2009/08/31

11/9, “Segnali dal futuro” e George Clooney

Quando i complottisti sono i veri insabbiatori


Il blog del film Knowing - Segnali dal futuro mi ha invitato a rispondere ad alcune delle asserzioni di Giulietto Chiesa sull'11 settembre e ne è venuto fuori un articolo con parecchie novità, inedite anche per chi segue il debunking undicisettembrino da tempo, mostra come i complottisti si siano dimostrati i migliori amici di chi vuole nascondere la verità, e si conclude con dodici domande che credo troverete utili nelle discussioni per stroncare i vostri amici sedotti dall'indiscutibile fascino del Grande Complotto. La prima parte è stata pubblicata stamattina qui.

Ai cocciuti che ancora pensano che il Pentagono fu colpito da un missile Cruise regalo questo confronto in scala fra un Cruise e un Boeing 757. Cari ottusangoli, ditemi come sarebbe possibile, secondo voi, per 55 testimoni oculari vedere quella matitina in basso e scambiarla per il bestione con le ali che le sta sopra.



A tutti coloro che invece ne hanno piene le tasche di queste storie, segnalo il prossimo film con George Clooney. Si intitola The Men Who Stare at Goats e racconta la storia, purtroppo vera, di quando i militari USA finanziarono la ricerca nelle tecniche paranormali, credendo di poter creare una stirpe di guerrieri con superpoteri di precognizione, persuasione e uccisione a distanza. Credevano seriamente di poter uccidere le capre con la forza del pensiero (da cui il titolo), semplicemente fissandole.

Che c'entra con l'11 settembre? Semplice: come ho già accennato in altre occasioni, uno dei membri di questa stirpe, quello che nel trailer del film cerca di attraversare un muro usando i suoi poteri psichici, è Albert Stubblebine. Che è uno degli esperti citati da Giulietto Chiesa e da Massimo Mazzucco a supporto delle teorie di complotto sull'11 settembre. Già faceva ridere tragicomicamente sentire la scena descritta nel libro omonimo (in italiano s'intitola Capre di guerra), ma vederla rende ancora più forte l'impatto, se mi passate il gioco di parole. E questi sarebbero gli esperti di Giulietto?



Il complottismo undicisettembrino è finito per inettitudine dei suoi sostenitori, ma le indagini per capire meglio cosa accadde quel giorno proseguono per dissipare la cortina fumogena stesa dai cospirazionisti. Trovate gli approfondimenti su Undicisettembre.info.

2009/08/30

Mini-indagine sulla falsa “roccia lunare”

La "roccia lunare" è legno pietrificato: gatta ci cova


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Presumo abbiate letto tutti la notizia che una roccia lunare conservata in un museo olandese si è rivelata un falso.

I lunacomplottisti facciano pure a meno di gioire, perché la notizia conferma semmai che le falsificazioni, quando ci sono veramente, prima o poi vengono smascherate e ammesse pubblicamente, senza reticenze o omertà quarantennali come quelle teorizzate dai sostenitori della messinscena lunare del 1969. L'importante è dimostrare la falsificazione con quello che i lunacomplottisti finora non sono riusciti a fornire: fatti e prove concrete.

Detto questo, il mistero di come una falsa roccia lunare sia finita in un museo è intrigante e vale la pena di approfondirlo. Perché dietro a questa storia c'è forse più di quel che sembra. Ho fatto una piccola indagine, raccogliendo i dati fin qui disponibili, e ho scoperto un paio di indizi interessanti. Se vi interessa tutta la storia, è su Complotti Lunari.

2009/08/28

Facebook, nuove regole di privacy

Facebook non cancella i dati personali, ma promette che lo farà. Fra 12 mesi


Un'indagine della commissione per la privacy del governo canadese, la prima al mondo nel suo genere, ha confermato un sospetto che circolava da tempo: Facebook non cancella i dati personali degli utenti che disattivano i propri account.

La legge canadese, come quella di molti altri stati, impone invece alle aziende di conservare i dati personali degli utenti soltanto per il tempo strettamente necessario. Facebook, riferisce la BBC, si è ora impegnata a cambiare il proprio comportamento.

Renderà più chiaro agli utenti che possono scegliere fra cancellare e disattivare il proprio account: attualmente l'unica scelta disponibile nelle impostazioni online è la disattivazione (in Impostazioni > Disattiva account), mentre per la cancellazione occorre trovare e usare una pagina separata, che si raggiunge partendo dalle FAQ della Guida e cliccando sulla voce "Voglio cancellare definitivamente il mio account".

Facebook indicherà inoltre più chiaramente che la disattivazione non cancella i dati personali dagli archivi della società, perché in questo modo l'utente può cambiare idea e tornare sui propri passi senza perdere tutto quello che aveva immesso in Facebook.

La società ha inoltre promesso che darà ai suoi 200 milioni di utenti la possibilità di controllare meglio quali dati personali rendono accessibili ai creatori delle applicazioni di Facebook, come i giochi e i quiz. Le applicazioni dovranno dichiarare quali informazioni vogliono acquisire e dovranno ottenere il consenso degli utenti prima di usarle o condividerle. Finora, dice la commissione canadese per la privacy, gli sviluppatori delle applicazioni hanno avuto accesso praticamente illimitato alle informazioni personali degli utenti.

Facebook, tuttavia, ha detto che ci vorranno circa dodici mesi per mettere in funzione queste modifiche, per cui continua ad essere opportuno riflettere su quello che si scrive e si pubblica su Facebook come negli altri siti di social networking. Suggerisco la Regola della Nonna: mai pubblicare su Internet qualunque cosa che non vorreste fosse vista o letta da vostra nonna. Ad alta voce e sulla pubblica piazza.

Google Street View nei guai in Svizzera

Street View di Google è troppo ficcanaso per la Svizzera, stop a nuove immagini



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Hanspeter Thür, formalmente noto come IFPDT o incaricato federale della protezione dei dati e della trasparenza ma comprensibilmente ribattezzato familiarmente "Mister Dati", ha chiesto venerdì scorso che il servizio Street View di Google sia ritirato da Internet: la privacy dei cittadini non è sufficientemente garantita come promesso. Google, dopo un incontro con Mister Dati, ha sospeso la pubblicazione delle immagini dettagliate delle strade di nuove località.

Google ha da poco messo online le immagini prese dal livello della strada di varie città svizzere (Basilea, Berna, Losanna, Ginevra, Zurigo, Winterthur e altre località più piccole), consentendo vere e proprie passeggiate virtuali per le vie.

Anche altre località, comprese Lugano, Bellinzona e Locarno nel Canton Ticino dove si trova il mio Maniero Digitale, dovrebbero essere fotografate, o lo sono già state, dalle automobili attrezzate di Google, secondo la tabella di marcia pubblicata dal colosso dei motori di ricerca.

Nelle sue FAQ (in tedesco e francese), Mister Dati spiega che di per sé Google Street View non viola le norme svizzere sulla privacy se rispetta le condizioni negoziate con le autorità federali. Il problema è che sembra proprio che non sempre le rispetti o riesca a rispettarle, a giudicare dalle foto pubblicate da siti come 20minuten.ch.

Infatti il software automatico che dovrebbe riconoscere e mascherare i dettagli riconoscibili delle persone, come concordato con Mister Dati, non funziona sempre e fioccano le contestazioni di chi è ripreso per strada e immortalato magari non al meglio della propria presentabilità o in attività piuttosto private, come riferisce la Berner Zeitung.

Se vi scoprite colti in flagrante delicto su Street View, non mandate contestazioni alle autorità federali, ma rivolgetevi direttamente a Google: su ogni schermata di Street View c'è il link Report a problem che permette di segnalare volti non oscurati o altre violazioni delle regole, e Mister Dati ha predisposto una lettera standard di richiesta di oscuramento o rimozione. Google ha dichiarato che le richieste verranno soddisfatte in poche ore.

Ma il Disinformatico è sempre dalla parte degli utenti, per cui se non vi fidate della prontezza di reazione di Google e non vi va di passare la vita a percorrere virtualmente le vie di tutte le città alla ricerca di vostre foto, se vedete le auto di Google potete fare quello che dice Mister Dati: "notare questi veicoli ben visibili e comportarvi di conseguenza". Ecco quindi un potente kit di oscuramento garantito dei volti: stampatelo e tenetelo a portata di mano da mettere davanti al viso.

Versione soft.



Versione hardcore per mandare in crisi il software di riconoscimento dei volti e terrorizzare i complottisti.


Fonti: Ticino News, Berner Zeitung, Swissinfo.ch, Ars Technica, Expatica.com, Slashdot.

Windows e Mac, aggiornamenti a confronto

Debutta Mac OS Snow Leopard, in arrivo Windows 7


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Oggi esce nei negozi la nuova versione del sistema operativo per computer Apple, denominata Snow Leopard, e il 22 ottobre uscirà la nuova edizione di Windows, chiamata semplicemente Windows 7.

In entrambi i casi non si tratta di rivoluzioni, ma di evoluzioni rispetto alle versioni precedenti; le novità ci sono, prima fra tutte l'inversione della triste tendenza a pretendere computer sempre più potenti per programmi sempre più elefantiaci, ma non si tratta di grandi balzi in avanti, per cui è facile avere incertezze su cosa fare. Aggiornarsi, spendere soldi e rischiare incompatibilità, oppure tenere quello che già si ha e funziona?

Come sempre, vale il consiglio di lasciare che siano gli altri a farsi male provando per primi le novità. Salvo che siate fanatici d'informatica, non c'è nessuna ragione impellente per aggiornarsi subito. Vi propongo una miniguida per orientarsi nelle novità dei due grandi concorrenti dell'informatica personale.


Mac OS X 10.6 Snow Leopard: più velocità senza cambiare computer


Attenti ai Mac vecchi. Questa edizione è adatta soltanto ai Mac con processore Intel: chi ha un computer Apple con processore PowerPC è tagliato fuori. Questo significa che certi computer Apple di soltanto tre anni fa potrebbero essere esclusi dall'aggiornamento.

Più velocità e snellezza a parità di computer. Gran parte delle modifiche rispetto alla versione precedente, Leopard, è dietro le quinte. Supporto migliorato per i processori multicore, modalità a 64 bit per dare alle applicazioni la possibilità di gestire più di 4 GB di RAM, sfruttamento del processore grafico per togliere carico di lavoro al processore principale e uno snellimento drastico delle applicazioni preinstallate producono una reattività sensibilmente più veloce senza dover cambiare computer. Però per ora nessuna applicazione scritta da altre case produttrici di software sfrutta queste potenzialità. Anche lo spazio occupato dal sistema operativo cala drasticamente, liberando diversi gigabyte di spazio su disco.

Compatibilità. Snow Leopard include ancora Rosetta, il "traduttore" che permette di eseguire le applicazioni scritte per le versioni PowerPC di Mac OS. Arriva il supporto per Microsoft Exchange 2007. I cambiamenti dell'interfaccia sono poco più che utili affinamenti e ritocchi (la possibilità di ordinare i file cronologicamente nella vista a colonne del Finder, per esempio), per cui chi usa già Leopard si troverà subito a proprio agio. E' presto per un quadro globale, ma stando alle prime recensioni sembra che quasi tutte le applicazioni scritte per Leopard funzionino sotto Snow Leopard senza richiedere aggiornamenti, anche se The Register segnala una lista informale di possibili applicazioni problematiche, fra le quali spicca Photoshop Elements.

Quicktime. Diventa di serie la comodissima possibilità di montare rapidamente un video usando le funzioni ritaglia-copia-incolla di Quicktime, come se il video fosse un testo. Prima si pagava a parte. I video Flash sono riproducibili senza dover installare programmi accessori. A molti piacerà la possibilità di registrare sotto forma di video quello che avviene sullo schermo e di aggiungervi annotazioni: cose che si potevano fare anche prima, ma soltanto aggiungendo programmi appositi.

Antivirus? Ma non era immune? Gli smanettoni che hanno avuto tra le mani Snow Leopard in anteprima hanno scovato una funzione non pubblicizzata da Apple: una sorta di rudimentale antivirus per quei pochi virus o cavalli di Troia che esistono per il mondo Mac.

Prezzo. Se avete già Leopard, passare a Snow Leopard costa 39 franchi (29 euro) per l'edizione con licenza per un utente, 69 franchi (49 euro) per quella con licenze per un massimo di cinque utenti domestici (non aziendali o professionali) e 13 franchi (8,95 euro) per la licenza monoutente per chi ha acquistato un Mac nuovo dopo l'8 giugno 2009.
Chi ha la versione precedente, Tiger, è legalmente tenuto ad acquistare il Mac Box Set per essere in regola con le licenze, al prezzo di 219 franchi (169 euro) per la versione monoutente o 299 franchi (229 euro) per la versione con licenze per cinque utenti domestici. Il Mac Box Set include iWork 09, la potente suite di programmi equivalenti a Microsoft Office.
Tuttavia è emerso che non c'è alcun lucchetto digitale a imporre queste regole, tanto che l'aggiornamento da 39 franchi (29 euro) s'installa senza problemi anche se non c'è preinstallato Leopard. Apple ha scelto di fidarsi dell'onestà media degli utenti invece di complicare loro la vita con sistemi di controllo delle licenze.


Windows 7: Vista ripulito, dimagrito e velocizzato


Il 22 ottobre prossimo sarà disponibile per l'acquisto Windows 7, il successore di Windows Vista. Come Snow Leopard, non si tratta di una versione radicalmente nuova, ma di un affinamento della precedente, che debuttò tre anni fa con notevole malumore fra gli utenti per la sua pesantezza, lentezza e ossessione per la sicurezza.

A differenza di Snow Leopard, Windows 7 è stato offerto in prova gratuita temporanea a tutti gli utenti di Internet; l'offerta è scaduta pochi giorni fa. Occorre attendere l'uscita della versione definitiva per vedere come sarà realmente Windows 7, ma le recensioni basate sulla versione distribuita in prova gratuita e quella usata dagli sviluppatori sono decisamente positive: il messaggio generale è che Windows 7 è Vista fatto come si deve. Ecco qualche primo accenno alle novità che ci possiamo attendere.

Compatibilità. L'obiettivo di Windows 7 è la piena compatibilità con le applicazioni e l'hardware che funzionano sotto Vista. Per i problemi più gravi c'è un Windows XP Mode (Virtual PC ricarrozzato), ma soltanto in alcune versioni di Windows 7. Spariscono invece applicazioni familiari come Calendar, Mail (Outlook Express) e Movie Maker, sostituite da equivalenti via Web o scaricabili a parte, probabilmente per evitare problemi con gli enti antitrust. Può parere assurdo che un sistema operativo moderno non venga fornito con un client di posta, ma è così, e visto l'attuale orientamento dell'informatica verso i servizi online al posto del software sul PC, la scelta potrebbe rivelarsi trainante.

Aspetto. Chi ha familiarità con Vista non avrà grandi sorprese, ma gli utenti affezionati a Windows XP troveranno un'interfaccia drasticamente differente, piena di trasparenze ed effetti. La taskbar è stata ripensata a fondo e potenziata: per esempio, far scorrere il cursore sopra un'icona di un'applicazione attiva fa apparire delle mini-anteprime delle finestre aperte di quell'applicazione, e commutare da un'applicazione a un'altra tramite la taskbar è estremamente pratico. Anche la gestione delle periferiche e delle reti è stata semplificata, e il supporto per gli schermi tattili è stato potenziato in modo da includere anche il multi-touch.

Velocità maggiore senza cambiare computer. Windows 7 ha gli stessi requisiti hardware di Windows Vista, invece di aumentarli come è sempre avvenuto in passato. Anzi, funzionerà anche su computer sui quale Vista si rifiuterebbe di lavorare, come sui netbook. Le funzioni di ricerca nei file sono state potenziate e accelerate, e stando a chi l'ha usato assiduamente ci sono mille piccoli e grandi affinamenti che lo rendono un netto passo avanti rispetto a Vista. L'avvio e la chiusura sono più veloci; il supporto per i processori multicore è migliorato

Prezzi. A differenza di Snow Leopard, e come per Vista, Windows 7 sarà disponibile in un gran numero di versioni, con prezzi e prestazioni differenti, che causeranno non poca confusione negli utenti.
Per esempio, volete la modalità Windows XP? Vi serve Windows 7 Professional o Ultimate. Ma ci saranno anche la versione Starter, la Home Basic, la Home Premium e la Enterprise. Nei negozi ci saranno però quasi sempre soltanto due versioni, la Home Premium e la Professional, e chi vorrà potrà migrare a pagamento alle altre più complete.
Per ciascuna di queste versioni ci saranno inoltre sconti, prezzi e procedure differenti per migrare da Windows XP o da Windows Vista. C'è di che perdersi.
Nell'Unione Europea, i prezzi varieranno da 119.99 euro (Home Premium upgrade) a 319 euro (Ultimate Full) per le versioni non preinstallate; il prezzo di quelle preinstallate sarà incluso nel prezzo d'acquisto del computer nuovo. Chi ha acquistato da poco un computer con Windows Vista o ha comunque una licenza di Vista può già prenotare l'upgrade, ma non da tutte le versioni di Vista; la Home Basic è esclusa.

Anche in termini strettamente tecnici l'aggiornamento è una giungla: date un'occhiata a questo grafico di come si aggiorna Windows in base a quale versione di partenza si usa e quale versione di Windows 7 si desidera.


Che fare?


La scelta di Microsoft e Apple di offrire nuove versioni "risparmiose" dei loro sistemi operativi è certamente figlia di un periodo nel quale l'economia tira poco e non ci sono molti soldi da spendere in computer nuovi se quelli attuali vanno bene, ma è comunque una boccata d'aria fresca nell'evoluzione dell'informatica e merita un plauso.

Dalla corsa al gigantismo si è passati alla ricerca dell'efficienza per spremere maggiore produttività dall'hardware esistente, e questo è un bene non solo per i nostri portafogli individuali, ma per tutto l'ambiente, perché sistemi operativi con minori pretese comportano un minor numero di computer da rottamare, con tutto quello che ne consegue.

Passato il periodo di inevitabile rodaggio, nel quale verranno a galla le incognite delle funzioni DRM (anticopia) dei nuovi sistemi operativi, il mio consiglio è di migrare a Snow Leopard e Windows 7 rispettivamente. Non solo per ottenere benefici di produttività, ma per dare un segnale socialmente rilevante alle aziende: se invece di offrirci nuovi orpelli rutilanti che non abbiamo mai chiesto ci date sostanza e ci offrite roba pratica ma poco vistosa, siamo disposti a spendere anche in tempi di crisi.

E se non volete spendere e non vi fidate del software chiuso, potete sempre provare gratuitamente le varie distribuzioni di Linux, che ogni anno diventa sempre più automatico e intuitivo da installare e configurare, anche se le incompatibilità e le magagne ci sono tuttora. Alla fine, l'importante è lavorare usando il più possibile formati standard, per non ghettizzarsi e poter comunicare e condividere i dati con chiunque.


Fonti: The Register, Gizmodo, Ars Technica, Ars Technica, Gizmodo, ExtremeTech, Microsoft.com, Apple.com.

2009/08/27

Io no spik svizzerano: le vostre segnalazioni

Pubblicità autogol e altri crimini linguistici fotografati dai lettori


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Ecco alcuni dei primi risultati dell'invito a segnalarmi gli strafalcioni d'italiano che vedete in giro nelle pubblicità, nelle insegne e in generale nei luoghi pubblici. Comincio con una perla che ho notato nelle pubblicità di Google che compaiono in questo blog.


Se le traduzioni sono instantanee, potete star certi che sono fatte bene.



Leggi antifumo. Immagine segnalata da Max. Luogo sconosciuto. Dizionario pure. Alcune segnalazioni di lettori indicano che il paese è il Kenya.



Qual è l'automobile preferita da John Titor? Non perdetevi il resto del sito Fourwheeldriveitaly.info, con perle come "Forniamo a tutti i veicoli i driver correttamente addestrati secondo il programma di formazione dell'India dell'azionamento delle quattro rotelle". Segnalato da Turz.



"Ora egli è con un coltello durchgehackt bene". Come si farà a scendere in acqua fredda al largo? Il mare è lontanuccio da Bolzano. Ricetta pubblicata dall'Alphotel Tyrol di Racines (BZ) il 14 agosto scorso, segnalata da Farmabat.

2009/08/23

Per il TG2, la materia oscura è materia davvero oscura

Il TG2 batte il record delle scemenze dette in meno di 16 secondi





Ve la trascrivo, perché merita: "Al CERN vogliono provare a produrre anche la materia oscura, l'antimateria resa celebre da film e libri di fantascienza, formata solo da particelle di carica elettrica negativa, al contrario di quelle che formano il mondo a cui siamo abituati."

Se avete bisogno che vi spieghi questa collana di perle, non vi preoccupate: vi attende una magnifica carriera giornalistica.

E poi ci domandiamo come mai c'è Voyager alla Rai.

Grazie a Marco per la segnalazione. Lo spezzone risale a circa un anno fa, come descritto da Comablog.

Scie chimiche, meteorologo le sbufala pubblicamente

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Il convegno "La meteorologia nella vita quotidiana" tenutosi il 27 giugno scorso a Pettenasco, vicino al Lago d'Orta, ha visto la partecipazione di Mario Giuliacci e Flavio Galbiati (Centro Epson Meteo), di Giovanni Tesauro, Gianluca Bertoni e Alessandro Ceppi (Associazione MeteoNetwork), di Marco Mancini (Politecnico di Milano), di Piernando Binaghi (servizio meteo della Radiotelevisione Svizzera di lingua italiana) e in particolare di Pier Luigi Randi dell'Epson Meteo Regional Center-MeteoCenter. Il convegno ha affrontato di petto e con divertita verve anche la questione della teoria delle "scie chimiche". Finalmente anche i meteorologi, esasperati dalle frequenti e angosciate richieste di chiarimenti su questa bufala, hanno spiegato punto per punto le fallacie e le interpretazioni errate dei fenomeni atmosferici propinate in questi anni dai sostenitori di questa teoria. Grazie al lavoro di Simone Angioni, la relazione sulle "scie chimiche" di Pierluigi Randi è ora disponibile come serie di video su Youtube. Lo sciachimismo, di fronte alle spiegazioni degli esperti, si rivela con chiarezza per quello che realmente è: un abbaglio privo della benché minima prova, preso da incompetenti afflitti da una triste, astiosa paranoia che li spinge a credere che i meteorologi di tutto il pianeta siano in combutta per nascondere un colossale complotto. La conferenza è stata inoltre un'ottima occasione per imparare a conoscere il fascino e la ricchezza dei fenomeni che avvengono nel cielo sopra di noi e che troppo spesso, presi da altre preoccupazioni, ignoriamo nella sua potenza e bellezza. Buona visione.
Per chi preferisce i singoli video: prima parte, seconda parte, terza parte, quarta parte, quinta e ultima parte.

2009/08/22

Presentazioni, 25 anni d'incubo: come evitare la Powerpointosi

Ultimo aggiornamento: 2017/11/06 6:00.

PowerPoint, il popolarissimo e al tempo stesso odiatissimo software per presentazioni, compie 25 anni. Nacque infatti il 14 agosto 1984 Presenter (questo il suo nome iniziale), realizzato non da Microsoft, ma dalla californiana Forethought Inc. Come cambiano i tempi: originariamente questo software esisteva solo per Mac.

Nell'agosto del 1987, Microsoft comprò la Forethought per 14 milioni di dollari. Presenter fu ribattezzato PowerPoint e fu sviluppato ulteriormente da Microsoft per Windows e per Mac.

Oggi ha 500 milioni di utenti che mostrano al pubblico o ai dipendenti o ai clienti circa 30 milioni di presentazioni ogni giorno e vende ogni anno per un controvalore di oltre 100 milioni di dollari, detenendo il 95% del mercato del software per presentazioni.

Powerpoint, come tutti i software per presentazioni, viene spesso criticato perché spinge alla powerpointosi: la tendenza a diventare fragile gruccia degli oratori incapaci e a tediare il pubblico che subisce le presentazioni malfatte. E' vero che la struttura stessa di una presentazione tende a schematizzare e incasellare spesso eccessivamente i concetti, ma è anche vero che gran parte della colpa delle tante presentazioni noiose ed inefficaci è di chi le realizza.

Ecco qualche consiglio in proposito, raccolto qua e là dalle mie esperienze, da questo articolo della BBC e soprattutto dall'ottima presentazione-parodia Death By Powerpoint di Alexei Kapterev (PDF). Naturalmente, trattandosi di consigli sulle presentazioni, ve li offro in forma di elenco puntato. Volevo scriverli in lettere gialle su sfondo blu, ma mi sono trattenuto.

  • Non voltate le spalle al pubblico. Il pubblico è lì per ascoltare voi, per sentirvi parlare dal vivo, non per guardare le slide. Trovate la maniera di tenere sotto controllo cosa c'è realmente sullo schermo dietro di voi senza voltarvi e mantenete il più possibile il contatto visivo con il pubblico.
  • Evitate fiumi di testo. Le slide non devono essere come pagine di libro. Se lo sono, la gente farà fatica a leggerle e a seguire contemporaneamente quello che state dicendo. Devono contenere poche parole essenziali: il discorso articolato dovete farlo voi.
  • Non leggete le slide. Chi legge mentalmente va molto più veloce di chi legge ad alta voce, per cui ripetere pari pari il contenuto delle slide è mortalmente noioso.
  • La presentazione non è la scaletta delle cose che dovete dire. Deve essere un complemento arricchente al vostro discorso: non deve essere lo schema del discorso. Quello va messo nelle note su schermo che il pubblico non vede, oppure su un foglio di carta.
  • Evitate scritte microscopiche e grafici troppo intricati. È una presentazione, santo cielo, non un esame della vista. Il pubblico non riuscirà a cogliere tutti i dettagli, se sono minuscoli.
  • Evitate schemi di colore troppo sgargianti, ma anche quelli banali. Il già citato testo giallo su sfondo blu è da evitare il più possibile, come lo sono i colori psichedelici. I modelli predefiniti dei programmi per presentazioni di solito sono un buon compromesso, ma bisogna ricordarsi di usarli e di variarli periodicamente. Tenete presente che le condizioni di luce di una proiezione sono sempre peggiori di quelle nelle quali guardate la presentazione sul vostro monitor.
  • Usate immagini efficaci. Non ricorrete alla clipart insignificante e già vista: ricorrete a foto d'impatto, divertenti o simboliche, che aggiungano contenuto invece di complementare le parole. Se potete esprimere un concetto esclusivamente mediante un'immagine, fatelo.
  • Spezzate le slide prolisse. Troppi concetti in una singola slide non verranno memorizzati. Suddivideteli su più slide.
  • Preparate un'introduzione accattivante e una frase finale memorabile. Non siete lì per fornire a voce quello che potreste distribuire come stampato. Ogni presentazione è, a modo suo, uno spettacolo emozionale. Se non mostrate che quello di cui parlate vi appassiona, non potete pretendere di appassionare il pubblico.
  • Provate, provate, provate. Fate passare e ripassare le slide per assicurarvi che le transizioni avvengano correttamente e che gli elementi di ogni slide appaiano nell'ordine giusto. Esercitatevi a fare la presentazione provandola ad alta voce per controllarne i contenuti e la durata.
  • Controllate l'ortografia. Lasciare strafalcioni è il modo migliore per comunicare al pubblico che siete superficiali e disattenti.
  • Non mostrate al pubblico il contatore del numero delle slide. Questo spinge lo spettatore a fare un conto alla rovescia mentale e a concentrarsi sul "quanto manca ancora" invece che sui contenuti. Non c'è come vedere "1 di 178" per far scappare il pubblico o indurlo a simulare malori.
  • Attenti alla cliccata fantasma. Alcune transizioni richiedono tempo per essere visualizzate. Se cliccate prima che siano finite, credendo che il computer non abbia "preso" la cliccata precedente per andare avanti, finirete nella slide successiva e vi perderete. Tenete d'occhio gli indicatori sul vostro schermo, che segnalano quando ogni transizione è stata completata.
  • Memorizzate i tasti d'emergenza. Se scappa una cliccata fantasma, o volete saltare una slide o tornare indietro, segnate su un Post-it i tasti da usare. Vi servirà nei momenti di panico.
  • Includete solo quello che vi serve per illustrare il concetto. Non rimpinzate la presentazione di dati irrilevanti.
  • Provate le connessioni. Verificate in anticipo che il vostro computer sia compatibile con il videoproiettore e se possibile lasciatelo collegato e impostato. Assicuratevi che l'alimentatore del computer sia inserito e alimenti correttamente il computer, altrimenti la vostra presentazione verrà interrotta tragicamente dallo spegnimento del PC.
  • Spegnete screensaver e risparmio energetico. Se parlate troppo a lungo su una slide, non volete che lo schermo dietro di voi diventi nero o, peggio ancora, faccia scorrere sul megaschermo la vostra collezione di foto porno.
  • Preparate un backup; anzi due. Tenete una copia della presentazione su una penna USB e generatene una versione in formato PDF, da mettere anch'essa sulla penna. Il PDF funzionerà su qualsiasi computer d'emergenza. Stampate una copia della falsariga della vostra presentazione. La carta non crasha.
  • Usate il vostro computer; se necessario, insistete. Specialmente se c'è poca luce in sala, rischiate di non trovare i tasti dove siete abituati a trovarli, e il software e il sistema operativo possono essere differenti e incompatibili. A volte basta una versione leggermente differente di software per rovinare l'impaginazione, ed è facilissimo che il computer altrui non abbia i vostri font prediletti.
  • Non guardate la persona che sta dormendo. C'è sempre, anche se la vostra presentazione tratta di lingerie per pornostar, e se cominciate a fissarla perderete irrimediabilmente entusiasmo e concentrazione.

Fonte logo: Wikipedia.

Ufologi teorizzano: cerchi nel grano causati da ricci in amore. Poi attribuiscono la panzana al CICAP

Ogni tanto salta fuori questa storiella. La citò l'ufologo Giorgio Pattera (quello che "i ragni migratori non esistono", sbufalato qui con una sfogliata alla Britannica) al convegno su UFO e scie chimiche di Lugano di aprile 2009 che ho raccontato in queste pagine, e l'ha fatto recentemente l'ufologo, sciachimista, complottista undicisettembrino, lunacomplottista e bicarbonatoncologo Massimo Mazzucco in un video.

L'intento è ridicolizzare il lavoro di indagine dei tecnici del CICAP sui fenomeni misteriosi, ma come capita spesso in questi attacchi in cui si spara al messaggero per non dover ascoltare il messaggio, quando si va a verificare i fatti si scopre che il ridicolo si ritorce contro chi lancia l'accusa. Infatti la teoria dei ricci in amore come possibile causa dei cerchi nel grano arriva dagli ufologi.

Furono infatti Pier Luigi Sani, all'epoca presidente onorario del Centro Ufologico Nazionale, ed Edoardo Russo, presidente del Centro Italiano Studi Ufologici, a citare semiseriamente quest'ipotesi sul Giornale dei Misteri numero 226 dell'agosto 1990. Il CICAP si limitò a segnalare queste ipotesi, fatte dagli autori del CUN e del CISU, un anno dopo sulla rivista del CICAP di ottobre 1991. I dettagli della vicenda sono descritti in un documentato articolo di Francesco Grassi.

Quindi chi tira fuori i ricci in amore come esempio di tesi ridicola sui cerchi nel grano sta mettendo alla berlina gli ufologi, non gli scettici. Che splendido autogol. E poi ci chiedono perché siamo scettici così allegri. Con interlocutori così, c'è sempre da ridere.

A proposito di CICAP, giovedì scorso Superquark ha dedicato un servizio ai corsi per investigatori del mistero organizzati dal CICAP e al quale ho il piacere di partecipare ogni tanto come docente. Se vi interessa, il video è qui sotto.

2009/08/21

Word vietato entro ottobre? Niente panico

Chi di brevetto ferisce... Word vietato entro 60 giorni?


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Ha sorpreso non poco la notizia che Microsoft ha due mesi di tempo per cessare la vendita del proprio popolarissimo programma Word perché viola il brevetto di un'altra società, secondo la decisione del giudice federale texano Leonard Davis.

C'è di più: come riferisce Findlaw, Microsoft deve anche pagare 200 milioni di dollari di danni per aver intenzionalmente violato il brevetto.

La società canadese i4i ha infatti fatto causa a Microsoft perché a suo dire Word viola un metodo di elaborazione del testo (l'uso di un editor XML integrato per visualizzare le informazioni, per i più curiosi) che è tutelato da un suo brevetto statunitense, il numero 5787449, come segnala Information Week. Microsoft ha ribattuto che il suo software non viola alcun brevetto e che anzi il brevetto della i4i non è valido.

La giuria ha invece dato ragione alla società di Toronto e il giudice ha respinto la richiesta di ricorso, rincarando oltretutto la multa di altri 40 milioni di dollari per il comportamento scorretto degli avvocati della Microsoft (i dettagli sono qui) e aggiungendo altri 37 milioni di interessi, per un totale di 277 milioni di dollari. Ha inoltre emesso un'inibitoria che vieta a Microsoft di vendere qualunque versione di Word che usi la tecnologia brevettata di i4i. Microsoft ha due mesi di tempo per adeguarsi, ma ha già inoltrato una richiesta urgente di sospensione del provvedimento.

Cosa significa all'atto pratico questa notizia? Chi si è battuto per contrastare la temuta paralisi tecnologica derivante dalle liti legali sui brevetti software si sente vendicato da questi eventi, ma gli utenti Word non devono preoccuparsi: nessuno verrà a sequestrare la loro copia del programma, perché la sentenza vale soltanto negli Stati Uniti e Microsoft probabilmente distribuirà prima della scadenza una modifica di Word tramite il sistema di aggiornamento automatico.

Marte gigante il 27 agosto? Bufala!

Allarme per l'avvicinamento di Marte del 27 agosto


Ha ripreso a circolare un appello secondo il quale il prossimo 27 agosto a mezzanotte e mezza ci saranno "due lune nel cielo": "il pianeta Marte sarà il più luminoso nel cielo stellato", dice l'appello, e "sarà grande quanto la luna piena".

Giustamente qualcuno s'è chiesto: ma non è che un pianeta che s'avvicina così potrebbe fare dei danni? Alterare le maree, obbligare gli astrologi a riscrivere gli oroscopi e altri disastri del genere?

Niente panico: la storia gira almeno dal 2003 ed era in gran parte sbagliata già all'epoca. Il 27 agosto prossimo Marte non sembrerà affatto grande come la Luna, perché sarà a circa 243 milioni di chilometri, come al solito, a farsi i marzianissimi fatti suoi. Se volete il dato preciso, potete chiederlo al nuovo oracolo di Internet, Wolfram Alpha.

L'equivoco sulle dimensioni paragonabili a quelle della Luna nasce dal passaparola distorto tipico delle catene di Sant'Antonio: la notizia astronomica originale era reale e diceva che Marte il 27 agosto del 2003 (non del 2009) sarebbe stato grande come lo è la Luna piena ad occhio nudo se visto attraverso un telescopio da 75 ingrandimenti. La precisazione del telescopio s'è persa per strada. I dettagli della vicenda sono in questo articolo.

Scivoli giganti e laptop presi al volo

Il marketing virale inventa scivoli super e il computer che s'acchiappa


Si sono chiesti in molti se sia vero o un trucco il popolarissimo video dell'uomo, tale Bruno Kammerl, che allestisce un enorme scivolo d'acqua lungo una collina e lo usa come trampolino per un salto spettacolare che lo porta a centrare miracolosamente una minuscola piscina gonfiabile.



La spiegazione è emersa dopo pochi giorni di presenza su Internet. Il video fa infatti riferimento al sito Megawoosh.com, che a sua volta porta al sito Mach-es-machbar.de, che contiene pubblicità per Microsoft Office Project 2007 in tedesco. E', in altre parole, un esempio riuscito di marketing virale, realizzato dalla filiale tedesca di Microsoft, come spiegato nella pagina che descrive il "making of" del video. La trovata è valsa quasi due milioni e mezzo di spettatori dello spot occulto.

Il marketing virale funziona, e così ci prova anche il produttore di laptop MSI, che ha fatto anche di più: un video in cui degli atleti giocano a prendere al volo un computer portatile ultrasottile. Fin qui non ci sarebbe nulla di insolito: solo che nel video la presa viene effettuata usando le chiappe, fasciate da una tutina sportiva che lascia poco all'immaginazione.



Ovviamente ci sono di mezzo giochi di montaggio e un po' di effetti speciali digitali, ma l'effetto desiderato è raggiunto: far parlare di sé e del proprio prodotto. A qualunque costo. E' proprio il caso di dire che l'utente viene simpaticamente gabbato e si rende conto di aver visto uno spot soltanto... a posteriori.

Caccia online ai crimini linguistici

Io no spik svizzerano


Fino a pochi giorni fa il sito svizzero di una notissima marca di mobili svedese che si portano a casa smontati ospitava questo simpatico modello di materasso, che offriva un sollievo molto personale ai clienti di sesso maschile. L'immagine è cliccabile per ingrandirla.



La pagina ora è stata corretta (grazie a Rodri per la segnalazione iniziale). Marketing virale, o uno dei tanti, troppi strafalcioni che punteggiano il panorama pubblicitario del Canton Ticino?

Ci sono infatti molte pubblicità, forse partorite da qualche genio dell'ufficio vendite che non si prende la briga di consultare un italofono prima di avviare le stampanti, che lasciano davvero storditi e configurano il reato di attentato alla lingua italiana, come questo che ho visto pochi giorni fa:

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Il Disinformatico è sempre in prima linea nel combattere le piaghe sociali, ed è quindi ora di lanciare ufficialmente la campagna Io no spik svizzerano: in difesa dell'ortografia, della sillabazione e della grammatica italiana. Mandate dunque a disinformatico@rsi.ch le vostre foto degli errori ortografici e delle stupidaggini linguistiche più clamorose che trovate in giro, in Svizzera ma anche altrove, che riguardino l'italiano, e le vedrete pubblicate qui. Buona caccia!

2009/08/20

Nuova foto dei siti d’allunaggio

La sonda LRO rifotografa le impronte degli astronauti sulla Luna



Fresca fresca, rilasciata poche ore fa, dalla sonda automatica Lunar Reconnaissance Orbiter arriva una nuova foto del sito di allunaggio dell'Apollo 14, nella zona di Fra Mauro. E' così nitida che si scorge la traccia delle impronte lasciate dagli astronauti Alan Shepard e Edgar Mitchell per collocare gli strumenti (come l'ALSEP) e per andare a visitare un cratere vicino (non inquadrato qui sopra).

Il sito era già stato fotografato il mese scorso, ma stavolta il sole è più alto sull'orizzonte e quindi le ombre sono più corte e il contrasto del suolo lunare è più marcato e rivela meglio dove è stato smosso dagli astronauti.

L'annuncio con i dettagli tecnici è qui; la foto complessiva è qui; potete vedere anche il video Youtube, il video ad alta risoluzione (155 MB) e l'immagine grezza della passata completa di LRO (occhio, è piuttosto pesante, circa 250 megabyte).

Cari lunacomplottisti, ci sono domande?

Vado a festeggiare.

2009/08/13

Complotti e chicche lunari in Val di Fiemme: ci vediamo il 14 a Tesero? [UPD 2009/08/16]

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Venerdì 14 agosto sarò a Tesero, alla Sala Bavarese del Teatro, alle 21, per raccontare le missioni lunari e smontarne le complesse teorie di complotto e i semplici dubbi dei molti che ormai per limiti d'età conoscono questo periodo della nostra storia solo come ricordo sbiadito o non lo conoscono affatto.

Per esempio, quanti sanno che ci fu un tentativo lunare russo e che il veicolo dall'aria trabiccolosa mostrato qui accanto è il Lunniy Korabl, il modulo lunare con il quale l'Unione Sovietica cercò disperatamente di battere gli Stati Uniti nella corsa alla Luna?

L'appuntamento è organizzato dal Gruppo Astrofili Fiemme. Sarà una bella occasione per incontrarvi, per condividere qualche immagine in HD delle passeggiate lunari che vedrete in Moonscape, per fare due allegre chiacchiere passeggiando nella storia della tecnologia e del coraggio di esplorare, e per saggiare quanto realmente facciano presa sul pubblico le teorie alternative al di fuori degli antri astiosi di Internet.

I lunacomplottisti sono naturalmente invitati a partecipare, se non hanno troppa fifa di discutere con un interlocutore non abbindolabile.


20090816 – Resoconto, foto e video


Eccovi qualche foto, scattata da mia figlia Lisa in condizioni di luce difficili per la mia fotocamera pocket, e un sunto della conferenza: il video integrale è in fondo a questo articolo.

La splendida Sala Bavarese ha permesso di ospitare un centinaio di persone e di allestire bene modelli, foto e schemi tecnici in modo che tutti potessero vederli comodamente e di collocare fra il pubblico un modello in scala del sistema Terra-Luna: un globo lunare di dieci centimetri vicino a me e la Terra (un mappamondo da 40 centimetri) in fondo alla sala, a undici metri di distanza.

Credo che questo modello abbia offerto chiaramente la percezione delle distanze in gioco e della differenza enorme fra i voli orbitali di oggi e quei viaggi veri e propri di quarant'anni fa, anche perché a quella scala i voli odierni dello Shuttle e delle Soyuz verso la Stazione Spaziale Internazionale arrivano a undici millimetri dalla superficie del mappamondo.

Nella foto qui sotto vedete la palla azzurra del mappamondo, spostata temporaneamente da una persona del pubblico.

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Le giovani generazioni vengono avvicinate all'epopea spaziale.

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I missili Saturn V erano delle macchine colossali, degne dei Transformers: basta far vedere com'erano fatti, tramite spaccati e schemi come quelli che ho portato, per affascinare qualunque bambino e più di qualche adulto.

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Qui sotto mostro le dimensioni, in scala, di un astronauta rispetto al Saturn V. Questi dati sono talmente fuori misura che non c'è da stupirsi se vi sono degli increduli. E' soltanto lo studio attento dei dettagli tecnici che permette di superare l'incredulità iniziale e di capire che sì, effettivamente quel colosso poteva funzionare.

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Sul tavolo davanti a me ho presentato alcuni manuali tecnici e testi di riferimento, i DVD della Spacecraft Films con le riprese originali integrali delle missioni, un campione di sabbia lunare simulata (regolite sintetica) usata per le prove tecniche dei veicoli che torneranno a camminare sulla Luna e un regolo calcolatore che doveva essere imbarcato per la missione Apollo 18, poi annullata dai tagli del budget.

Ringrazio tutti gli amici che mi hanno prestato questi oggetti, che hanno suscitato molto interesse fra il pubblico dopo la conferenza, e gli amici che mi hanno portato dei magnifici regali astronautici che non mancherò di sfoggiare prossimamente.

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Purtroppo il modello in scala 1:96 del Saturn V ha avuto un incidente durante la conferenza, ma il danno è rimediabile. Non perdetevi la scena nel video (è nella seconda parte).

Il sondaggio fra il pubblico ha evidenziato che il lunacomplottismo nelle sue varie forme (da quella hardcore del "non ci siamo mai andati" a quella soft del "ci siamo andati, ma non con la prima missione e abbiamo falsificato qualche foto") e i dubbi sulla totale autenticità delle missioni lunari sono abbastanza diffusi: spannometricamente, sul centinaio di persone presenti un paio si sono dichiarate hardcore e una decina si sono dette dubbiose.

A fine conferenza, però, lo stesso sondaggio ha dato risultati piuttosto differenti: segno che è sufficiente esporre ai dubbiosi l'enorme massa di dati, documenti, immagini, riscontri incrociati per dissipare le incertezze.

Altro discorso è invece quello degli irriducibili: non poteva mancare almeno un lunacomplottista doc, una persona in sala che ha presentato teorie decisamente originali, come quella che la missione Apollo 13 aveva una bomba atomica a bordo e che l'incidente fu provocato per non farla esplodere. Come sempre, quando a queste persone si chiede di presentare documenti o dati precisi, non sanno che pesci pigliare e si buttano su vaghi "l'ho sentito dire... ma dai, è risaputo..." e così via.

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Altri, nella sessione di domande, hanno citato affermazioni attribuite a Piero o Alberto Angela, secondo le quali ci sarebbe stato un programma lunare parallelo dei militari statunitensi e che questi stessi militari avessero intimato alla NASA di sbarcare sulla Luna alla data stabilita, altrimenti ci sarebbero andati loro. La tesi è interessante (e parzialmente compatibile con il programma MOL dell'USAF), ma anche qui quando ho chiesto dettagli o fonti, l'interlocutore non le ha sapute fornire, per cui ci siamo ripromessi di risentirci via Internet per chiarire la questione.

Siamo anche andati a parlare del progetto Orion (vettori alimentati a bombe atomiche) e di altre chicche e follie astronautiche di quegli anni coraggiosi, nonché del programma lunare sovietico, e ho presentato la best evidence: le prove migliori che sulla Luna ci siamo andati.

Infine ho lanciato un'amichevole sfida: che i lunacomplottisti ci dimostrino, in dettaglio, quali tecniche sarebbero state usate per falsificare le decine di ore di video e di filmati, usando soltanto gli effetti speciali non digitali disponibili negli anni Sessanta. Perché alla fine è inutile discutere di fasce di Van Allen o dell'aspetto di cartapesta del modulo lunare: se i filmati sono autentici, è autentico tutto il resto. Fine della storia.

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In generale spero di aver tolto un po' di polvere dai ricordi sbiaditi da quarant'anni di scarsa esposizione da parte dei media tradizionali e di aver stimolato l'interesse verso questo capitolo del coraggio e dell'ingegno dell'umanità intera che alcuni, forse incapaci di accettare la grandezza altrui, vogliono a tutti i costi sminuire.

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Dopo la conferenza, intorno a una buona birra, abbiamo gettato le basi per i prossimi progetti d'indagine, di documentazione e di divertimento. Perché siamo scettici, sì: ma scettici allegri.


I video


Qui sotto potete seguire l'intera conferenza e il dibattito con il pubblico.



Se vi interessano i video separati:



Il PDF tratto dalla mia presentazione (fatta con Keynote per Mac, quindi non chiedetemi il Powerpoint perché si perderebbero tutti gli effetti e le animazioni) è a vostra disposizione qui.

2009/08/10

Nixon, 5 minuti prima di dimettersi

Fuori onda storico: il presidente USA Nixon prima di andare in TV a dimettersi


Per chi come me ha vissuto quei giorni surreali di 35 anni fa, quando un presidente degli Stati Uniti si dimise perché travolto da uno scandalo, questa registrazione dei cinque minuti che precedettero la storica diretta in cui il presidente Nixon annunciò le proprie dimissioni è da pelle d'oca.



Non è qui il caso di intavolare dibattiti politici sui meriti e demeriti di Nixon. La questione è ancora più grande: quanti altri documenti di questo genere stanno marcendo o si stanno smagnetizzando negli archivi di tutto il mondo? E Youtube, una società commerciale, si sta trasformando nella memoria video storica collettiva dell'umanità, perché nessun altro se ne prende più seriamente la briga?

Faccia a faccia (virtuale) con Giulietto Chiesa

Sul blog del film Knowing - Segnali dal futuro trovate la terza parte della mia intervista sulle teorie complottiste intorno agli attentati dell'11 settembre 2001. Visto che le stesse domande sono state poste sia a me, sia a Giulietto Chiesa, ne è venuto fuori un faccia a faccia virtuale piuttosto interessante. La serie completa è disponibile qui.

Pare che sia l'unico possibile, perché finora nessuno dei guru del complottismo italiano ha voluto accettare la mia cordiale sfida a un faccia a faccia reale. Chiesa, Blondet, Mazzucco, Fracassi, Quaglia, Bosco, che c'è? Paura d'incontrare un interlocutore preparato che non si fa abbindolare? Non mangio mica nessuno. La sfida è sempre aperta: basta che ci siano pari condizioni per tutti.

Le sporgenze della Cassini

Chi ha bisogno di Voyager?


La realtà supera le noiose, ripetitive fantasie dei Giacobbo e Ruggeri di turno. Quante volte l'abbiamo sentita la storiella degli UFO e delle piramidi? Invece la scienza, quella barbosa, quella che richiede studio e impegno, regala ogni giorno cose nuove e affascinanti.



Credit: NASA/JPL/Space Science Institute

Non è arte astratta. E' la natura. Per essere precisi, si tratta di uno degli anelli di Saturno, illuminato di taglio dal sole, che mostra una protuberanza che non ci dovrebbe essere. L'immagine è stata scattata l'11 giugno scorso dalla sonda Cassini (niente a che fare con una certa Nadia nota per protuberanze d'altro genere) e secondo le prime interpretazioni rappresenta un oggetto che ha trapassato l'anello, creando una scia. E' sicuramente un oggetto concreto, dato che proietta un'ombra.

A quanto mi risulta, nessuno aveva mai previsto un fenomeno simile, anche perché gli anelli di Saturno non sono solidi: sono una nuvola sottilissima di polvere e granuli di ogni dimensione, e nel vuoto una scia di questo genere non sembra aver motivo di formarsi. La natura è piena di sorprese. Maggiori dettagli sono sul sito apposito della NASA.

Intanto il telescopio spaziale Keplero, concepito apposta per andare a caccia di pianeti abitabili intorno ad altre stelle, fornisce i primi risultati, pur non avendo ancora finito il rodaggio: per la prima volta abbiamo rilevato non solo un pianeta che orbita intorno a una stella, ma siamo riusciti a percepirne persino le fasi, come noi vediamo le fasi della Luna o di Venere. Solo che questo pianeta sta a mille anni luce da noi. I dettagli sono qui.

Mentre c'è chi butta cinquant'anni per decidere se costruire o no una tangenziale o un ponte su uno stretto e lascia passare in tivù conigli spacciati per feti alieni e sensitivi che vendono i numeri del lotto, c'è chi si rimbocca le maniche, lancia veicoli grandi come autobus capaci di viaggiare per un miliardo e mezzo di chilometri fino a Saturno e rispedirci immagini straordinarie, ed esplora, scopre, rivela le vere magie dell'universo.

E poi mi dicono che la scienza ammazza la fantasia.

2009/08/06

11/9, “Segnali dal futuro” prosegue l’intervista

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Ultimo aggiornamento: 2010/01/16.

La Eagle Pictures ha pubblicato sul blog dedicato al film Knowing - Segnali dal futuro la seconda parte della mia intervista sul complottismo undicisettembrino. La prima parte è qui.

A corredo dell'intervista, aggiungo una schermata dei dati RADES (radar civili e militari) che mostrano istante per istante la rotta del Volo 77 che colpì il Pentagono e che secondo Giulietto Chiesa sarebbe invece "sparito dall'osservazione dei radar per 36 minuti... per 36 minuti le tracce radar sono scomparse". Scomparse? Eccole qui, con nomi e cognomi delle stazioni radar che le hanno acquisite. Il grafico qui sotto mostra il tracciato rilevato dai radar militari: l'interruzione è coperta dai radar civili.

I dati sono stati pubblicati soltanto due anni fa: forse sarebbe il caso di aggiornare un po' le tesi di complotto, altrimenti così è troppo facile.



Aggiungo anche una foto che forse pochi hanno visto: un rottame dell'aereo lanciato contro il Pentagono, sul quale si vede il logo American Airlines e si legge anche il numero di matricola, che secondo un tecnico della compagnia aerea lo identifica come un alimentatore per le luci d'emergenza di un Boeing 757.



E per finire, una chicca di quelle che Giulietto Chiesa ha epurato dal suo film Zero: David Shayler, uno dei suoi testimoni nella versione originale, quella presentata alla Festa del Cinema di Roma e che io ho visto. Shayler e Chiesa erano anche insieme alle conferenze complottiste, come Axis for Peace del 2005 (foto). Shayler è poi scomparso alla chetichella dalla scena cospirazionista ed è stato tagliato via da Zero, in perfetto stile sovietico, quando qualcuno s'è accorto che dichiarava di essere la reincarnazione di re Artù e il prossimo Messia, oltre a darsi al travestitismo, come mostra questa sua immagine recente tratta dal Daily Mail. Non che ci sia qualcosa di male. Nel travestirsi, intendo.


David Shayler, uno dei superesperti presentati da Giulietto Chiesa in Zero prima edizione.

Anzi, visto che Chiesa chiede una nuova commissione d'inchiesta, personaggi come questo suo testimone potrebbero ravvivare le sedute. Magari ne viene fuori un bel reality, perché ormai questo è il livello del complottismo undicisettembrino. Otto anni e neanche uno straccio di prova.

Ringrazio 9/11 Trash and Diamonds per la segnalazione delle foto di Shayler e Chiesa.


2009/08/21 - Thread epico di commenti, oltre quota 2100


Questo articolo ha battuto il record storico di commenti di questo blog, stracciando sia le scie chimiche sia i Maya menagramo del 2012. Come mai? Tutto è partito dalla foto di David Shayler, inizialmente con una contestazione, ma la discussione ha poi toccato religione, sessualità, informatica, esegesi biblica e cosmologia con risultati davvero pregevoli, senza mai scadere. Non capita spesso di vedere un sacerdote e una lesbica discutere pacatamente a questi livelli (ma leggete gli aggiornamenti in fondo a questo articolo prima di giudicare). Grazie a Don e a Morena, dunque, ma anche a tutti coloro che stanno contribuendo alla conversazione.

Da parte di Morena arrivano per tutti voi queste due foto, giusto per immergersi un momento idealmente tutti insieme nell'atmosfera delle vacanze. Le ho ritagliate in basso per rimuovere la data.





2009/09/10 - Quota 5000


Per festeggiare l'ormai imminente raggiungimento di quota 5000 commenti (record assoluto di questo blog, che lascia gli sciachimisti a quota 1020 circa), ecco un brindisi con l'ormai mitica Afri-Cola portatami da Puffolotti:

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Alla vostra salute!


2009/09/10, 22:20 - Colpo di scena nel Thread Epico


L'identità di "Morena" è stata smascherata. Se ne parla nei commenti dal 5000 in poi circa. D'accordo con "Morena", nel weekend la intervisterò telefonicamente per farvi raccontare dalla sua viva voce come sono andate le cose e le ragioni della sua falsa identità. La registrazione verrà messa online appena possibile.


2009/09/12 - Niente intervista a "Morena"


"Morena" ha cambiato idea e non vuole essere più intervistata, per le ragioni che trovate spiegate nei commenti. Peccato: sarebbe stato un gran finale per il Thread Epico.

Ecco l'altra foto del brindisi con Afri-Cola, pubblicata con il permesso di Puffolotti (quello a destra con l'espressione "falla bene questa foto o domattina troveranno i pezzi del tuo cadavere in cinque cantoni svizzeri differenti"):

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2010/01/16 - Verso quota 10.000 commenti


La discussione nei commenti prosegue inarrestabile. Blogger ogni tanto annaspa e dà errore, ma poi si riprende. Ormai il Thread Epico ha assunto vita propria ed è fine a se stesso. Ho creato un mostro.

Spot rumorosi di Adsense, ho attivato il bavaglio

Gli spot nel Disinformatico fanno baccano, datemi una mano a zittirli


Mi è stato segnalato che uno degli spot di Google Adsense che compare nella rotazione automatica delle pubblicità in questo blog fa partire una irritantissima musichetta quando vi passa sopra il cursore, anche senza cliccarvi.

Ho messo subito in lista nera l'inserzionista e Google dice che ci vorrà qualche ora prima che la lista aggiornata abbia effetto.

Se fra qualche ora vi compare ancora lo spot per un famoso modello di telefonino e fa ancora baccano, avvisatemi. Intanto scusate per il disturbo.

Luna, perché un telescopio non basta

Perché non zittiamo i lunacomplottisti con un telescopio?


No, non sto proponendo di darglielo sulla zucca: sarebbe uno spreco di buone lenti. Però mi capita spesso di sentirmi chiedere come mai non si prende un telescopio bello tosto, lo si punta sulla Luna, si prende un lunacomplottista e gli si fanno vedere le bandiere e gli altri oggetti lasciati dagli astronauti, così la pianta di dire scemenze.

Sembra così semplice, ma la realtà è che nessuno dei telescopi odierni è sufficientemente potente. Una conclusione a prima vista sorprendente, dato che siamo abituati ai telescopi che ci mostrano galassie lontanissime in strepitoso dettaglio. Ma una galassia è bella grossa, anche se è molto lontana, mentre gli oggetti lunari sono molto piccoli, e il fatto che siano molto più vicini non compensa questa differenza di dimensioni.

Se non vi accontentate di questa spiegazione spannometrica, i calcoli precisi sono a vostra disposizione presso Complotti Lunari, insieme alla giustificazione che i lunacomplottisti hanno già pronta almeno dal 2002 per non arrendersi all'evidenza.

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