2016/05/30

Antibufala: le affluenze impossibili del 150% e 598% alle elezioni austriache

Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle donazioni dei lettori. Se vi piace, potete incoraggiarmi a scrivere ancora (anche con un microabbonamento). Ho aggiornato l’articolo e ne ho riformulato il titolo e il testo per rendere più chiaro che si occupa soltanto delle percentuali di affluenza anomale e non di altre ipotesi di irregolarità di voto. Pubblicazione iniziale: 2016/05/30. Ultimo aggiornamento: 2016/07/02 22:15.

Avviso per gli infervorati che mi accusano di disinformazione

L’ho già scritto qui sopra e lo dico di nuovo nell’articolo qui sotto, ma a quanto pare a qualcuno due avvisi non bastano: questo articolo si occupa soltanto delle ipotesi di broglio basate su percentuali di affluenza apparentemente anomale E SOLO DI QUELLE.

L’annullamento del ballottaggio presidenziale austriaco, annunciato l’1 luglio 2016 (Repubblica, Guardian), NON È DOVUTO ALLE PERCENTUALI DI CUI SCRIVO QUI. È dovuto a cause completamente differenti: irregolarità procedurali negli scrutini, non brogli. Se non riuscite a capire la differenza fra affluenza e scrutini non è colpa mia. Se ci volete provare, leggete questo articolo ed eviterete di fare la figura degli ottusi.

E detto fra noi, e senza offesa per gli austriaci, il risultato elettorale non m’interessa assolutamente. Quindi portate la vostra rabbia altrove e smettetela di accusarmi di essere contemporaneamente di destra, di sinistra, al soldo del potere, al soldo del contropotere, pagato dal Nuovo Ordine Mondiale, venduto agli Illuminati. Lo sanno tutti che prendo soldi solo da Peppa Pig.

Il giornalista Marcello Foa, sul proprio blog presso Il Giornale, titola “Brogli in Austria? Leggete questi dati, qualcosa davvero non torna”. Nelle recenti elezioni presidenziali austriache, scrive, “[n]el collegio “Waidhofen an der Ybbs”, l’affluenza al voto è stata del… 146,9%. Sî [sic], avete letto bene: 146,9%”. E a Linz “[l]’affluenza alle urne, nel caso di voto ‘per conto terzi’ è stata addirittura del 598%: si tratta di persone malate che danno la procura ad altre per votare al posto loro (vedi qui). Invece dei 3.580 votanti registrati, ne sono stati contati 21.060!”.

Descritto così sembra un broglio sfacciato, spudorato, di dimensioni assurde. Appunto. Se ci fosse un broglio, avrebbe senso farlo in modo così evidente? Che senso avrebbe gonfiare di quasi sei volte il numero dei voti rispetto agli elettori, sperando che nessuno se ne accorga, invece di spalmare i voti fasulli un po’ dappertutto? Gli austriaci son tutti scemi?

Sembra insomma un classico caso della Sindrome del Cospiratore Pasticcione: un’idea ricorrente nel complottismo, secondo la quale i perpetratori del complotto diabolico di turno agiscono in grandissimo segreto, protetti da connivenze diffuse e altolocate e assistiti da tecnologie sofisticatissime, eppure lasciano sempre maldestramente tracce palesi del loro operato.

Non solo: se c’è stato un broglio così macroscopico da non poter essere ignorato, perché il candidato sconfitto non fa opposizione sulla base di questi numeri impossibili e (a quanto ho trovato fin qui) nessuna testata giornalistica austriaca parla di brogli con riferimento a queste percentuali apparentemente bislacche? L’unica testata citata da Foa, Heute.at, ha segnalato soltanto l’anomalia del 146,9% a Waidhofen e tralasciato quella ben più evidente del 598% a Linz. Strano. E oltretutto Heute.at ha segnalato che i dati elettorali corretti sono sul sito del comune di Waidhofen, parlando di “panne sul sito del Ministero degli Interni” e non di brogli. Anche TheLocal.at e Breitbart.com parlano di errore di calcolo o di immissione che non altera il risultato elettorale.

C’è un’altra stranezza: come mai neanche i giornalisti di altri paesi parlano di queste percentuali? Anzi, se si cercano notizie su questa vicenda in Google News emerge la dichiarazione dello sconfitto, Norbert Hofer: “Non ci sono segni di brogli”, citata per esempio da The Guardian, che segnala anche che il ministero degli interni austriaco ha dichiarato che l'anomalia di Waidhofen è “il risultato di un errore di immissione dei dati” (tesi ribadita anche qui in un tweet del ministero).

Va detto che ci sono state delle irregolarità procedurali, ma riguardano altre località (per esempio Villach, secondo Euronews) e non sono riferite a queste percentuali assurde e palesemente implausibili ma riguardano principalmente spogli iniziati in anticipo (Yahoo News), e che dopo la pubblicazione iniziale di questo articolo la destra austriaca ha presentato una contestazione formale del risultato generale delle elezioni. Ma per quel che mi risulta lo ha fatto per altre ragioni e non per via delle percentuali citate sopra.

Il risultato ridicolo di Linz è spiegato così da Krone.at: correggetemi se ho interpretato male il tedesco, ma da quel che ho capito si tratta di un seggio speciale (Sondersprengel) nel quale confluiscono anche dei voti postali, per cui ha perfettamente senso che il numero degli elettori locali sia molto inferiore a quello dei voti complessivi spogliati, e non c’è nessuna irregolarità (“Auf der Website der Stadt Linz wird das scheinbar unmögliche Ergebnis erklärt. Weil der Sondersprengel auch Briefwahlstimmen umfasst, die den Sprengeln nicht zugeordnet werden können, ergibt sich so eine größere Anzahl an abgegebenen Stimmen. Die Gesamtauflistung der Wahlberechtigten und abgegebenen Stimmen weist deshalb auch keinerlei Unregelmäßigkeiten auf”).

Il sito del comune di Linz ha pubblicato un ulteriore chiarimento nelle note a pié pagina dei risultati elettorali, dicendo (se ho tradotto bene) che il seggio speciale nel quale è stata osservata l’anomalia del 146,9% include i voti postali, quelli degli elettori negli ospedali e nelle case di riposo e quelli degli austriaci all’estero:

unter "Sondersprengel" wurden zusammengefasst:
- die Ergebnisse der Briefwahl (am Tag nach der Wahl bei der Bezirkswahlbehörde ausgezählte Wahlkarten)
- die Ergebnisse der Besonderen Wahlsprengel/Wahlbehörden, die zur Erleichterung der Ausübung des Wahlrechts von Personen in
Heil- und Pflegeanstalten und von bettlägerigen oder in ihrer Freiheit beschränkten WahlkartenwählerInnen eingerichtet wurden - in Linz wahlberechtigte AuslandsösterreicherInnen

Bufale un tanto al chilo ha pubblicato oggi un ottimo approfondimento: leggetelo. Il mio tedesco è troppo arrugginito e la mia conoscenza dei dettagli del sistema elettorale austriaco è a livelli omeopatici, per cui chiedo aiuto ai lettori germanofoni e austriaci per verificare e proseguire questo mio abbozzo d’indagine, tenendo presente un limite ben preciso: non mi sto occupando delle irregolarità di voto in generale, ma di queste due specifiche percentuali impossibili.


Fonti aggiuntive: Monatliche.at.

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