Di solito le tecniche di furto dei dati delle carte di credito richiedono l’uso di qualche componente elettronico: uno skimmer per leggere i dati durante l’inserimento nella fessura di un dispositivo di pagamento o un sensore a distanza per catturare i dati di una carta contactless non schermata.
Yusuke Taniguchi, invece, ha usato una tecnica molto differente. Durante il suo lavoro alle casse di un centro commerciale a Koto City, in Giappone, il trentaquattrenne ha semplicemente memorizzato man mano i dati delle carte di oltre 1300 clienti quando gli venivano affidate per la scansione, e poi li ha usati per fare acquisti di merci che poi rivendeva in un negozio di pegni per mantenersi.
Taniguchi ha infatti una memoria particolarmente vivace, che gli permetteva di ricordare il numero della carta, il nome del titolare, la scadenza della carta e il numero di sicurezza presente sul retro nel brevissimo tempo per il quale aveva in mano la carta, per poi trascrivere i dati su un blocco note.
L’uomo è stato acciuffato perché si faceva mandare le merci direttamente presso il proprio indirizzo di casa. La sua memoria prodigiosa, a quanto pare, non era associata a un genio altrettanto vivace.
Come ci si protegge da un commesso con una memoria fotografica del genere? Con la stessa tecnica usata per proteggersi dalle altre frodi: il monitoraggio delle proprie spese, tramite le apposite app o controllando il proprio estratto conto.
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