Immagine da uno dei tentativi (falliti) precedenti. |
Un atterraggio su chiatta è più impegnativo rispetto a uno sulla terraferma non tanto per la precisione necessaria (il Falcon 9 atterrato il 22 dicembre scorso ha dimostrato di averla) quanto per l’instabilità della chiatta, che pur avendo motori di stabilizzazione è comunque soggetta al rollio e alle variazioni verticali prodotte dal moto ondoso, sia durante l’atterraggio sia dopo.
La scelta della chiatta al posto della terraferma è dovuta, a quanto risulta [v. aggiornamenti], al fatto che questo lancio avviene dalla costa della California, dove non è disponibile una piazzuola di atterraggio come quella presente in Florida a Cape Canaveral, e al piano orbitale del satellite (66 gradi), che impone una traiettoria di decollo incompatibile con un rientro controllato in California.
SpaceX ha già effettuato due tentativi di questo genere, che si sono entrambi conclusi con un Rapid Unscheduled Disassembly o “smontaggio rapido non pianificato”: eufemismo dell’industria spaziale per indicare una distruzione catastrofica del veicolo. Da allora ha migliorato i sistemi di guida e di manovra del vettore. Comunque sia, sarà un altro volo spettacolare.
2016/01/12 7:40. SpaceX ha completato con successo la prova generale di accensione dei motori (static fire test) che viene fatta prima di ogni lancio. Elon Musk ha tweetato che la scelta della chiatta è “necessaria per le missioni con alte velocità”: presumo che intenda che l’orbita nella quale va inserito il satellite Jason-3 richiede una velocità del vettore talmente elevata da non lasciare margini di propellente per un ritorno alla rampa di lancio.
Fonti: NASA Spaceflight, Geekwire.
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