Repubblica, per esempio, seguendo una pessima abitudine del giornalismo italiano, riporta nel titolo un virgolettato completamente inventato: in altre parole, per dirla tutta, falso.
La Marina USA non ha affatto detto che “I video che mostrano Ufo in volo sono autentici”. La dichiarazione originale del portavoce della Marina, Joe Gradisher, è infatti ben diversa:
The objects seen in three clips of declassified military footage are "unidentified aerial phenomena," Navy spokesperson Joe Gradisher confirmed to CNN [...] Gradisher said the Navy's transparency about unidentified aerial phenomena, or UAP, is largely done to encourage trainees to report "incursions" they spot in the airfield, which threaten pilots' safety. "This is all about frequent incursions into our training ranges by UAPs," he said. "Those incursions present a safety hazard to the safe flight of our aviators and the security of our operations." The public clips capture just a fraction of the frequent incursions Navy training ranges see, he said. "For many years, our aviators didn't report these incursions because of the stigma attached to previous terminology and theories about what may or may not be in those videos," he said. The only way to find out what those UAP are, he said, is to encourage trainees to report them when they see them.
Il portavoce parla di “fenomeni aerei non identificati” (“unidentified aerial phenomena” o UAP), che è il termine usato abitualmente dai militari per indicare iper-genericamente qualunque cosa che non si siano presi la briga di identificare. Non significa affatto per forza “veicolo extraterrestre”: significa “siccome non ho dati precisi per dire se è un piccione, un aereo di linea, un difetto degli strumenti o qualcos’altro, non mi sbilancio.”
Ma le parole più importanti, quelle che chiariscono completamente il senso della dichiarazione interpretata a capocchia da giornalisti creduloni o in cerca di clic e ufologi in cerca di conferme, sono queste:
..."incursions" they spot in the airfield, which threaten pilots' safety. "This is all about frequent incursions into our training ranges by UAPs," he said. "Those incursions present a safety hazard to the safe flight of our aviators and the security of our operations."
Il portavoce della Marina parla di incursioni negli spazi aerei di addestramento militare (“in the airfield”, “into our training ranges”), non nello spazio aereo americano generico, e ha fatto questa precisazione anche in altre occasioni. Sta dicendo soltanto, in altre parole, che la Marina USA è preoccupata perché ci sono velivoli (droni privati e aerei da turismo, per esempio) che entrano negli spazi aerei riservati all’addestramento dei piloti militari, causando un pericolo per questi piloti.
È lo stesso tipo di preoccupazione che hanno i militari se un civile entra in un poligono di tiro o in un’area di addestramento militare. Mi spiace per gli ufologi, ma i veicoli extraterrestri non c’entrano nulla.
Del resto, supponiamo che la Marina americana stesse parlando davvero di veicoli extraterrestri: la dichiarazione del portavoce indicherebbe che la Marina si preoccupa degli alieni soltanto quando invadono gli spazi aerei militari, e chissenefrega se scorrazzano in quelli civili. Avrebbe senso?
Va inoltre sottolineato che questi video non sono né segreti né trafugati clandestinamente: gli stessi ufologi che li hanno presentati oltre un anno fa dichiarano di averli ottenuti facendo normale richiesta alla Marina e ottenendone il via libera alla pubblicazione (“through the official declassification review process of the United States government and [...] approved for public release”). Se mostrassero davvero qualcosa che i militari vogliono tenere segreto, non sarebbero stati rilasciati.
Infine c’è da chiarire che cosa si intende quando la Marina dice che “conferma” i video in questione. La Marina ha confermato (“has finally acknowledged”) soltanto che i video provengono effettivamente da suoi voli militari: in altre parole, che non sono alterati o presi da qualche film di fantascienza o inventati da qualche burlone. Tutto qui. Non prende affatto posizione su che cosa mostrino.
In sintesi: c’è una differenza enorme fra dire che la Marina americana ha confermato di aver videoregistrato segretamente dei veicoli alieni e dire che la Marina americana ha dichiarato che dei video che girano su Internet sono davvero suoi e che gradirebbe che non ci fossero incursioni negli spazi aerei dove si addestrano i suoi piloti. Ma i sensazionalisti scelgono, come al solito, l’interpretazione che attira più clic pubblicitari.
Questo è il senso reale delle dichiarazioni della Marina statunitense. Ma i video, di preciso, cosa mostrano? Di questo parlo nella seconda parte.
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