2018/10/16

Facebook si fa rubare dati personali di 30 milioni di utenti: come sapere se siete colpiti

Fonte: Mike Isaac su Twitter.
Ultimo aggiornamento: 2018/10/16 18:25.

Facebook ha ammesso che a metà settembre scorso ha subìto un attacco informatico che è durato due settimane e ha portato al furto dei dati di circa 30 milioni di account.

L’attacco, spiega Ars Technica (anche qui), è stato reso possibile da tre falle distinte presenti da più di due anni nel software del social network, secondo quanto dichiarato dall’azienda, e ha permesso agli intrusi di portarsi a casa anche i dati più personali e privati degli utenti Facebook presi di mira: numeri di telefono, indirizzi di mail, date di nascita, luoghi visitati, argomenti cercati e altre informazioni teoricamente etichettate come private o riservate agli amici.

Per sapere se siete stati colpiti da questo ennesimo attacco potete accedere al vostro account Facebook e poi visitare un’apposita pagina del social network: www.facebook.com/help/securitynotice. La pagina è disponibile soltanto in inglese [aggiornamento: ora anche in italiano] e questo di certo non facilita il compito ai tanti utenti del social network che non parlano correntemente questa lingua.

Se riuscite a superare questo ostacolo troverete in questa pagina un avviso che vi informa se siete tra le decine di milioni di persone colpite da questo attacco. Se vedete scritto "not been impacted" [“non è stato interessato da questo incidente di sicurezza”], siete a posto: se invece vedete un elenco di informazioni personali, siete potenzialmente nei guai, perché l’elenco mostra tutte le vostre informazioni lette dagli intrusi.

Potreste pensare che se non avete messo in Facebook nulla di troppo personale o imbarazzante non correte rischi, ma purtroppo non è così: infatti spesso questi furti in massa di dati personali servono per raccogliere informazioni da usare per altre truffe informatiche e non per effettuare ricatti personali diretti.

Sapere i luoghi che visitate, il vostro numero di telefono e altri vostri dettagli personali consente infatti ai truffatori di confezionare messaggi estremamente personalizzati e credibili, e in alcuni casi anche contatti telefonici diretti, che possono indurvi a fidarvi del mittente o dell’interlocutore e rivelargli informazioni bancarie o password o farvi mandare denaro.

Immaginate per esempio un genitore che riceve via Facebook quello che sembra essere un messaggio urgente dal figlio in vacanza all’estero, che gli chiede di mandargli soldi per tirarlo fuori da un guaio con la carta di credito, ma è in realtà una trappola creata dai truffatori che sanno come si chiama il figlio e sanno anche che è davvero in vacanza.

Spesso non è necessario che i dati rubati siano i vostri: basta che siano quelli di qualche vostro parente, collega o conoscente. Di conseguenza conviene fare molta attenzione, ancora più del solito, a qualunque mail, messaggio o chiamata che usi dati personali vostri o di qualcuno che conoscete per darsi credibilità.

Incidenti come questo sottolineano alcuni principi di prudenza sempre validi: niente di quello che immettete in un social network è da considerare sicuro o privato, e tutto verrà usato contro di voi. Anche i dati più apparentemente innocui. Morale della storia: meno dati reali mettete online, meno rischiate.

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