Questa pseudoterapia, già diffusa in altri paesi e oggetto di
allarmi come quello della FDA statunitense, è arrivata recentemente anche in Svizzera, in larga parte a causa della
propaganda di una persona, Andreas Kalcker, che dalla Svizzera, senza alcuna
preparazione medica formale, va in giro per il mondo a fare “seminari” nei
quali insegna a preparare questa sostanza tossica che ha già
causato
numerose
morti. C’è anche Kerri Rivera, che organizza anche gruppi Telegram a pagamento,
come quello mostrato qui sotto (ora chiuso), per promuovere il diossido di
cloro.
Le immagini dei danni all’intestino delle povere vittime (spesso bambini che non hanno alcuna colpa o alcun modo di sfuggire alle “cure” dei loro genitori) sono raccapriccianti e ve le risparmio (se proprio ci tenete, sono qui), ma i sostenitori di queste ciarlatanerie interpretano le scie di sangue e i brandelli di tessuto che si vedono come “vermi” che confermerebbero l’efficacia del metodo basato sull’uso di questa sostanza, chiamata spesso CDS, Soluzione Minerale Miracolosa, Miracle Mineral Solution o MMS o con altri nomi ancora.
Gli ingredienti necessari per preparare il biossido di cloro vengono venduti da vari ciarlatani a prezzi altissimi, anche su Amazon, e anche i “corsi” sono a caro prezzo, come questo a 350 euro a persona in Austria. E ovviamente le parole dell’ex presidente Trump che suggeriva di iniettare disinfettante hanno contribuito non poco alla diffusione di questa teoria, molto diffusa fra i complottisti di Qanon.
Qui da me, in Canton Ticino, la Radiotelevisione Svizzera (RSI) segnala in questo articolo di approfondimento che si è verificato un caso di uso di questa sostanza, e che “il ministero pubblico ha aperto un incarto proprio in relazione a un caso di "somministrazione di sostanze illegali (diossido di cloro)". Le autorità precisano che si tratta di caso singolo, e che "gli accertamenti sono nati a seguito di una segnalazione e si sono tradotti anche in un intervento della polizia cantonale nei mesi scorsi.”
Swissmedic, l’autorità svizzera di controllo sui farmaci, ha già diffuso un
avviso
per il diossido di cloro e cita gli allarmi pubblicati dalle autorità
tedesche,
austriache,
francesi,
statunitensi
e
italiane
(anche
qui). Ne ha parlato anche la
Fondazione Veronesi. Il CICAP ha già pubblicato un’inchiesta su Kalcker. Ma l’idea tossica continua a circolare, come dimostra la cronaca.
L’articolo della Radiotelevisione Svizzera include video di spiegazione dei
pericoli dell’uso del diossido di cloro. I colleghi della RSI hanno dedicato
un servizio audio alla questione stasera in
Cronache della Svizzera italiana
(da 4:00 a 6:50) e un servizio al Telegiornale delle 20 di stasera (da 13:19 a
18:30).
La debunker irlandese Fiona O’Leary ha seguito in dettaglio la vicenda (trovate qui un suo ampio dossier sugli spacciatori di questa “terapia”) ed effettua da tempo un monitoraggio approfondito dei gruppi social che diffondono questa pseudomedicina tossica. In Italia queste teorie sono state diffuse da siti come Nexus, Altrogiornale e altri, e non mancano i negozi italiani che vendono gli ingredienti di questa truffa (non cito i link per non regalare loro pubblicità).
Questo è un programma della TV irlandese di alcuni anni fa dedicato alla truffa del diossido di cloro, con riprese nascoste dei “seminari” e interviste ai sostenitori della “terapia”.
La NBC racconta le origini di quest’idea letale: risalgono a una ventina d’anni fa, quando Jim Humble, tanto per cambiare una persona senza alcuna preparazione medica, si autonominò arcivescovo di una nuova religione dedicata al diossido di cloro.
Siamo insomma nel campo della follia pura. Gente che assume e fa assumere veleno, su suggerimento di ciarlatani, pensando di curare “vermi” e “parassiti” che causerebbero le malattie.
C‘è ancora molto da dire di questa vicenda, ma essendoci dei risvolti
giudiziari per ora non posso aggiungere altro.
Nessun commento:
Posta un commento
Se vuoi commentare tramite Disqus (consigliato), vai alla versione per schermi grandi. I commenti immessi qui potrebbero non comparire su Disqus.