Cominciamo dalle basi fattuali. Questi sono i video, denominati Gimbal, FLIR1 e Go Fast:
Secondo gli ufologi che li hanno presentati, risalgono al 2004 sulla costa vicino a San Diego (FLIR1), al 2015 sulla costa orientale degli Stati Uniti (Go Fast) e a una data imprecisata (Gimbal).
Tutti e tre mostrano riprese di un sensore a infrarossi, montato a bordo di un aereo F/A-18 Super Hornet della Marina USA, dotato di apparato ATFLIR (Advanced Targeting Forward-Looking Infrared) tipo AN/ASQ-228 della Raytheon. Questo apparato rileva le differenze di calore, non di luce visibile: un oggetto molto caldo risulta quindi molto brillante (o, se si seleziona la modalità invertita come in questi video, molto scuro).
Il ricercatore Mick West di Metabunk ha trovato questo video promozionale della Raytheon che mostra in funzione proprio questo specifico apparato: è dotato di una testa in grado di ruotare su due assi. Un dettaglio molto importante, per la ragione che vedremo tra poco.
Il secondo dettaglio importante è che trattandosi di riprese a infrarossi, quello che si vede nei video è un oggetto estremamente caldo, non un oggetto scuro.
Il terzo dettaglio cruciale è che questi sensori a infrarossi, quando vedono una fonte di calore estremamente intensa, vanno in saturazione, distorcendo l’immagine e creando intorno alla fonte un alone ampio e orientato secondo una direzione principale (quella lungo la quale il sensore viene letto per estrarne l’immagine), un po’ come quando si fa una foto digitale a un lampione acceso di notte e si forma intorno ad esso una chiazza luminosa distorta.
Questo qui sotto, per esempio, è un aereo di linea (un Concorde) che decolla, fotografato con un sensore analogo a infrarossi: notate la chiazza scura, ben più grande dei motori caldissimi che la generano.
Credit: Metabunk. |
In altre parole, la forma degli oggetti nei video è solo apparente. Non si possono usare questi video per dire nulla sulla reale colorazione o conformazione degli oggetti in questione.
Inoltre manca nei video ogni riferimento di distanza, per cui potrebbe benissimo trattarsi di un aereo di linea lontano, i cui motori vengono visti come una singola macchia confusa appunto perché lontana.
Resta però da spiegare l’apparente rotazione in volo di uno di questi oggetti, nel video Gimbal a 1:40 circa:
Sappiamo già che il sensore distorce l’immagine secondo una direzione specifica, per cui la forma rotondeggiante e allungata è un artefatto e non è reale. Sappiamo che il colore scuro indica in realtà un calore molto intenso. Ma soprattutto sappiamo che il sensore è montato su una testa che ruota indipendentemente dall’aereo e insegue il bersaglio a prescindere dall’orientamento dell’aereo (presumibilmente, l’immagine del sensore sullo schermo del pilota o operatore del sistema d’arma viene ruotata in modo da compensare questa rotazione del sensore). E se il sensore ruota, ruota anche la direzione della distorsione. Questo suggerisce che a ruotare non sia l’oggetto, ma la sua distorsione prodotta dal sensore.
Chi non considera questi fatti tecnici, compresi i piloti militari, può essere tratto in inganno e arrivare a conclusioni sbagliate.
In sintesi: una volta che si sanno i dettagli tecnici di come sono stati ripresi questi video, emerge che esiste una spiegazione semplice e normale di quello che mostrano (il calore dei motori di un aereo lontano) e quindi non è necessario invocare visite aliene per giustificarli. Se sento rumore di zoccoli, non devo pensare subito a un unicorno.
L’ufologia e la ricerca della vita extraterrestre sono questioni serie: è un peccato vederle sfruttate dai sensazionalisti e da chi vuole credere a tutti i costi.
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