[qui viene mostrata la foto che vedete in alto in una versione scontornata e in tinta seppia per renderla un po' meno impressionante per i lettori più sensibili]

Il prestigioso chirurgo disse di aver vissuto il momento più emozionante della sua vita, quando la manina di Samuel prese il suo dito quasi per ringraziarlo del dono della vita che gli aveva fatto. Egli rimase impietrito per vari secondi, durante i quali Samuel continuava a tenergli il dito, dando così la possibilità all’équipe di scattare le fotografie.
La madre di Samuel dichiarò di aver pianto per alcuni giorni dopo aver visto le incredibili foto.
Ecco qua Samuel...Vive una vita normale al 100%
E ci chiediamo ancora se Dio esiste?
Che la storia di Samuel tocchi il tuo cuore, e Dio ti benedica

Il testo contiene un errore importante che svia le ricerche: il nome del bambino (che esiste realmente) è Samuel Armas, con la M, non Arnas con la N. Immettendo il nome giusto in Google si trovano numerosi siti che documentano l'intera vicenda, che è autentica almeno nelle sue parti salienti.

Secondo Wikipedia, Samuel Armas è stato sottoposto a un'operazione chirurgica d'avanguardia, per la correzione in utero della spina bifida, il 19 agosto 1999 presso la Vanderbilt University, a Nashville. Samuel aveva 21 settimane all'epoca dell'intervento. Era il cinquantaquattresimo feto operato con questa tecnica dall'équipe della Vanderbilt University guidata dal dottor Joseph Bruner.

Samuel è nato sano il 2 dicembre 1999; le informazioni più recenti sulle sue condizioni di salute risalgono al numero datato 9 giugno 2003 di Newsweek, che gli ha dedicato un articolo, citato, insieme ad alcune foto di Samuel, da Freerepublic.com.

Le immagini dell'intervento sono autentiche e sono state effettivamente pubblicate da vari quotidiani statunitensi e in altri paesi, ma non è chiaro se siano state effettivamente messe "sulla prima pagina del New York Times" come dice l'appello. Sono state senz'altro pubblicate dal popolare quotidiano USA Today, ma i link agli articoli di USA Today forniti da questa pagina d'indagine non sono più validi. Gli articoli si intitolavano "Surgery in womb tests faith, technology" e "Hand of a fetus touched the world" (quest'ultimo è datato 2 maggio 2000).
L'autore delle fotografie è Michael Clancy, il cui sito è dedicato interamente all'argomento (attenzione, può risultare impressionante) e alla sua storia piuttosto controversa.

La storia è fin qui sostanzialmente autentica. I dubbi nascono sull'interpretazione delle fotografie. Clancy, il fotografo, asserisce sul proprio sito che "Samuel ha spinto la propria manina fuori dalla ferita chirurgica nell'utero di sua madre. Mentre il medico gli alzava la manina, Samuel ha reagito al tocco e ha stretto le dita del chirurgo, che ha agitato il minuscolo pugno come per saggiarne la forza". Si tratterebbe insomma di un gesto volontario del feto, o perlomeno di un'azione riflessa simile per certi versi al cosiddetto "riflesso di prensione" tipico dei neonati, che stringono spontaneamente e con forza qualsiasi cosa venga messa fra le loro dita.

Il chirurgo, Joseph Bruner, racconta l'episodio in maniera molto diversa. Nell'articolo di USA Today datato 2 maggio 2000, citato da Snopes.com, ha dichiarato che "Il bambino non ha proteso la mano. Era sotto anestesia e non era cosciente di cosa stava accadendo". Feto e madre, infatti, vengono anestetizzati entrambi durante questo tipo di intervento. La manina sarebbe quindi uscita accidentalmente dalla ferita e Bruner l'avrebbe reinserita dopo averla retta per qualche istante mentre Clancy scattava le foto.

L'argomento è emotivamente controverso perché le immagini vengono presentate, da chi è contrario all'aborto, come "prova" del fatto che un feto è un essere umano (argomentazione più che meritevole, ma a rischio di inciampo se si basa soltanto su foto forse male interpretate). In questa guisa sono state presentate anche al Senato USA durante un dibattito sull'aborto, come riferisce Clancy. La presentazione Powerpoint le indica addirittura come prova dell'esistenza di Dio, ma questa è un'affermazione metafisica che esula dalle capacità di un semplice detective antibufala. Mi limito a osservare se il gesto di Samuel è di origine divina, lo è anche la spina bifida che lo condannerebbe a morte se non ci fosse il talento del chirurgo.

Sul versante informatico, le proprietà del documento danno indizi sulla probabile origine del documento PowerPoint: contengono le parole "Slide sem título", che se non erro è portoghese, e indicano come autore "MI_2057" e come azienda "CELESC". Questa sigla, immessa in Google, porta al sito di un'azienda elettrica brasiliana. Sempre secondo i dati interni del documento, l'ultimo salvataggio risulta essere stato fatto da "ester.maimone" (inesistente in Google) e la data di creazione è venerdì 6 agosto 2004. Ma versioni in altre lingue di questo appello circolano almeno dal 2003 secondo Snopes.com.

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