Ultimo aggiornamento: 2021/01/13 9:20.
Si sta diffondendo la notizia che WhatsApp ha aggiornato i propri termini di
servizio e da febbraio 2021 obbligherà i suoi utenti a condividere
informazioni personali con Facebook e
le altre società del gruppo Facebook. Molti temono che questo significhi che non ci sarà più privacy in WhatsApp.
Non è proprio così.
Per gli utenti europei non cambia praticamente nulla: restano i problemi di
privacy che c’erano già prima.
Infatti dalla novità sono esclusi gli utenti della cosiddetta regione europea, che include la Svizzera e che è servita da WhatsApp Ireland Limited (la cui informativa sulla privacy in italiano è qui). Questa maggiore protezione europea è frutto del GDPR, come fa notare Cybersecurity360.it, dove trovate anche altri dettagli sui cambiamenti di WhatsApp.
Il resto del mondo segue regole differenti, descritte qui: dall’8 febbraio prossimo gli utenti dovranno accettarle per poter continuare a usare WhatsApp.
Tutti gli utenti verranno allertati dell’aggiornamento dei termini di servizio da un apposito avviso dell’app, mostrato qui accanto. L’avviso per la regione europea sarà diverso ed è mostrato qui sotto. Tutti dovranno accettarlo per poter continuare a usare WhatsApp.
È un bel dietrofront rispetto alle promesse fatte nel 2014, quando WhatsApp fu comprato da Facebook: il CEO di allora, Jan Koum, aveva scritto che ci teneva davvero tanto alla privacy. Ma nel 2018 Koum se n’è andato altrove.
I dati che verranno condivisi con Facebook saranno i nomi, le foto di profilo, gli aggiornamenti di stato, i numeri di telefono, gli elenchi dei contatti, gli indirizzi IP, le informazioni tecniche sul proprio dispositivo come marca e modello, versione di sistema operativo e operatore telefonico; se interagiscono con aziende tramite WhatsApp, Facebook riceverà gli indirizzi postali di spedizione e gli importi spesi in acquisti.
La notizia ha generato un certo clamore mediatico, e WhatsApp si è affrettata a chiarire che appunto i cambiamenti riguardano “soltanto” gli utenti non europei e che comunque non condividerà con Facebook neppure i dati personali degli utenti non europei che hanno in passato scelto l’opzione di non condividere i propri dati con il social network.
Va ricordato che WhatsApp ha già ora dei problemi di privacy: se lo usate, prende tutti i numeri di telefono della vostra rubrica, anche quelli degli amici che vi hanno confidato il loro numero chiedendo di tenerlo riservato, e li passa a Facebook. Il contenuto delle conversazioni fatte con WhatsApp è protetto dalla crittografia, ma tutti i dati di contorno (metadati) no: WhatsApp (e quindi Facebook) sa con chi parlate, quando parlate, quanto parlate, se mandate foto o video o messaggi vocali, chi sono i vostri amici, eccetera eccetera. Già questi dati sono sufficienti per profilarvi a scopo pubblicitario.
Se volete sottrarvi allo sfruttamento commerciale dei vostri dati da parte di
Facebook, cambiate app in favore di
alternative
come Signal o Telegram o Threema.
In sintesi: grande confusione per i due miliardi di utenti di WhatsApp. Che succede per esempio ai dati di una comunicazione fra un utente europeo e uno non europeo? Non è chiaro. Forse, appunto, si fa prima a cambiare app in favore di qualcos’altro di maggiormente rispettoso della privacy o perlomeno sganciato dalla galassia succhiadati di Facebook.
Fonti:
The Register,
Punto Informatico,
Ars Technica.
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