“Propongo non un tribunale governativo, ma una giuria popolare che determini la veridicità delle notizie pubblicate dai media. Cittadini scelti a sorte a cui vengono sottoposti gli articoli dei giornali e i servizi dei telegiornali. Se una notizia viene dichiarata falsa il direttore della testata, a capo chino, deve fare pubbliche scuse e riportare la versione corretta dandole la massima evidenza in apertura del telegiornale o in prima pagina se cartaceo.” (Beppegrillo.it)
Mettere una giuria popolare sulle notizie è come votare fra passeggeri su come pilotare un aereo in fiamme.
A proposito di veridicità delle notizie: correggetemi se sbaglio, ma io sto ancora aspettando che Beppe Grillo, a capo chino, faccia pubbliche scuse per la balla dei cellulari cuociuova o della Biowashball (debunking tecnico e pratico qui) e riporti la versione corretta dandole la massima evidenza, per usare le sue parole.
La stampa italiana ha passato la giornata di ieri a strillare contro questa ennesima trollata di Grillo invece di seppellirla con una risata. Quando volete tornare a occuparvi di cose serie, qui c’è gente che vorrebbe leggere delle notizie, non delle chiacchiere da comari.
Ringrazio per l’ispirazione questa vignetta del New Yorker.
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