Repubblica ci regala un altro bell'esempio d'incompetenza giornalistica in questo articolo, a firma di Matteo Marini, nel quale si sostiene che in questo video ci sia un “enigma” costituito da UFO visibili “dagli oblò della ISS”.
Tanto per cominciare, il video non mostra la Stazione Spaziale Internazionale (ISS), ma il vano di carico dello Shuttle. Non distinguere uno Shuttle dalla ISS, in un articolo dedicato allo spazio, è come confondere una Smart con una casa in una rivista di architettura. O un gatto con una pantera in un documentario sugli animali.
E non c'è nessun “enigma”: i puntini che si vedono muoversi non sono veicoli alieni lontani, ma i soliti frammenti e detriti che accompagnano qualunque veicolo spaziale. Si muovono perché lo Shuttle sta facendo manovre (e quindi si sposta rispetto ai detriti che lo attorniano), perché sono spinti dal getto dei motori di manovra o perché interagiscono con la microgravità del veicolo o con il campo elettrostatico che lo circonda. Tutto qui. Roba vecchia e straconosciuta. Lo Shuttle, fra l'altro, non vola più dal 2011.
Suvvia, Repubblica: costerebbe molto far scrivere gli articoli da qualcuno che sa di cosa sta parlando?
Aggiornamento (2013/01/22)
Repubblica ha corretto il titolo dell'articolo: ora parla di Shuttle invece che di ISS. Ma la bufala nufologica resta.
Ticinonline, invece, il giorno dopo ha disinvoltamente pubblicato lo stesso video-bufala e ha continuato ad affermare che si tratterebbe della ISS (“La Stazione orbitante ha filmato un UFO?”).
Cosa anche peggiore, nel video sono state inserite delle immagini della Stazione Spaziale Internazionale che non c'entrano nulla con il video ufologico e che sono state riprese dall'astronauta Paolo Nespoli (si riconoscono perché sono le uniche nelle quali si vede la Stazione con lo Shuttle attraccato).
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