2021/09/30

Alexa, riconoscimento vocale offline in arrivo

Mentre mancano prove di un ascolto generalizzato delle nostre conversazioni da parte degli smartphone, sappiamo invece con certezza che parte delle nostre conversazioni viene carpita dagli assistenti vocali, come Alexa, Cortana, Siri o l’Assistente Google. 

Il funzionamento di questi assistenti vocali, infatti, prevede esplicitamente che vengano registrati e trasmessi alle rispettive case produttrici tutti i suoni ambientali captati dai loro microfoni appena prima e appena dopo che è stata pronunciata la wake word o parola di attivazione (“Alexa” o “OK, Google”, eccetera): i comandi, infatti, vengono interpretati dai computer remoti di queste case produttrici, non dal dispositivo locale.

A volte questi assistenti credono di aver sentito la wake word quando in realtà è stato detto qualcos’altro e quindi può capitare che prendano degli spezzoni di conversazione privata e li mandino a Google, Amazon, Microsoft o Apple, dove possono essere archiviati e ascoltati da alcuni dipendenti di queste aziende (se la cosa non vi piace, potete chiedere l’eliminazione delle registrazioni). Ma a parte questi incidenti, non effettuano intercettazioni generalizzate e di massa.

Anche così, comprensibilmente molti utenti non vogliono correre il rischio di avere orecchie indiscrete in casa, per esempio nei momenti intimi o durante incontri professionali confidenziali, per cui rifiutano di installare Alexa e simili in casa o in ufficio. 

Però un assistente vocale è spesso molto comodo. I problemi di riservatezza e sorveglianza sparirebbero ce ne fosse uno che fa il riconoscimento vocale in locale, senza mandare spezzoni della nostra voce a nessuno e cancellandoli automaticamente dal dispositivo dopo che sono stati usati. Amazon ha presentato proprio questa possibilità pochi giorni fa: sarà disponibile “prossimamente”, perlomeno per gli utenti statunitensi (video, a 00:4:50).

Purtroppo questa opzione riguarda soltanto i dispositivi più recenti di Amazon, dotati di processore AZ1 Neural Edge e quindi è disponibile soltanto sugli Echo di quarta generazione, sull’Echo Show 10 e sui dispositivi futuri. Non sarà disponibile sui dispositivi precedenti.

È comunque un buon segno: la privacy aumenta e in più i tempi di risposta diventano più brevi grazie al fatto che il riconoscimento dei comandi avviene localmente invece di dover registrare la voce e mandarla via Internet a computer remoti che poi restituiscono l’azione corrispondente.


Fonti aggiuntive: The Verge, Engadget.

Nessun commento:

Posta un commento

Se vuoi commentare tramite Disqus (consigliato), vai alla versione per schermi grandi. I commenti immessi qui potrebbero non comparire su Disqus.

Pagine per dispositivi mobili