No, un satellite non “minaccia” il nostro pianeta
L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.
Titolo decisamente allarmista e fuori luogo, quello del TG1 online, e le sue virgolettature sono una pessima foglia di fico che non copre la caccia al sensazionalismo: Un satellite “minaccia” la Terra. Manco fossimo di fronte ad Armageddon con Minzolini al posto di Bruce Willis.
Infatti il testo dell'articolo stesso chiarisce che si teme che "una ventina di detriti possano cadere sulla Terra". Tutto qui. Le probabilità di esserne colpiti sono modestissime: è più probabile che Roberto Giacobbo abbia nella sua cameretta il poster di Piero Angela.
Per chi volesse informazioni di prima mano e meno drammaticamente gonfiate, il bollettino apposito della NASA è qui: il suo ultimo aggiornamento indica che il satellite, denominato UARS (Upper Atmosphere Research Satellite), dovrebbe rientrare fra il 22 e il 25 settembre. La caduta non è controllata da terra in alcun modo e potrebbe interessare qualunque zona del pianeta compresa fra 57 gradi di latitudine nord e 57 gradi di latitudine sud. L'area di disseminazione dei rottami si estenderà per circa 800 chilometri di lunghezza.
Space.com ha un video che chiarisce il motivo di questi limiti di latitudine e segnala che l'area d'impatto sarà indicabile con più precisione (se “entro un raggio di 10.000 km” si può chiamare “precisione”) solo un paio d'ore prima del rientro.
Il satellite UARS, lanciato nel 1991 e giunto tempo fa al termine della propria attività di ricerca sull'atmosfera, pesa poco meno di sei tonnellate ed è lungo quasi 11 metri e largo quattro e mezzo: ne potrebbero arrivare al suolo alcuni frammenti pesanti fino a 140 chili, ma il grosso si disintegrerà nell'atmosfera, creando uno spettacolo notevole, molto probabilmente visibile a occhio nudo. Il documento NASA di valutazione del rischio è scaricabile qui (PDF). Come sempre, chiunque trovasse frammenti del satellite farebbe bene a non toccarli ma a segnalarli alle autorità.
Se ci saranno novità, le segnalerò qui e via Twitter.
Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “mclcx*”.
Aggiornamenti
2011/09/23. Chi vuole seguire in tempo reale gli aggiornamenti sulla caduta del satellite UARS, che sembra aver scatenato un discreto panico a causa di un'errata percezione del rischio, può evitare i sensazionalismi di certa stampa leggendo queste info:
– gli aggiornamenti via Twitter presso @NASA and @UARS_Reentry (quest'ultimo non è un account ufficiale NASA).
– la pagina UARS Reentry, con molti link a info utili.
– la pagina di riferimento UARS della NASA.
– le fantastiche immagini telescopiche del satellite scattate da Thierry Legault, che ne documentano il rotolamento caotico.
– le info di Planetary.org, che spiega le dinamiche previste per la disintegrazione del satellite e chiarisce che la stima di rischio di danni a esseri umani di 1 su 3200 significa che c'è una possibilità su 3200 che una qualunque persona venga colpita da detriti di UARS. Se la popolazione umana terrestre ammonta a 7 miliardi di individui, la probabilità che una persona specifica (io o voi, per esempio) sia colpita sono 1 su 22.400 miliardi.
– Heavens-above.com, che ha un link apposito per il tracciamento della traiettoria di UARS in tempo reale, così sapete quando mettervi al riparo (o, più sensatamente, cogliere l'occasione di vederlo passare). Se ho visto bene, non ci sono passaggi sopra la verticale dell'Italia da ora al pomeriggio di venerdì (ora USA), quando è previsto il rientro secondo le ultime info NASA.
– È notevole anche il tracciamento in tempo reale presso N2yo.com.
– Highline.edu ha immagini del rientro della stazione russa Mir, ben più grande di UARS, che ricadde sulla Terra senza far danni ma offrendo uno spettacolo notevole nel 2001.
– Il Corriere ha pubblicato due traiettorie che sorvolano l'Italia: una è venerdì 23, fra le 21:25 e le 22:03, e l'altra è sabato 24 a orario imprecisato.
– Esiste un precedente di una persona colpita da un rottame spaziale: Lottie Williams, nel 1997, fu presa sulla spalla da un frammento metallico del peso di qualche decina di grammi proveniente da un missile Delta II rientrato. Inoltre pezzi della stazione russa Salyut 7 caddero su Capitan Bermudez, a 400 chilometri da Buenos Aires, nel 1991, e il rientro della stazione statunitense Skylab nel 1979 fece cadere rottami su una città della costa meridionale australiana. In nessuno dei tre casi vi furono feriti (Aero.org; Fox News).
– Il comunicato della Protezione Civile italiana è qui :"...Le finestre di interesse per l’Italia sono al momento comprese tra le 21:25 e le 22:03 di venerdì 23 settembre e tra le 3:34 e le 4:12 di sabato 24 settembre coinvolgendo potenzialmente le regioni del Nord Italia (Valle D’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e le Province Autonome di Trento e Bolzano)...".
– È molto interessante confrontarlo con il comunicato svizzero: “Il rischio di danni o che la Svizzera venga colpita, è considerato minimo... La popolazione non deve quindi adottare alcuna misura particolare.”
Questa è un'animazione del probabile svolgimento del rientro:
2011/09/23 7:20. La nuova previsione di rientro indica le 1:00 UTC (le tre del mattino ora italiana) del 24 settembre in mezzo all'Oceano Pacifico, ma il margine d'incertezza è ancora di sette ore in più o in meno.
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