Racconto spesso storie di onesti cittadini la cui privacy o sicurezza viene messa in pericolo dalla disseminazione disattenta di dati personali attraverso i loro dispositivi digitali, ma stavolta è diverso.
Un uomo di 38 anni responsabile di due omicidi nel Regno Unito è stato incastrato dai dati del suo orologio GPS Garmin Forerunner 10.
La polizia aveva già sospetti sull’uomo. Durante una perquisizione in casa sua, ha sequestrato lo smartwatch, che è stato analizzato da un perito. I dati di geolocalizzazione del Garmin hanno dimostrato che l‘uomo era stato nelle vicinanze della casa della vittima il 29 aprile 2015, due mesi prima dell’omicidio, presumibilmente per un sopralluogo.
L’orologio ha permesso di ricostruire il viaggio dell’omicida dalla propria casa fino al luogo del delitto, il suo appostamento per attendere la vittima e il suo percorso di fuga. I dati raccolti dallo smartwatch includevano naturalmente gli orari e anche le velocità, che hanno permesso di capire che l’omicida si spostava probabilmente in bicicletta e a piedi per essere più anonimo. Non è bastato.
L’assassino è stato processato e condannato all’ergastolo.
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