Da qualche giorno mi state segnalando un articolo de La Stampa che parla dei nuovi prezzi della rete di ricarica per auto elettriche Ionity e annuncia che usarle per fare 100 chilometri costa 20 euro. Non è vero: o meglio, è vero solo in condizioni molto, molto particolari. Però se non si scelgono quelle condizioni, addio titolo sensazionale.
Mi avete anche segnalato le domande fatte in questo senso da Alberto Bagnai, e così ho provato a rispondere a tutt’e due in un thread su Twitter, che riporto qui con qualche rifinitura per chiarezza.
Scrive Bagnai: “Quando si parla di auto elettriche mi faccio due domande: (1) quanto costerà il pieno? (2) come saranno i camion elettrici? La risposta alla prima domanda è qui. Qualcuno ha quella alla seconda? Quanto litio va in un TIR elettrico?”
Da utente di auto elettrica, provo a rispondere.
"(1) quanto costerà il pieno?"
Quanto costa un bicchiere di vino? Dipende dove lo compri. Se vai al supermercato e ti va bene un Tavernello, spendi poco. Se vuoi un bicchiere di Brunello nella sala esclusiva di un castello, spendi di più.
I prezzi citati da La Stampa si riferiscono all'offerta di un solo gestore (Ionity), solo per le cariche rapide, e valgono solo per i non abbonati o convenzionati, come indicato sul sito di Ionity: “Customers without contracts pay kWh-based ad-hoc price of 0.79 EUR”.
Sei abbonato a Ionity? Hai un'auto elettrica di una marca convenzionata con Ionity? Paghi molto, molto meno di quanto indicato nel titolo dell’articolo, che solo nell’ultimo paragrafo spiega che “L'unico modo per spendere meno è quello di usare Ionity all'interno di in uno dei pacchetti che ogni singolo brand offre ai propri clienti”. Magari dirlo prima avrebbe evitato la disinformazione causata dal titolo.
Non hai bisogno della carica rapida? Ancora una volta, paghi molto, molto meno di quanto indicato nell'articolo. Le colonnine di ricarica lenta sono spesso gratuite o hanno tariffe molto basse.
Vuoi la ricarica rapida, ma senza pagare così tanto? Puoi sempre andare da un altro fornitore (Enel X, A2A, Duferco, eccetera). Ce ne sono molti altri che offrono cariche rapide a prezzi molto, molto inferiori.
In altre parole, chiedersi quanto costerà una carica come ha fatto Bagnai, evocando lo spettro di costi altissimi, è come gridare che moriremo tutti di fame perché il Danieli è un ristorante troppo caro per la maggior parte della gente. Senza pensare che magari puoi anche farti da mangiare a casa e spendi poco e niente.
Infatti moltissimi utenti di auto elettrica la caricano collegandola alla propria normale presa domestica e quindi hanno la normale tariffa elettrica del proprio contatore. Partono sempre col “pieno” e usano le colonnine solo durante le tappe di viaggi molto lunghi. E quindi fanno allegramente marameo alle tariffe di Ionity.
Io, per esempio, per fare 100 km con la mia auto elettrica spendo 2,19 euro. Non 20 come dice La Stampa e come paventa Bagnai.
"(2) come saranno i camion elettrici?"
Non "saranno": sono. Esistono già, quindi basta guardarli per sapere come sono fatti. Volvo, per esempio, oppure MAN.
“Quanto litio va in un TIR elettrico?"
Dipende da quanto sono capienti le batterie del TIR e dalla loro composizione. Facciamo due conti. Una batteria moderna di una Tesla Model S (70 kWh) contiene circa 63 kg di litio. Diciamo un chilo per kWh, grosso modo.
Un camion elettrico, per esempio questo E-Force One, ha batterie da 120 kWh. Quindi, in proporzione, contiene circa 110 kg di litio. Costa più di un camion normale, ma costa cinque volte meno al km. E non fa baccano e puzze.
Non è un TIR in senso stretto, e dai commenti mi segnalano che esiste in varie versioni con batterie e autonomie differenti (da 105 a 630 kWh, fino a 500 km di autonomia).
Morale della storia: invece di farsi le domande e lanciarle al pubblico, si possono cercare le risposte. Abbiamo inventato questa cosa chiamata Internet, pare che si possa usare per trovare informazioni.
Per tutte le domande che vi verranno in mente dopo aver letto questo articoletto, ho scritto le risposte documentate su Fuoriditesla.ch.
E per chi non mi conosce e pensa che io sia un riccone che si può permettere un'auto elettrica... beh, questa è la mia.
È una Peugeot iOn, di seconda mano. Batteria che va da 9 anni. Silenziosa, economicissima, pulita, ma soprattutto dannatamente divertente da guidare.
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