Cerca nel blog

1998/09/28

[IxT] Storia di Internet: il primo messaggio trasmesso (20 settembre 1998)

La TV inglese sta trasmettendo un'affascinante serie TV dedicata a Internet; una sorta di "Internet per Tutti" televisivo. Il conduttore è bravo, conciso e simpatico ed è persino più bello di me.

Cosa più importante, il programma è colmo di interviste a gente come Vinton Cerf e tutti gli altri padri di Internet. Sentire la genesi della Rete raccontata dalla viva voce dei creatori è un'esperienza illuminante per qualsiasi internettista.

Purtroppo la serie TV è ricevibile solo in Inghilterra (non è ritrasmessa via satellite) e quindi vi lascio a bocca asciutta.

Ma se avete colà amici o parenti, fatevela registrare: merita.

Vi propongo un paio di aneddoti raccontati dal programma.

Vi siete mai chiesti qual è stato il primissimo messaggio trasmesso via Internet?

La risposta è breve: una L.

Siamo nel 1969, Internet si chiama ancora Arpanet. Sono i tempi dei primi esperimenti di packet switching (la commutazione di pacchetti che è la caratteristica che distingue Internet dalle reti precedenti).

Due ingegneri sono seduti davanti ai rispettivi minicomputer (i PC non esistono ancora), collegati via Arpanet e situati in luoghi diversi degli Stati Uniti. Per tenere sotto controllo l'esperimento, oltre alla linea di trasmissione dati c'e' anche una linea telefonica convenzionale e i due si possono quindi parlare via telefono, con cuffia e microfono.

L'intenzione è digitare e trasmettere la parola "login".

"Hai ricevuto la L?" chiede il primo.

"Sì" gli risponde l'altro.

"Hai ricevuto la O?"

"Sì".

"Hai ricevuto la G?" Crash! A quel punto la rete collassa e non c'e' verso di farla ripartire per altre due ore, passate le quali riusciranno a digitare correttamente la parola "login".

Questi sono i modestissimi inizi della Rete.

La prima trasmissione di dati ad utilizzare la commutazione di pacchetti è avvenuta, per la precisione, il primo settembre 1969 (Labor Day USA). Questa, quindi, è la data di nascita di Internet. 

Altro aneddoto tratto dal medesimo programma: la nascita della chiocciolina (il simbolo @) come elemento degli indirizzi di e-mail.

La chiocciolina esisteva ben prima di Internet, ma era dimenticata in un angolo della tastiera. Nel mondo reale, la chiocciolina è un simbolo commerciale che in inglese indica "al prezzo di". Ma al di fuori di questo, prima di Internet non la usava nessuno.

La genesi della chiocciolina risale al 1972. Sono in corso i primi esperimenti di invio di messaggi via Internet (fra l'altro l'e-mail non era prevista come funzione primaria della Rete; non ci aveva pensato nessuno dei fondatori, perché la Rete era nata per collegare fra loro i computer, non le persone. L'e-mail è stata introdotta quasi per sbaglio, nei ritagli di tempo).

Bisogna scegliere un carattere che, nell'indirizzo di un utente, separi il nome dell'utente dal nome del computer presso il quale risiede. Ray Tomlinson, della Bolt, Beranek e Newman, seduto davanti alla sua telescrivente, nota la chiocciolina (che su quel modello è sopra il 2). La chiocciolina in inglese si chiama "At", che significa "presso", e a Ray viene spontaneo pensare che sarebbe carino se gli indirizzi di e-mail fossero del tipo "utente presso computer", che in inglese è appunto "user AT computer".

Ed è per questo che gli indirizzi di e-mail usano la chiocciolina.

 

Questo articolo è una ripubblicazione della newsletter Internet per tutti che gestivo via mail all’epoca. L’orario di questa ripubblicazione non corrisponde necessariamente a quello di invio della newsletter originale. Molti link saranno probabilmente obsoleti.

1998/09/27

[IxT] Il caso Marta Russo in Internet (27/9/98)

Manco a farlo apposta, nel mio precedente articolo per questa ML chiedevo quando Internet sarebbe stata usata anche in Italia per rendere pubblici gli atti giudiziari.

Beh, un primo passo c'e' stato. L'interrogatorio della Alletto, che ha suscitato tante (giustissime) polemiche sul modo di fare molto disinvolto dei magistrati italiani, è disponibile online in video presso il sito di Radio Radicale

(http://www.radioradicale.it/martarusso/spot-alletto.html).

 

Questo articolo è una ripubblicazione della newsletter Internet per tutti che gestivo via mail all’epoca. L’orario di questa ripubblicazione non corrisponde necessariamente a quello di invio della newsletter originale. Molti link saranno probabilmente obsoleti.

1998/09/19

[IxT] Accessori per Internettari mobili (19 settembre 1998)

Come ben sapete, passo molta della mia vita a collegarmi a Internet dai posti più impensati, spesso durante viaggi di lavoro in mezza Europa.

So di non essere il solo a doversi districare con i diversi sistemi telefonici, le prese elettriche incompatibili e le spine telefoniche impossibili di ciascun paese europeo, e quindi magari la mia esperienza può essere utile a qualcuno che come me deve fare il "road warrior", come si dice in America.

Primo: dotarsi di un cellulare GSM predisposto per la trasmissione dati. Questo risolve drasticamente i problemi di spine e prese telefoniche. Spesso, inoltre, costa meno chiamare via GSM che chiamare dagli alberghi. Certo, navigare a 9600 bps non è entusiasmante, ma funziona e per la posta (senza allegati) basta e avanza.

Sconsiglio i cellulari dotati di scheda PCMCIA / PC Card separata per la trasmissione dati. A parte il costo supplementare della scheda, c'e' il problema di farla funzionare su PC fissi (un incubo) e ci vuole un portatile con alloggiamento per PC Card. E' vero che ormai ce l'hanno quasi tutti i PC portatili, ma farlo funzionare, soprattutto sotto DOS, è tuttora un'impresa.

Molto meglio una soluzione con le funzioni di trasmissione dati integrate nel telefonino. Nel mio caso, come raccontavo di recente, c'e' un cavetto seriale che si attacca a una qualsiasi porta COM del computer (fisso o portatile non fa differenza) e collega il telefonino direttamente al PC. Il mio Ericsson GS18 (introvabile in Italia, secondo quello che mi scrivete) funziona così, ma non è l'unico.

Certo che anche così c'e' la scocciatura del cavo seriale da portarsi appresso. Se volete ridurre il bagaglio, c'e' una bella soluzione: un cellulare con connessione a infrarossi. Se il vostro portatile ha una porta a infrarossi, potete collegare il telefonino al PC semplicemente appoggiandolo accanto al computer in modo che le due porte a infrarossi si possano "vedere" a vicenda. Niente cavi, certo, ma funziona?

Il mio portatile Texas/Acer ha una porta a infrarossi, ma non sono mai riuscito a farla funzionare. Windows 95/98 manco la vede.

Sotto DOS non ne parliamo nemmeno (ma chi mai usa ancora il DOS, direte voi? Semplice: i non vedenti, come quelli che partecipano a questa mailing list e che mi stanno raccontando le loro ricchissime esperienze telematiche).

Quindi prima di pensare a soluzioni a infrarossi, controllate che la vostra porta a infrarossi funzioni davvero. Utente avvisato, mezzo salvato.

Ma se siete fra i fortunati ai quali la porta a infrarossi funziona, e avete già comperato un cellulare Ericsson, ho visto un gingillo che potrebbe esservi utile. Non voglio fare pubblicità soltanto alla Ericsson, ma devo dire che questi signori ci sanno fare.

Considerate ad esempio il DI27. E' un micromodem a infrarossi. Talmente piccolo che si appende sotto il telefonino, dove si infila normalmente l'alimentatore. Niente cavi, naturalmente.

E' compatibile con tutti i modelli Ericsson serie 600/700 e fra l'altro, essendo a infrarossi, si collega anche a organizer e palmtop di ogni sorta; basta che supportino il protocollo IrDA.

Secondo: avere _sempre_ energia a disposizione. Non credete a quello che vi dicono i fabbricanti: le batterie di PC portatili e di telefonini durano invariabilmente meno di quanto promesso.

Cosa anche peggiore, le batterie supplementari costano cifre indecenti, specialmente per i portatili.

La mia soluzione? Un elevatore di tensione e una batteria d'automobile.

Mi spiego. Sono in vendita degli elevatori di tensione che convertono i 14-12 volt della batteria dell'automobile in 220 V in corrente alternata. Si posso attaccare ad esempio alla presa dell'accendisigari dell'auto ed erogano 220 volt. E' come avere una presa di corrente da casa in auto. C'e' un limite di circa 150 watt, ma è ampiamente sufficiente per alimentare un computer (anche un televisore e un videoregistratore, se volete il cinema a bordo...) usando il normale alimentatore di rete del PC.

Questo ha due vantaggi: l'autonomia del portatile è limitata soltanto dalla batteria dell'auto, che ha una capacità notevolissima e si ricarica intanto che guidate; inoltre il portatile può ricaricare la _propria_ batteria durante il viaggio, così quando arrivate avete la massima autonomia.

Se volete il top, comunque, procuratevi una batteria d'automobile a parte (ci sono degli ottimi modelli senza manutenzione e senza acidi o liquidi da rabboccare, e con una bella maniglia per il trasporto) e un caricabatterie per auto. Prima di andare a lavorare col PC in posti ameni ma privi di corrente, caricate la batteria d'automobile e portatela con voi insieme all'elevatore di tensione.

Lavorerete tutta una giornata senza problemi di ricarica e soprattutto spenderete meno che comperare uno stock di batterie per PC portatili.

Senza contare che potete ricaricare anche il telefonino con lo stesso sistema.

Indubbiamente le batterie d'auto pesano. E allora? finiamola una buona volta con questo mito degli internettari pallidi, gracili ed emaciati perché non fanno mai sforzi fisici! Portate una batteria d'auto sottobraccio e vedrete che gloriosi bicipiti...

Terzo: ricordare la nuova numerazione telefonica. Come la signora Dandini ci ha detto ossessivamente in tivù, da ottobre bisogna comporre il prefisso davanti ai numeri di telefono. Cosa meno nota, chi chiama l'Italia dall'estero deve lasciare lo zero del prefisso che prima si toglieva (se prima si chiamava lo 0039-2-123456 per raggiungere Milano, adesso si deve comporre 0039-02-123456).

Cosa ancor meno nota, tutto questo discorso non vale per i numeri dei cellulari. Se siete all'estero e volete chiamare un cellulare italiano, componete il numero esattamente come prima (ad esempio 0039-347-123456). Si continua a togliere lo zero iniziale del prefisso per i cellulari.

Non ho finito. Se viaggiate tanto, vi conviene memorizzare i numeri di telefono sul cellulare includendo il prefisso internazionale, cioe' nella forma +39-347-123456 per i cellulari o +39-02-123456 per i numeri di rete fissa. Così le memorie funzionano sia in Italia, sia all'estero.

La sorpresa finale è che il nuovo sistema di numerazione telefonica è già attivo adesso in Italia. In altre parole, se memorizzate sul telefonino i numeri includendo prefisso internazionale e prefisso locale con lo zero (per i numeri di rete fissa) o senza lo zero (per i numeri di cellulare), funziona già adesso.

Che confusione, vero? Riassumo:

-- se devo chiamare il numero 123456 di Milano, lo posso già memorizzare nel telefonino come +39-02-123456.

-- se devo chiamare un cellulare il cui numero è 0338-123456, lo posso già memorizzare nel telefonino come +39-338-123456.

I numeri memorizzati in questo modo funzionano sia in Italia, sia all'estero.

Cattiveria finale: secondo voci circolate in it.tlc.cellulari, le TIM Card con l'opzione che dà lo sconto sulle telefonate "locali" non riescono a riconoscere come "locali" i numeri memorizzati in questo modo e applicano tariffa piena invece di scontare.

Prendetela come notizia tutta da verificare e fate le vostre prove!

 

Questo articolo è una ripubblicazione della newsletter Internet per tutti che gestivo via mail all’epoca. L’orario di questa ripubblicazione non corrisponde necessariamente a quello di invio della newsletter originale. Molti link saranno probabilmente obsoleti.

1998/09/16

[IxT] Tourbus: Hipbone e InfoPlease (16 settembre 1998)

Tramite questa mailing list distribuisco la versione italiana (autorizzata) dell'"Internet Tourbus" di Patrick Douglas Crispen e Bob Rankin, forte di 80.000 lettori in 120 paesi.

Le opinioni espresse nel Tourbus sono le loro; troverete fra parentesi quadre i miei commenti personali.

Se v'interessa l'originale:

=[ Tourbus Rider Information ]=

The Internet Tourbus - U.S. Library of Congress ISSN #1094-2238

Copyright 1995-97, Rankin & Crispen - All rights reserved

Archives on the Web at http://www.TOURBUS.com

Join: Send SUBSCRIBE TOURBUS Your Name to LISTSERV@LISTSERV.AOL.COM

Leave: Send SIGNOFF TOURBUS to LISTSERV@LISTSERV.AOL.COM

=

HipBONE

HipBONE è un nuovo servizio che consente alle persone di navigare insieme nella Rete. [il nome del servizio, che significa "bacino" nel senso dell'osso, non di piccolo bacio, deriva dall'espressione inglese "to be joined at the hipbone", ossia "essere uniti all'altezza del bacino", come capita spesso nei gemelli siamesi, che significa "fare qualcosa insieme, in sincronismo, come se si fosse gemelli siamesi" -- Paolo.]

Il Co-Navigator di HipBONE è il primo servizio gratuito via Internet che consente a due o più persone di collegare i propri browser e navigare insieme nella rete. Non è necessario prelevare programmi aggiuntivi o plug-in: basta avere in browser in grado di gestire Java.

[E così finalmente stanno cominciando a nascere applicazioni utili e pratiche di Java. Dopo anni di strombazzamento pubblicitario intorno a Java, ecco qualche segno tangibile di utilità pratica. Beh, meglio tardi che mai... -- Paolo.]

HipBONE vi consente di navigare nel Web, fare acquisti insieme, o svolgere ricerche online intanto che comunicate in tempo reale tramite messaggi o chat con i vostri compagni di navigazione.

Se v'incuriosisce, provatelo presso http://www.hipbone.com.

Dapprima non mi sembrava che quest'idea di navigare insieme avesse uno scopo pratico, ma poi mi sono reso conto che potrebbe essere un ottimo strumento didattico. I vostri compagni di navigazione possono vedere quello che succede quando cliccate su un link, digitate un URL, immettete dati nei moduli e anche vedere e ascoltare videoclip e suoni. Utile, insomma, per insegnare ai nuovi utenti a navigare in Rete.

Un altro uso possibile potrebbe essere una consultazione guidata di un catalogo: il venditore vi porta per mano a visitare la pagina Web che vi interessa intanto che vi parla al telefono.

Usi culturali? Che ne dite di una visita guidata ad un museo online? O girovagare per la Rete insieme ai vostri amici a caccia di posti tosti intanto che siete collegati tramite ICQ?

Provare per credere!

InfoPlease

InfoPlease.com è un nuovo sito di consultazione che offre gratuitamente milioni di dati e statistiche aggiornate su quasi ogni argomento immaginabile.

[il sito è in inglese, come tante altre belle cose della Rete, quindi magari per gli utenti italiani è meno utile da usare; ma se ve la cavate con l'inglese potreste trovarlo molto interessante. -- Paolo]

Il sito riunisce i vari testi della serie Information Please(R) sul mondo dello sport, dello spettacolo e della cultura generale insieme con il Random House Webster's College Dictionary e la The Columbia Encyclopedia (quinta edizione). Insomma, un'enorme massa di informazioni precise a portata di mouse, tutte presso

http://InfoPlease.com

L'obiettivo dichiarato di InfoPlease è darvi informazioni autorevoli alla prima cliccata invece di farvi vagare per la Rete alla ricerca di un dato introvabile. Se sapete l'inglese, potete anche porre domande in forma naturale ("why is the sky blue?", ad esempio).

 

Questo articolo è una ripubblicazione della newsletter Internet per tutti che gestivo via mail all’epoca. L’orario di questa ripubblicazione non corrisponde necessariamente a quello di invio della newsletter originale. Molti link saranno probabilmente obsoleti.

1998/09/15

[IxT] Windows 95/98: note tecniche (15 settembre 1998)

Recentemente dovevo trasferire una notevole quantità di dati da un PC a un altro e mi è venuta l'idea di farlo spostando fisicamente il disco rigido contenente i dati da un PC all'altro.

In pratica, si trattava di aggiungere un secondo disco rigido a un PC.

Semplice, pratico e facile, in apparenza. Ma non avevo considerato il fattore diabolico: Windows 95. La disavventura conseguente potrebbe esser educativa per qualcuno di voi, per cui vi offro gli amari frutti del mio errore, così non vi incapperete anche voi. Sigh.

Infatti non appena ho collegato il disco rigido e dopo aver impostato tutti i parametri del BIOS, all'avvio di Windows 95 è successo quello che i manuali tecnici dei mainframe IBM chiamano "system disaster" (c'e' proprio un messaggio che dice queste parole).

Windows 95 ha scombinato totalmente la tabella di allocazione dei file (FAT) del proprio disco rigido. Per fortuna non ha toccato il disco rigido contenente i dati, ma comunque è stato necessario reinstallare tutto Windows 95 e tutti i programmi da zero. Una pizza.

Come è stato possibile un disastro del genere? Anche il disco rigido aggiuntivo era stato scritto e formattato con Windows 95.

Semplice. Esistono varie versioni di Windows 95 e (fra poco) di Windows 98.

Non è una questione di versione nel senso di lingue differenti (Windows 95 italiano, Windows 95 tedesco, eccetera); è proprio Windows che lavora in modo diverso, in particolare per quanto riguarda il modo in cui gestisce i file e formatta i dischi rigidi.

Windows 98 e Windows 95 OSR2 (la versione più recente di Windows 95) includono una versione modificata del sistema di allocazione dei file e di gestione della tabella di allocazione dei file. In parole povere, scrivono sui dischi rigidi in modo diverso rispetto a Windows 3.1 o rispetto alla prima versione di Windows 95.

Windows 95 OSR2 e Windows 98 usano un sistema chiamato FAT 32. Windows 98 è in grado di convertire un disco dal formato FAT 16 (quello vecchio) al formato FAT 32, ma non è in grado di fare il contrario (per quello servono programmi come Partition Magic della Powerquest).

Non è finita. Esiste anche una versione modificata del sistema FAT 32. Si chiama FAT 32X e viene utilizzata da Windows 95 OSR2 e Windows 98 nel loro programma FDISK se devono gestire partizioni in formato FAT32 che superano il limite di 1024 cilindri imposto dal BIOS. In genere questo avviene su dischi rigidi superiori a 8,4 GB.

Morale della storia: con Windows 95 sono stati introdotti due formati di scrittura dei dischi rigidi; con Windows 98 ne sono stati introdotti altri due.

_NON MESCOLATE MAI__ sullo stesso PC dischi rigidi creati con versioni diverse di Windows (che è quello che è successo a me).

Ma Windows non doveva servire per standardizzare e semplificare?

 

Questo articolo è una ripubblicazione della newsletter Internet per tutti che gestivo via mail all’epoca. L’orario di questa ripubblicazione non corrisponde necessariamente a quello di invio della newsletter originale. Molti link saranno probabilmente obsoleti.

1998/09/14

[IxT] Net2Phone riduce le tariffe (14/9/98)

Avete già forse sentito parlare di Net2Phone in un mio articolo sulla Gazzetta Sportiva: è uno dei tanti programmi che consente di telefonare via Internet, con la differenza interessante che vi permette di chiamare qualsiasi normale utente telefonico ovunque nel mondo. Voi vi collegate a Internet e usate Net2Phone; il vostro interlocutore non deve far altro che rispondere al suo telefono. Comodo.

Unico neo: le tariffe. A differenza dei servizi di telefonia Internet dove entrambi gli interlocutori usano un computer, qui le telefonate si pagano. Fino a poco tempo fa, la differenza fra tariffa Telecom e tariffa Net2Phone era interessante solo per chiamate fuori Europa; adesso le cose sono cambiate.

Infatti Net2Phone ha ridotto le proprie tariffe internazionali in modo massicco. Ad esempio, adesso dovunque siate nel mondo potete chiamare Canada, Germania, Francia, Inghilterra, Svezia, australia, Norvegia e Olanda per 10 cent al minuto (meno di 170 lire).

Il loro sito Web è http://www.net2phone.com (il software è gratuito e le chiamate si prepagano con carta di credito). Se volete il tariffario completo, mandate un email a info@net2phone.com scrivendo 'Rates' come argomento (subject).

 

Questo articolo è una ripubblicazione della newsletter Internet per tutti che gestivo via mail all’epoca. L’orario di questa ripubblicazione non corrisponde necessariamente a quello di invio della newsletter originale. Molti link saranno probabilmente obsoleti.

[IxT] Un inevitabile commento su Mr. Clinton (14 settembre 1998)

L'affare Lewinski, oltre a generare un'infinita serie di barzellette, ha dimostrato quanto sia cambiato il mondo dall'arrivo di Internet.

Soprattutto, ha dimostrato quanto Internet sia influente in America.

In poche ore il mondo intero si è potuto leggere (e sbellicare) l'intero rapporto Starr, senza tagli e senza costi e tempi di distribuzione.

A proposito, se non siete riusciti a prelevarlo dai siti ufficiali, potete farlo ad esempio presso il sito di Repubblica (http://www.repubblica.it).

Secondo la CNN, il 12% degli americani adulti, pari a circa 20 milioni di persone, ha usato Internet per accedere al rapporto Starr. Secondo David Webber della società di sondaggi Frank Lutz, "e' probabilmente il numero più elevato di persone ad aver mai usato il computer per accedere a un singolo documento".

Lascio stare il contenuto del rapporto (sì, l'ho letto); dico solo che, per citare La Rochefoucauld, "il ridicolo disonora più del disonore" (accidenti quanto sono colto, eh?). La storia del sigaro e dell'appoggio contro la porta per via del ginocchio dolente del presidente sono di una comicità involontaria irresistibile.

Vorrei soltanto fare un mio commento da internettaro: soltanto alcuni paesi stanno approfittando di Internet per crescere e migliorarsi; tanti altri, Italia compresa, stanno languendo e si fanno belli con operazioni di facciata. Il caso Clinton è emblematico ed è sicuramente un punto di svolta nella storia di Internet.

Ma considerate questo semplice fatto. Negli Stati Uniti ci sono governo e un Congresso che non solo sanno che cos'e' Internet; addirittura dibattono se pubblicare o meno il rapporto Starr in rete. Hanno competenza e cognizione di come si usa Internet.

Qui in Inghilterra tutte le norme governative e le procedure burocratiche sono spiegate in Rete. Presso http://www.open.gov.uk c'e' tutto quello che serve sapere per adempiere alle varie necessità amministrative. Ad esempio, qui ho immatricolato la mia automobile (sì, sto emigrando, ma non temete, non vi lascio mica) attingendo tutte le informazioni dalla Rete.

E in Italia? A quando, per fare un'analogia, la pubblicazione online degli atti del caso Ustica? O del caso Tortora (potrei sbagliarmi, ma mi pare che non siano reperibili in Rete)? O del caso Marta Russo? A quando i 740 consultabili in rete (compresi quelli dei politici)?

Per carità, i politici italiani sono troppo impegnati a scannarsi fra loro per pensare a queste cose ("Internet? Non è quella roba là coi pedofili?").

Questo è uno dei (tanti) motivi per cui ho deciso di emigrare.

 

Questo articolo è una ripubblicazione della newsletter Internet per tutti che gestivo via mail all’epoca. L’orario di questa ripubblicazione non corrisponde necessariamente a quello di invio della newsletter originale. Molti link saranno probabilmente obsoleti.

[IxT] Problemi con le uova di Pasqua (14 settembre 1998)

Molti lettori dei miei articoli domenicali mi hanno scritto dicendo che non riescono a far comparire le uova di Pasqua (le schermate nascoste o altri elementi normalmente invisibili di un programma) descritte in un recente articolo (reperibile online presso http://www.gazzetta.it/gazzetta/attivissimo/attiv_hp.htm).

Tutte le sorprese nascoste che ho citato nell'articolo sono state verificate personalmente. Sul mio PC, con il mio Windows e la mia configurazione di sistema, funzionano.

Ma se a voi non funzionano anche se ripetete meticolosamente tutti i passi delle istruzioni, posso solo ipotizzare che ci sia di mezzo uno o più dei seguenti fattori:

-- la versione di Windows (95A o 95B, italiana o inglese)

-- la versione di Excel

-- eventuali altri programmi installati, che possono aver sostituito DLL (librerie comuni) utilizzate dalle uova di pasqua

-- la Luna in Ariete

E se qualcuno ci tiene a vedere qualche schermata del videogame nascosto in Excel 95 (vi giuro che c'e'), me lo dica che le catturo e le pubblico in Rete nelle mie pagine Web.

 

Questo articolo è una ripubblicazione della newsletter Internet per tutti che gestivo via mail all’epoca. L’orario di questa ripubblicazione non corrisponde necessariamente a quello di invio della newsletter originale. Molti link saranno probabilmente obsoleti.

1998/09/13

[IxT] E per finire... (13 settembre 1998)

Spero non l'abbiate già sentita. Non sono il tipo che racconta le barzellette, ma questa mi pareva una variante carina su un tema già conosciuto. Manco a dirlo, c'e' di mezzo Bill Gates.

Un grazie a Odo che me l'ha segnalata.

Yeltsin, Clinton e Bill Gates vengono convocati da Dio per cena.

Durante il pasto Dio dice loro: "Mi servono tre persone importanti per far avere il mio messaggio a tutte le genti: domani annienterò il mondo".

Yeltsin raduna immediatamente il gabinetto e annuncia: "Ho due notizie veramente gravi per tutti voi. La prima è che Dio esiste davvero. La seconda è che domani distruggerà il mondo."

Bill Clinton indice una riunione d'emergenza del Congresso e comunica loro:

"Ho buone notizie e cattive notizie. La buona notizia è che Dio esiste davvero. La cattiva è che domani distruggerà la terra".

Bill Gates se ne torna alla Microsoft e annuncia gioioso:

"Ho due comunicazioni importantissime da farvi. La prima è che io sono una delle tre persone più importanti del mondo. La seconda è che abbiamo risolto il problema dell'anno 2000!".

 

Questo articolo è una ripubblicazione della newsletter Internet per tutti che gestivo via mail all’epoca. L’orario di questa ripubblicazione non corrisponde necessariamente a quello di invio della newsletter originale. Molti link saranno probabilmente obsoleti.

1998/09/05

[IxT] Ghost in Italia a prezzi abbordabili (5 settembre 1998)

Un'anteprima rispetto a un mio articolo che uscirà prossimamente sulla Gazzetta Sportiva (l'inserto domenicale della Gazzetta dello Sport): Ghost _si può_ comperare in Europa a prezzi sensati.

Dopo lunghe conversazioni telefoniche e via e-mail con Joe Jakubiak, del reparto vendite di Ghost in USA, posso confermare che la versione Personal di Ghost (che fa il backup integrale del sistema -- _qualsiasi_ sistema, compreso Win95/98 -- come il suo fratello maggiore Ghost-e-basta) è disponibile anche per gli utenti europei al prezzo di 90 dollari (89.99, per essere precisi).

Rispetto al milione e trecentomila lire richiesto dalla Innovative Software in Svezia (distributore per l'Europa continentale) per la versione completa, novanta dollari sono un bel risparmio.

L'unica differenza fra Ghost e Ghost Personal è (a parte la licenza, che è monoutente invece che per 25 installazioni) che non è possibile effettuare backup e restore tramite la rete locale. E' comunque possibile effettuarli via porta parallela (utilissimo per chi, come me, deve fare il backup integrale del portatile).

Per ordinare Ghost Personal basta mandare un e-mail a

ghost.sales@innovativesoftware.com

all'attenzione di Joe Jakubiak. Se oppongono resistenze, specificate che avete sentito dell'offerta da me. Non ho una percentuale sulle vendite.

Il programma vi arriva via e-mail. Il manuale (in inglese) è lo stesso liberamente prelevabile dalla versione demo di Ghost.

Attenzione: Ghost è stato acquistato dalla Symantec, che stando alla Innovative Software (attuale distributrice di Ghost) intende variare la struttura dei prezzi. Pertanto loro consigliano di comperare Ghost prima della fine di settembre, quando scatteranno i nuovi prezzi.

C'e' da fidarsi? E che ne so? E se poi i prezzi nuovi fossero più bassi? Ripeto, non sono in alcun modo collegato alla Innovative Software o ad alcuna delle aziende citate sopra. Parlo di Ghost perché lo considero un programma utilissimo e indispensabile per chiunque faccia un uso professionale del PC.

Il sito della Innovative Software è il seguente:

http://www.innovativesoftware.com

 

Questo articolo è una ripubblicazione della newsletter Internet per tutti che gestivo via mail all’epoca. L’orario di questa ripubblicazione non corrisponde necessariamente a quello di invio della newsletter originale. Molti link saranno probabilmente obsoleti.

[IxT] Dove sono sparito? (5 settembre 1998)

Ho appena guardato la data dell'ultimo messaggio che ho inviato per questa mailing list. Ferragosto. Mi vergogno tanto, ma sapete com'e', un viaggio, disastri tecnici a due dei miei componenti hardware più vitali e (tanto per gradire) un'intossicazione alimentare non aiutano ad essere prolifici.

Giusto per gli appassionati del genere "i casini altrui mi fanno sentire meglio", vi racconto cosa mi è successo. Partito per l'Inghilterra in auto con la famiglia e l'ufficio mobile al seguito, mi si è fuso il cellulare GSM che uso per collegarmi a Internet mentre sono in viaggio (e' scoppiato uno degli elementi della batteria). Per fortuna ho altri 2 GSM di scorta...

A proposito, la trasmissione dati GSM _funziona_. E' cara come il fuoco, ma consente di collegarsi al proprio provider (a 9600 bps) senza disperarsi con le prese telefoniche europee (tutte diverse) e con le camere d'albergo (dove spesso la presa è inaccessibile o addirittura non esiste: il filo va dritto nel muro). In più, evita i ricarichi tariffari degli alberghi.

Sempre a proposito: quando mandate messaggi, ricordate che non tutti sono fortunati come voi e pagano tariffa urbana per ricevere la posta; c'e' molta gente che, come me, è collegata a Internet via cellulare quando viaggia. Prelevare 500K di allegati non richiesti, quando si riceve a 9600 bit per secondo e si pagano duemila lire al minuto, non induce a pensieri positivi verso il mittente.

Sicché, amici, siate brevi e non intasate la Rete con fuffa inutile; ricordate che la Netiquette impone che si chieda il _permesso_ a un utente prima di mandargli file e quant'altro. Sempre.

E il secondo disastro? Beh, a parte l'intossicazione alimentare che mi ha completamente bloccato a metà viaggio (mai fidarsi delle torte fatte in casa...), all'arrivo sono finito nell'unico posto d'Inghilterra dove i numeri di telefono si compongono ancora a impulsi invece che con i toni. Per cui nonostante tentativi disperati il mio modem (italiano) non riusciva a comporre i numeri del provider che ho qui. Soluzione: uscire e comperare un modem inglese; non funzionava nient'altro. Costoso, ma efficace: ora sono collegato a 44000 bps.

Nota tecnica: qui i provider non hanno numeri di accesso diversi per ogni città. Hanno un unico numero che è tariffato a costi locali a prescindere dal luogo da dove si chiama. Così se uno si sposta in giro per l'Inghilterra non deve continuamente cambiare numero di telefono d'accesso. In più il provider non ha bisogno di avere POP sparsi fisicamente per tutto il paese, ma può concentrare le risorse in un unico punto, contenendo i costi e offrendo un servizio migliore. In Italia si è parlato di istituire un analogo "numero blu", ma come sempre avviene nello Stivale, è tutto quello che se n'e' fatto: se n'e' parlato e basta.

Detto questo, vorrei ringraziare tutti quelli che mi hanno scritto, preoccupati per il mio "lungo" silenzio, e tutti i nuovi iscritti alla mailing list. Grazie, continuate così, e spargete la voce!

 

Questo articolo è una ripubblicazione della newsletter Internet per tutti che gestivo via mail all’epoca. L’orario di questa ripubblicazione non corrisponde necessariamente a quello di invio della newsletter originale. Molti link saranno probabilmente obsoleti.