Sta circolando via mail un allarme che parla della "burundanga", una sorta di droga narcotica che agirebbe semplicemente sventolando un biglietto di carta impregnato nelle vicinanze della vittima.
Ecco un esempio di testo dell'appello:
Questa informazione è stata passata è confermata [sic] da quasi tutte le polizie Europee.
Unità contro l'aggressione sessuale.
PER FAVORE leggere ciò che segue:
Ad una stazione servizio, un uomo si è avvicinato ad una signora che era intenta a fare il pieno alla sua auto. Gli ha offerto i suoi servizi come imbianchino e gli ha lasciato il suo biglietto da visita.
La signora gli ha detto di non avere bisogno, ma ha accettato il suo biglietto per dare prova in buona fede. L'uomo è allora entrato in un'automobile condotta da un altro signore.
Mentre la signora lasciava la stazione di servizio, ha visto gli uomini seguirla. Quasi immediatamente, ha iniziato a sentirsi confusa e stordita facendo fatica a respirare.
Ha provato ad aprire la finestra rendendosi conto che uno strano odore veniva dalla sua mano, la stessa mano che ha accettato il biglietto del signore alla stazione di servizio. Ha allora notato gli uomini che erano attaccati dietro la sua automobile.
Capito che dovesse fare qualcosa. È entrata nel primo parcheggio che ha trovato, ha fermato la sua automobile e ripetutamente si è messa a suonare il claxon per chiamare aiuto. Gli uomini sono fuggiti, ma la signora stava sempre male.
È soltanto dopo molti minuti che ha potuto finalmente riprendere a respirare normalmente.
Apparentemente, c'era una sostanza sul biglietto che avrebbe potuto seriamente stordirla. Questa droga si chiama BURUNDANGA
VGLIATE [sic] INVIARE QUESTO MESSAGGIO D'ALLARME A TUTTI I VOSTRI CONTATTI.
DE FREIXO TONI, G0668
Gendarmerie Genève
poste des Pâquis
rue de Berne 6 1201 Genève
tél : 022. 427.87.71
I sintomi classici dell'appello-bufala ci sono tutti: la presunta "conferma" delle polizie europee, che conferisce apparente autorevolezza all'appello ma in realtà non vale nulla, perché non fornisce le coordinate precise di fonti che abbiano pubblicato questa conferma; la leva sulle emozioni (in questo caso la paura delle aggressioni); l'uso di termini che incutono inquietudine, evocano origini esotiche e restano impressi ("burundanga"); l'esortazione a diffondere l'allarme a tutti i conoscenti.
C'è poi l'implausibilità della vicenda: un uomo che si avvicina a una signora che fa benzina, e le si offre come imbianchino? Avrebbe più senso se si fosse offerto di controllarle le gomme o qualcosa di attinente all'automobile. E ci sarebbe da chiedersi come farebbe l'uomo che distribuisce biglietti impregnati di droga a non esserne affetto anche lui: se bastasse una sventolata di un singolo biglietto sotto il naso per stordire, allora chi ne tiene in mano un mazzetto dovrebbe essere steso a terra in coma.
Però c'è quel riferimento alla Gendarmerie di Ginevra che conferisce una certa aria di autenticità, e l'emozione che deriva dal racconto dettagliato della disavventura della povera signora scavalcherà probabilmente la valutazione razionale dell'appello, che verrà così inoltrato da chi lo riceve.
Ma vediamo un po' i fatti, con l'aiuto del sempre prezioso sito antibufala Snopes.com, la cui indagine sul Burundanga arriva a un verdetto molto semplice: l'appello è una bufala, la burundanga no. Verdetto confermato anche da Urbanlegends.about.com, da Hoax-slayer.com e dal sito in lingua spagnola VsAntivirus.com.
La burundanga in quanto tale esiste: è un miscuglio di estratti di piante che contiene principalmente scopolamina, una sostanza usata in dosi minutissime come trattamento per mal d'auto ma estremamente tossica se assunta in dosi troppo elevate. Può indurre sonnolenza, delirio o allucinazione.
Ed è qui il problema principale di quest'appello: non basta il contatto momentaneo con un biglietto impregnato di scopolamina per assorbirne attraverso la pelle una dose sufficiente ad ottenere gli effetti descritti dall'allarme. Per effetti di questo genere occorre ingerirla o inalarla in dosi ben più significative, e in questo senso è effettivamente usata come droga per stordire vittime di furti o violenze. Prudenza, quindi, con gli sconosciuti che vi offrono da bere.
Non solo: la scopolamina è inodore, per cui non ha senso che i malfattori descritti nell'appello usino biglietti fortemente odorosi che insospettiscono le loro vittime.
La natura bufalina dell'appello è confermata anche dal fatto che la stessa storia dell'uomo che si offre come imbianchino è segnalata da Snopes.com in una versione ambientata in Texas e che l'approccio avvenga sempre a un distributore di benzina anche in Canada (dove l'appello è stato smentito dalla polizia locale) e nell'Essex (Regno Unito, anche qui smentito dalla polizia locale). Pare strano che venga usato in luoghi così disparati lo stesso, identico stratagemma strampalato.
Ma che dire dell'indirizzo della polizia di Ginevra? Ticinonline conferma che è autentico ed ha contattato il poliziotto citato nell'appello, che ha smentito quanto descritto nella mail e ha precisato che la "firma" in calce "è partita a causa di un errore che si è verificato". In quanto al pericolo descritto nell'appello, lo stesso agente ha detto che "il fatto non è mai accaduto e a noi non sono arrivate segnalazioni del genere".
È insomma inutile diffondere quest'appello: rischia di mettere in guardia contro pericoli inesistenti e distrarre da quelli reali.
Grazie a d.vago per la segnalazione di alcune informazioni.
Aggiornamento 2009/10/14
L'appello ha ripreso a circolare con un nuovo garante apparente: la Guardia di Finanza italiana. La nuova versione inizia infatti con il preambolo "RAGAZZE/I LEGGETELO ARRIVA DIRETTAMENTE DALLA GUARDIA DI FINANZA DI REGGIO!!" e si conclude con queste coordinate:
Brigadiere Rizzo Raffaele
Compagnia Guardia di Finanza Reggio Emilia
- Nucleo Mobile -
via Mazzini, 4 - 42100 Reggio Emilia
0522/452333 - 453904
Rizzo.Raffaele2@Gdf.it
Ho contattato l'indirizzo di mail citato, e ne ho ricevuto questa risposta: "questa mail ormai sono circa 4 mesi che circola, si tratta di un racconto "BUFALA" che girava sulla posta elettronica. Sicuramente è successo che è stata girata da me a qualche indirizzo, ed è stato fatto un copia/incolla dove poi è rimasto il mio indirizzo istituzionale. Comunque faccia la cortesia non la invii e cestini il tutto." Suggerirei di fare altrettanto a chiunque la riceva.
Aggiornamento 2010/10/14
A un anno di distanza dall'ultimo aggiornamento, l'appello ha ripreso a circolare in maniera molto vivace con la premessa "ARRIVA DIRETTAMENTE DALLA GUARDIA DI FINANZA DI REGGIO EMILIA" e sempre con le coordinate del Brigadiere Rizzo. Rispetto all'edizione precedente, dopo le parole "Questa droga si chiama BURUNDANGA" prosegue con questa precisazione: "ed è utilizzata da persone che vogliono colpire le vittime per rapinarle o violentarle Questa droga è più pericolosa delle normali droghe o sonniferi. Essa é trasmissibile su semplici carte. Attenzione, non accettate questi generi di biglietti da sconosciuti. Attenzione, queste persone fanno visite a domicilio lasciando i biglietti nella buca lettere o sotto la porta, restando in zona per poi aggredire le vittime, donne o uomini è indifferente." Ma è e resta una bufala.
Aggiornamento 2018/02/01
L’allarme è tornato in versione Facebook e WhatsApp, ma resta sempre falso.
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