No, non è un errore di battitura. Visto che i media continuano a pubblicare foto presentandole come prove di avvistamenti ufologici che si rivelano in realtà trucchi o inganni ottici di scarsa qualità, ho pensato che possa essere utile creare una nuova scienza: la nufologia, ossia l'arte di accorgersi quando quello che viene presentato come un UFO in realtà non lo è. Così si perde meno tempo con i falsi avvistamenti e si va a colpo più sicuro se ne arriva uno vero.
Infatti l'ufologia è purtroppo un campo controverso, in cui operano non solo persone in buona fede, ma anche tanti burloni, ciarlatani, falsari e persone comuni in cerca di notorietà spiccia. Per districarsi occorre conoscere i trucchi e le insidie del mestiere.
Per esempio, il Telegraph britannico ha pubblicato la fotografia che vedete qui sotto, scrivendo che è stata scattata col telefonino dal quarantenne Derek Burdon a Londra, a suo dire dal tetto del grattacielo Orion House a Covent Garden.
Secondo il signor Burdon, gli UFO erano invisibili a occhio nudo. Stava facendo alcune foto del panorama di Londra e non s'è accorto di nulla; è stato soltanto sfogliandole che ha notato gli UFO.
Il Corriere l'ha riportata acriticamente nell'edizione online di oggi (immagine qui sotto), con tanto di errore freudiano sul nome del luogo: Convent Garden al posto di Covent Garden. Si sarà chiesto l'articolista che ci faceva un operaio nel giardino di un convento?
Dalla Cina arriva invece la fotografia mostrata qui sotto, che secondo l'articolo (traduzione automatica in inglese qui) è stata scattata il 24 febbraio da un giornalista in volo verso Nanjing per lavoro. Il giornalista riferisce di aver visto un corpo luminoso sfrecciare in direzione nord-ovest. Le due foto, dice l'articolo, sono state scattate a un minuto di differenza l'una dall'altra.
Se volete giocare con il Disinformatico, provate a dare una spiegazione a queste fotografie. Alla fine della trasmissione di stamattina darò le due soluzioni. Per ora dico soltanto che non si tratta assolutamente di fotomontaggi o di ritocchi digitali.
La soluzione
Nella prima foto, checché ne dica l'autore (che come parte in causa non può essere considerato automaticamente affidabile), il modo più semplice per ottenere l'effetto è fotografare attraverso una finestra il riflesso delle luci a soffitto del locale in cui ci si trova. E' un trucco che può anche avvenire involontariamente, perché il nostro cervello esclude automaticamente i riflessi sui vetri: questo spiegherebbe il dettaglio degli UFO invisibili a occhio nudo ma registrati dal telefonino.
So che questo genere di autoinganno o illusione ottica avviene facilmente per esperienza personale, perché ho vissuto un caso analogo al Maniero Digitale qualche tempo fa: una foto fatta attraverso una finestra ha "rivelato" sulla sinistra il riflesso delle luci misteriose che io dal vivo non avevo notato assolutamente.
Notate, inoltre, quanto è facile fare una foto attraverso una finestra senza inquadrarne i montanti, togliendo a chi guarda l'informazione visiva che gli serve per rendersi conto della presenza del vetro. Ed ecco qui sotto la fonte dei miei "UFO", o meglio (a questo punto) "NUFO": le lampade del mio ufficio.
Sembra quindi molto plausibile l'ipotesi che si tratti di un autoinganno involontario da parte del signor Burdon. Però l'autore della foto londinese ha detto di essere stato sul tetto dell'edificio quando ha fatto la foto, e di norma sui tetti non ci sono finestre o vetrate.
Tuttavia andando a cercare immagini della Orion House si scopre che l'edificio ha delle grandi vetrate all'ultimo piano (indicate dalla freccia nella foto qui accanto, tratta da Robertcrais.com).
Forse il fotografo improvvisato non sta mentendo sulle condizioni di ripresa della foto: può aver detto di essere andato all'ultimo piano e qualcuno ha frainteso che intendesse dire che era andato sul tetto. In tal caso, quella che sembra essere una ringhiera nella foto ufologica sarebbe semplicemente il bordo del telaio di una delle lastre di vetro che compongono le vetrate.
La foto cinese, invece, è semplicemente una contrail (o scia di condensazione) prodotta da un altro aereo e vista quasi lungo il suo asse.
E' un'angolazione atipica che, se combinata con la luce del sole basso sull'orizzonte, crea un aspetto poco familiare ai non addetti ai lavori ma ben conosciuto dai piloti e dai fotografi appassionati d'aviazione, come vedete in questa foto tratta da Airliners.net:
Questi sono soltanto due dei tanti modi in cui si può creare, intenzionalmente o per errore, un'immagine che sembra mostrare un oggetto volante non identificato. Grazie a tutti per aver giocato con il Disinformatico, e complimenti a chi ha indovinato!
Nessun commento:
Posta un commento
Se vuoi commentare tramite Disqus (consigliato), vai alla versione per schermi grandi. I commenti immessi qui potrebbero non comparire su Disqus.