L’annuncio di queste falle e dell’aggiornamento disponibile è nel bollettino di sicurezza di gennaio su Android.com, che risale al 4 gennaio (dieci giorni fa). Ma sul mio telefonino Android Nexus 5X, che monta Android 6.0.1 e in teoria dovrebbe ricevere gli aggiornamenti direttamente da Google (è per questo che l’ho scelto), questo aggiornamento è arrivato soltanto stamattina.
È normale: stando alle info di supporto di Google, “possono volerci fino a due settimane” prima che un aggiornamento raggiunga uno specifico dispositivo. Una finestra di vulnerabilità decisamente ampia. E questo è il livello di servizio che ha chi riceve gli aggiornamenti diretti da Google; non oso immaginare quanto a lungo rimane scoperto chi deve dipendere dall’intermediazione del proprio operatore/venditore per gli aggiornamenti. Un aspetto da non trascurare quando si tratta di investire in uno smartphone.
Avrei potuto forzare l’aggiornamento usando una delle varie procedure pubblicate online, ma mi sembra assurdo dover spendere così tanto tempo e risorse mentali per un semplice aggiornamento di uno smartphone. Da questo punto di vista, il mio esperimento con il Nexus di Google è una delusione.
Per chi volesse controllare lo stato di aggiornamento del proprio Android, nella versione 6.0 e successive si va in Impostazioni - Info sul telefono - Aggiornamenti di sistema e in Verifica la presenza di aggiornamenti e in Impostazioni - Info sul telefono - Livello patch di sicurezza.
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