Questo articolo era stato pubblicato inizialmente l'8/2/2013 sul sito della Rete Tre della Radiotelevisione Svizzera, dove attualmente non è più disponibile. Viene ripubblicato qui per mantenerlo a disposizione per la consultazione.
È stato rilasciato Evasi0n, il software gratuito (sostenuto dalle donazioni libere) che usa un metodo molto sofisticato per fare il jailbreak, cioè togliere agli iPhone, iPad e iPod le restrizioni imposte da Apple con la versione più recente del sistema operativo di questi dispositivi, iOS 6, e quindi consentire ai proprietari di fare modifiche e installare app non approvate da Apple, per esempio per usare il dispositivo come modem o per usare sulla rete cellulare un'applicazione che Apple vuole limitare soltanto alle connessioni WiFi.
Evasi0n è disponibile per Windows (anche XP va bene), Mac OS X (dalla versione 10.6) e Linux. Usarlo è piuttosto semplice: per prima cosa bisogna fare una copia del contenuto del dispositivo usando iTunes (serve per poterlo ripristinare se per caso qualcosa va storto). Poi si disattiva la password del dispositivo e lo si collega via cavo a un computer sul quale c'è il software di Evasi0n.
Si lancia Evasi0n, si clicca su Jailbreak e si aspetta che il programma dica di lanciare la app di jailbreak che c'è ora sul dispositivo. Il dispositivo si riavvia e a questo punto si può lanciare l'app Cydia e installarla. Un altro riavvio e il procedimento è terminato: basta lanciare di nuovo Cydia per installare app di qualunque provenienza.
Va ricordato, però, che il jailbreak potrebbe violare le condizioni di garanzia di Apple e riduce la sicurezza del dispositivo: per esempio, se installate l'app SSH, chiunque può prendere il controllo del dispositivo se non cambiate la password predefinita, che è “alpine”; inoltre, siccome è possibile installare qualunque app, c'è il rischio di installare app infette, spione o difettose.
Attenzione, infine, a scaricare il programma di jailbreak direttamente dal sito Evasi0n.com e non da altre fonti: gli sciacalli della Rete stanno già disseminando false versioni del programma che sbloccano i dispositivi degli utenti, ma intanto li infettano.
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