2006/05/22

Da Windows a Mac: come bloccare alla fonte i siti indesiderati

Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di "triskell" e "robertominer****".
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Come forse sapete, sto scrivendo un non-libro intitolato Da Windows a Mac. È un "non-libro" perché non lo sto scrivendo come libro, ma come raccolta di articoli. Quello che state leggendo è uno di questi articoli; gli altri li trovate qui.

Avete sicuramente qualche sito che vi interessa consultare ma che è appestato da orrendi banner pubblicitari, o addirittura da intere finestre pubblicitarie che coprono quello che state cercando di leggere, persino se usate le funzioni blocca-popup integrate di Firefox. Uno dei miei preferiti è Worth1000.com, sito dedicato agli artisti del fotoritocco umoristico o satirico, che ha l'atroce difetto di far comparire (almeno qui in Svizzera) l'infernale Jamba. Anche Tvtorrents.com non scherza, e la Rai sta diventando insopportabile.

Ho già descritto in dettaglio come modificare in Windows il file hosts e ho scritto un sunto dell'equivalente operazione Mac in un microarticolo un annetto fa: ecco una versione meno ermetica.

La prima cosa da fare, se avete configurato correttamente il vostro Mac in modo da lavorare come utenti comuni senza privilegi di amministratore, è passare all'account amministratore: in genere basta sceglierlo dal menu a tendina nell'angolo destro della barra menu e digitarne la password.

Fatto questo, aprite una finestra di Terminale e date il comando sudo nano /etc/hosts. Questo comando ordina al programma nano di editare il file /etc/hosts, e lo fa con privilegi temporanei di amministratore grazie al comando sudo.

A questo punto vi viene chiesta la password di amministratore: datela. Il file hosts compare dentro la finestra di Terminale. Dovrebbe avere un aspetto di questo genere:

editing hosts 1.png

Usando i tasti freccia (il mouse non funziona dentro la finestra di terminale) e i comandi indicati nella zona inferiore della finestra di Terminale, modificate il file hosts in modo che a ogni sito che volete bloccare corrisponda 127.0.0.1, come mostrato qui sotto. Lasciate intatte le tre righe già presenti nel file, servono al Mac. Per allineare le colonne potete usare gli spazi o le tabulazioni.

editing hosts 2.png

Chiudete il file hosts salvandolo: digitate Ctrl-X e poi Y e Invio.

Sempre nella finestra di Terminale, digitate sudo killall -HUP lookupd e chiudete la finestra di Terminale (in OS X Leopard, Snow Leopard e Lion questo comando non funziona e si digita invece dscacheutil -flushcache, secondo Appzdev.com).

Non occorre riavviare Mac OS X né riavviare il browser: provate ora a visitare i siti che prima vi facevano soffrire. Dovreste notare una notevole differenza. I banner saranno scomparsi e la pagina che vi interessa verrà caricata molto più rapidamente.

Il trucco funziona in questo modo: quando il browser carica una pagina Web, ne esegue tutti i link (compresi quelli pubblicitari). Per eseguirli, la prima cosa che fa è leggere il file hosts per vedere se per caso il nome del sito indicato nel link è presente in questo file; se non c'è, lo va a cercare su Internet alla maniera solita. Ma se c'è, ed accanto ad esso c'è l'indirizzo IP numerico 127.0.0.1, che è quello interno del vostro computer, il Mac crede che il sito in questione si trovi nel vostro computer e non lo va a cercare su Internet. Ovviamente il sito non esiste nel vostro computer, per cui non viene visualizzato nulla di quel sito. Se il sito è pubblicitario, non vengono visualizzate le sue pubblicità.

Per scoprire i nomi dei siti da bloccare, date un'occhiata alla barra di stato o alla barra del titolo delle finestre del vostro browser: dovrebbe essere indicato lì. Inoltre, se sapete leggere il codice HTML delle pagine Web, potete visualizzarlo e cercarvi i link che portano a siti esterni.

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