Puttane del clic. Lo so, è un’espressione forte, ma è frutto dell’amara e ripetuta constatazione che il giornalismo, quello che si vantava di essere professionale, di rispettare la deontologia, di distinguersi orgogliosamente dalla marea di idiozie pubblicate dai blogger, di avere una dignità, sta sempre più spesso gettando la spugna per prostituirsi, rintronato dalla frenesia di rincorrere il clic pubblicitario a qualunque costo.
Guardate cos’ha pubblicato ADNKronos, che non è il blog di un imbecille paranoico, non è il sitarello di un adolescente in tempesta ormonale, non è un covo di rimbambiti da un’overdose di Voyager: è un’agenzia di stampa.
“"E' Nibiru... stanno arrivando", l'oggetto nel cielo che annuncia l'Apocalisse”, titola ADNKronos (Donotlink), mettendo la “notizia”, si noti, nella sezione Esteri, che sembrerebbe una cosa seria. Non la mette nella sezione Intrattenimento o Cazzate trovate su Internet.
Sì, ancora Nibiru, una bufala che si trova in tre secondi su Wikipedia. Roba che un giornalista che abbia un briciolo di dignità dovrebbe rifiutarsi di pubblicare, perché l'han capito anche i sassi che i video non mostrano un oggetto in cielo, ma un riflesso interno dell'obiettivo del telefonino, come ben spiegato da Metabunk. Se sposti il telefonino, si sposta anche “Nibiru”. Postare un video del genere su Youtube non significa annunciare l’Apocalisse: significa annunciare “sono un cretino”.
Non contenta, ADNKronos ha rilanciato un’idiozia anche peggiore: “Vivere senza cibo, sempre più italiani scoprono il 'respirianesimo'” (Donotlink). Ha ospitato senza pudore il delirio di “Nicolas”, uno che dice di vivere senza mangiare e bere da tre anni. Ha scritto che questa “pratica... si sta diffondendo anche in Italia” e che “attualmente circa 3000 persone in Europa praticano questo tipo di disciplina”. Senza una riga di commento e senza uno straccio di parere medico. Come se smettere di mangiare e bere senza per questo crepare in pochi giorni fosse un dato di fatto, una cosa normale, un’opzione ecologica come un’altra (e infatti è pubblicata appunto nella sezione Sostenibilità). Tutti coglioni, in Africa: potrebbero vivere di energia del cosmo e invece si ostinano a morir di fame.
In pratica ADNKronos ha pubblicato delle istruzioni di suicidio per inedia. Un’istigazione all’anoressia. Un insulto a chi fa fatica a mettere insieme il pranzo con la cena per la propria famiglia. No, non ditemi che sono eccessivo: i casi di suicidio per “respirianesimo” ci sono già stati. Hanno nomi e cognomi: Timo Degen, morto dopo dodici giorni di dieta d'aria; Verity Lynn, trovata morta dopo sette giorni di digiuno; Lani Morris, morta dopo dieci giorni senza mangiare e senza bere. Le loro storie, e i guru milionari che speculano sulla loro pelle, sono raccontate in questo mio articolo del 2010.
Ma ad ADNKronos, a quanto pare, l’idea che un’agenzia di stampa debba comportarsi responsabilmente e magari verificare le notizie prime di diffonderle, specialmente quando riguardano la salute pubblica o gli asteroidi in arrivo, interessa poco. Conta di più il clic. La cosa triste è che ADNKronos ha ragione: guardate quali sono gli articoli più cliccati dell’agenzia al momento in cui scrivo.
La pseudonotizia sul “respirianesimo” ha funzionato: è una cazzata talmente monumentale che tantissimi, inorriditi, l'hanno linkata, condivisa, cliccata, dandole inconsapevolmente la visibilità che fa correre il contatore delle visualizzazioni delle pubblicità. Chi se ne frega se la notizia è falsa o se qualcuno crepa perché crede – povero ingenuo – di potersi fidare di quello che scrive un’agenzia di stampa. L’importante è che la gente clicchi e l’agenzia incassi. Deontologia? Che roba è?
A me dispiace per i giornalisti che cercano ancora di fare giornalismo con serietà e si vedono travolti da questa tendenza sempre più diffusa a vendere la propria credibilità di testata pur di accaparrarsi i soldi dell’inserzionista. Mi dispiace per quelli che vorrebbero fare informazione ma vengono spinti alla prostituzione. E mi fa pena chi è disposto ad affossare la dignità di una testata per dei rapidi guadagni oggi, senza pensare al domani o all’effetto che ha questa scelta sull’opinione pubblica: come sarà possibile fidarsi di qualunque altra notizia pubblicata da ADNKronos dopo questo carosello di balle?
So benissimo che non saranno i miei strali disgustati a far cambiare idea a chi gestisce così la reputazione di un’agenzia di stampa. Se c’è una vaga speranza di far capire che questo non è il giornalismo che vogliamo e che non siamo disposti a farci fregare, bisogna farsi sentire. La prossima volta che leggete scempiaggini su ADNKronos o altrove, non condividetele sui social per criticarle, non linkatele (salvo tramite Archive.is o Donotlink.com), e installate un adblocker che blocchi la visualizzazione delle pubblicità sul sito che le pubblica, oppure smettete completamente di visitare quel sito. Tocchiamo questa gente nell’unica parte che ancora è sensibile. Il portafogli.
2015/10/26 8:30
Anche il Fatto Quotidiano pubblica (Donotlink) la “notizia” del respirianesimo, usando un testo che ricalca fedelmente quello di ADNKronos (che infatti viene citata come fonte) ma aggiungendo una punta di presa in giro che però, a giudicare dai commenti, rischia di passare inosservata, soprattutto da parte di chi è già predisposto a credere alle idiozie new age.
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