Repubblica cita una celebre frase di Steve Jobs e ne sbaglia completamente la traduzione: “Stay hungry, stay foolish” viene reso come “Rimanete affamati. Rimanete sciocchi”. Screenshot di stamattina alle 9:45:
I lettori, nei commenti, segnalano la castroneria di traduzione (che persino Google Translate invece azzecca): si traduce “Rimanete affamati, rimanete folli” (oppure “rimanete affamati, rimanete incoscienti/temerari”), altrimenti la frase non ha nemmeno senso logico: perché Jobs dovrebbe chiedere alla gente di rimanere sciocca?
Le prime segnalazioni dell'errore risalgono a 12 ore fa; ne trovate altre nella copia cache di Google.
Che fa Repubblica? Corregge? Chiede scusa? No. Cancella tutto, e lo fa soltanto dopo che ho segnalato su Twitter lo strafalcione epico:
disinformatico Per @repubblicait "stay hungry, stay foolish” di Steve Jobs vuol dire "Rimanete affamati, rimanete sciocchi" https://t.co/9eMxJgIKOh 25/01/15 09:46 |
Screenshot della stessa pagina Facebook poco fa (10:28):
Forse è solo una coincidenza, ma è interessante notare che i commenti su Facebook segnalano l'erroraccio già dodici ore ma la correzione arriva soltanto dopo un tweet che raggiunge 154.000 follower e rende molto pubblica la castroneria.
Chissà se questa “notizia” verrebbe cassata o no dall'imminente filtro antibufale di Facebook.
Cari giornalisti dei media tradizionali, piantatela di dare la colpa della disinformazione e dell'incultura a Internet e ai social network e di avere la puzza sotto il naso. Se continuate a fare le primedonne che cancellano gli errori e fanno finta di niente, invece di essere corretti e trasparenti e pubblicare una rettifica, siete voi che diffondete disinformazione e incultura. Quando il lettore viene messo di fronte alle prove che sbagliate e poi non vi correggete ma nascondete lo sbaglio, gli viene spontaneo il dubbio: ma se Repubblica sbaglia anche queste cose elementari, come faccio a fidarmi delle altre cose che pubblica? E quindi cosa la leggo e la compro a fare?
Basterebbe così poco: mica si chiede di essere infallibili. Si chiede solo di postare una correzione trasparente. E magari di indagare su cosa (o chi) ha permesso un errore del genere e capire come non ripeterlo più.
Notate la risposta pubblica di Alessio Balbi (“journalist | head of audience development at Gruppo Espresso and @repubblicait | manager @3nz_it”) alle mie richieste di chiarimento:
alessiobalbi @disinformatico @repubblicait grazie della segnalazione, errore nostro. citazione rimossa (le foto non si possono correggere) sorry 25/01/15 10:44 |
disinformatico .@alessiobalbi I vostri lettori su FB avevano segnalato l'erroraccio già 12 ore fa @repubblicait http://t.co/vLiCFv0UD5 25/01/15 10:58 |
disinformatico .@alessiobalbi Non è bello che interveniate solo quando la brutta figura viene diffusa. E foto non correggibili, ma post sì @repubblicait 25/01/15 11:00 |
disinformatico .@alessiobalbi Sarebbe interessante una spiegazione di come quell'errore è arrivato ad essere pubblicato. @repubblicait 25/01/15 11:01 |
alessiobalbi @disinformatico non siamo stati impeccabili. ammesso l'errore e chiesto scusa personalmente. Per me il processo finisce qui. Buon lavoro 25/01/15 11:09 |
È un vero peccato, ed è eloquente, che le critiche costruttive vengano viste come un“processo”. Mi viene quasi da chiedere scusa se ho osato segnalare l'errore.
Ma poi scoppio a ridere.
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