Lascio ad altri, più saggi e qualificati di me, commentare e ragionare sugli attentati di Parigi di stanotte. In casi come questi il rischio di dare aria ai denti e di dire banalità pur di dire qualcosa è troppo alto e il silenzio commosso è sempre un’opzione tanto nobile quanto trascurata. Mi limito a fare quello che so fare: segnalare le false notizie che circolano.
Per esempio:
– La notizia che la Torre Eiffel sia stata spenta stanotte in segno di lutto, come ha riportato La Stampa, è falsa: in realtà viene spenta ogni notte all’una. Verrà invece davvero spenta questo sabato (14/11) in ricordo delle vittime, secondo Time.
– Il grattacielo Empire State Building, a New York, non è stato illuminato nei colori della bandiera francese stanotte (14/11): le immagini risalgono a gennaio 2015 e si riferiscono all’attacco a Charlie Hebdo. Invece la Freedom Tower (One World Trade Center) stanotte (14/11) ha illuminato la propria antenna in blu, bianco e rosso.
– Il logo con la Torre Eiffel incorporato nel simbolo della pace non è un’opera di Banksy ma è di Jean Jullien.
– Non è vero che fra gli attentati di stanotte e quello a Charlie Hebdo sono passati 11 mesi e 9 giorni e quindi c’è un nesso con la data degli attentati dell’11/9/2001 negli Stati Uniti: in realtà sono passati 10 mesi e sei giorni.
– La foto con le bombe francesi recanti la scritta “From Paris with Love” non mostra bombe francesi ma armi americane (dettagli qui).
Maggiori dettagli su queste e moltissime altre false notizie riguardanti gli attentati e i loro postumi sono qui su Buzzfeed a cura di Adrien Sénécat e qui su Le Monde.
Consiglio di seguire su Twitter Reportedly e il servizio antibufala francese Vérifié, dal quale segnalo queste immagini che circolano erroneamente riferite agli attentati di stanotte.
Attention: ce sont des braqueurs morts au Brésil, aucun lien avec #ParisAttacks https://t.co/3QPySGyxXW pic.twitter.com/wOY2fLn46a
— Adrien Sénécat (@AdrienSnk) 14 Novembre 2015
Arrêtez de partager cette «carte du risque terroriste en France», elle est fausse https://t.co/3QPySGyxXW pic.twitter.com/MR2Qkyq2Xy
— Adrien Sénécat (@AdrienSnk) 14 Novembre 2015
Questa foto viene presentata come un’immagine scattata al Bataclan poco prima degli attacchi ma risale al 2011:
— Simon Lieschke (@slieschke) 14 Novembre 2015
E questa è invece una foto scattata dopo gli attacchi a Charlie Hebdo: non mostra Parigi stanotte.
Debunk: This photo is from after the Charlie Hebdo attacks in January, not Paris tonight. pic.twitter.com/v2U2amL9na
— reported.ly (@reportedly) 14 Novembre 2015
2015/11/15
Ieri, 14 novembre, il Giornale ha pubblicato (copia permanente su Archive.org), a firma di Andrea Riva, la foto falsa di un “presunto kamikaze”, dicendo che la notizia proviene da Andrea Casadio del Fatto Quotidiano.
Scrive Andrea Riva:
A riportare la notizia Andrea Casadio per il Fatto Quotidiano. Il giornalista, raggiunto telefonicamente da SkyTg 24, ha raccontato di esser riuscito ad ottenere la foto grazie a suoi contatti, francesi e inglesi, che hanno abbandonato il Vecchio Continente e che ora si trovano nello Stato islamico.
Il presunto kamikake, come riporta il Fatto, “sorride, mentre si fa un selfie con il suo Ipad, riflesso nello specchio. Addosso, in bella vista, ha la cintura imbottita d’esplosivo, da kamikaze. Sembra la stanza da bagno d’una camera d’albergo. Davanti a lui un tubetto di dentifricio ed un bicchiere. Dietro di lui, la vasca da bagno, e appoggiata sull’orlo, una camicia a quadri. Le tapparelle sono abbassate, perché da fuori non possa vedere nessuno”.
La didascalia, in inglese, recita: “Fonti indicano che questo è uno dei fratelli che ha compiuto gli attacchi benedetti di Parigi #ParisAttacks”. Per ora il terrorista non ha un nome.
Soltanto dopo tutta questa descrizione il lettore scopre di essere stato gabbato:
La fotografia pubblicata dal Fatto e da noi ripresa si è dimostrata non corrispondere ai fatti: descritti: il ragazzo ritratto in foto, infatti, non ha nulla a che fare con gli attentati di Parigi.
Dircelo prima, no?
E il titolo continua a essere l’acchiappaclic “Il presunto kamikaze di Parigi”. Il sottotitolo, infine, continua a spacciare la notizia per vera:
Il sito Khilafah News, molto vicino all’Isis, pubblica una foto del presunto terrorista di Parigi: “Fonti indicano che questo è uno dei fratelli che ha compiuto gli attacchi benedetti di Parigi #ParisAttacks”
Non una parola per avvisare il lettore che sta perdendo tempo a leggere una balla. Lo screenshot qui sopra non include la marea di banner pubblicitari che circonda l’articolo-bufala.
La foto è falsa per alcune ragioni piuttosto evidenti:
- la foto è un fotomontaggio palese (il giubbetto e la cover del tablet sono vistosamente aggiunti);
- si vede una presa elettrica tipicamente
nordamericana, che non ha senso per un attentato avvenuto in Francia;
- la persona ritratta indossa un dastar, ossia un copricapo sikh, e i sikh non c’entrano nulla con il terrorismo islamista;
- sul bordo della vasca, a destra, è stato aggiunto col fotoritocco un dildo, che non credo faccia parte della normale dotazione di un terrorista dell’Isis.
Inoltre la foto originale dalla quale è stato creato il fotomontaggio è quella qui sotto, e la persona ritratta è un giornalista: un uomo che non c’entra assolutamente nulla con gli attentati, come segnala Grasswire Fact Check.
Questo è il testo dell’articolo di Andrea Casadio sul Fatto Quotidiano, mostrato nello screenshot qui sotto (copia permanente):
Attentati Parigi, “ecco uno dei terroristi”. L’Isis pubblica la fotografia di un presunto kamikaze senza nome
Ancora non ha un nome. Sorride, mentre si fa un selfie con il suo ipad, riflesso nello specchio. Addosso, in bella vista, ha la cintura imbottito [sic] d’esplosivo, da kamikaze. Sembra la stanza da bagno d’una camera d’albergo. Davanti a lui un tubetto di dentifricio ed un bicchiere. Dietro di lui, la vasca da bagno, e appoggiata sull’orlo, una camicia a quadri. Le tapparelle sono abbassate, perché da fuori non possa vedere nessuno. La didascalia della foto lascia pochi dubbi: “Fonti indicano che questo è uno dei fratelli che ha compiuto gli attacchi benedetti di Parigi #ParisAttacks.” Non ha un nome, ma questo sarebbe uno degli [sic] 7 uomini che si sono fatti saltare in aria, a Parigi, poche ore dopo.
Questa foto è stata postata pochi secondi fa su uno dei social network preferiti dai jihadisti dell’Isis. Come trovarla è stato riferito da fonti costantemente monitorate nel tempo. E’ una foto attendibile? Di certo è stata postata da Khilafah News, in pratica una sorta di ufficio stampa dell’Isis. Sullo stesso social network stamattina Khilafah News aveva postato il messaggio in cui l’Isis rivendicava gli attentati di Parigi.
La notizia del Fatto viene rilanciata anche dal suo direttore Peter Gomez su Twitter (copia permanente). In questa versione il dildo aggiunto si vede molto chiaramente.
Il Fatto ha pubblicato un altro articolo che spiega che la foto è un falso, ma l’articolo originale non è stato rimosso o integrato per rettificarlo.
La voglia di scoop si è insomma abbinata all’ignoranza dei fatti e alla mancata verifica delle fonti.
Complimenti a chi coinvolge gli innocenti semplicemente perché non ha voglia di imparare a usare gli strumenti di Internet per verificare le notizie prima di pubblicarle. Ringrazio Gabriele Persi per la segnalazione.
2020/12/12 23:10
A distanza di cinque anni, il tweet di Peter Gomez è ancora pubblicato e l’articolo del Fatto Quotidiano è ancora online.
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