Credit: Nest. |
Il signor Gregg ha spiegato all’Arizona Republic che ha avuto la prontezza di registrare col proprio telefonino quello che gli è successo: la voce era quella di un hacker canadese che gli ha spiegato di far parte di un gruppo di informatici che prende il controllo delle telecamere per avvisare gli utenti che sono vulnerabili perché hanno impostato maldestramente questi dispositivi.
Come tanti altri, anche Gregg aveva protetto (si fa per dire) la propria Nest con la stessa password che usava per i propri account di altri servizi Internet. Uno di questi servizi era stato violato, come capita spesso, e quindi la sua login e la sua password erano in giro su Internet, a disposizione di qualunque malintenzionato, il cui primo tentativo sarebbe stato quello di provare a entrare con quella password in tutti gli account legati alla persona.
Gregg non aveva neanche usato l’autenticazione a due fattori, disponibile sull’app Nest. Gli è andata bene: avrebbero potuto rubargli l’indirizzo di mail account, prendere il controllo del suo profilo Facebook profile, ordinare merci su Amazon, e altro ancora. Invece l’incontro con l’hacker lo ha convinto a cambiare le proprie password e a scollegare la telecamera.
Non aspettate un incontro analogo per fare altrettanto.
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