La puntata di Voyager (Raidue) di lunedì 15 febbraio ha rispolverato l'argomento UFO e ha soprattutto confermato che certi miti resistono a qualunque smentita o sbufalamento.
Non mi cimento nell'impresa estenuante di esaminare ogni singolo filmato ufologico presentato nella puntata, ma segnalo un paio di perle che la dicono lunga su come funzionano certe trasmissioni e certe credenze.
Per esempio, Voyager ha presentato per l'ennesima volta il video del presunto UFO argenteo, "un'apparente struttura metallica", ripreso dagli astronauti dello Shuttle nel 1984 (immagine qui sotto).
Video sbufalato da una vita, ma Giacobbo sembra non saperlo: il presunto veicolo alieno è semplicemente una goccia d'acqua sul finestrino dello Shuttle, e sembra argenteo perché riflette, rovesciata e distorta, la Terra. Lo sbufalamento dettagliato è in questo articolo.
Sono stati presentati di nuovo anche i soliti video ripresi dagli astronauti che secondo Voyager mostrerebbero veicoli alieni che viaggiano nelle vicinanze con movimenti impossibili per un veicolo di costruzione terrestre. Non sono UFO lontani: sono particelle vicine.
Si tratta, infatti, delle tantissime particelle che circondano qualunque veicolo spaziale: un fenomeno noto sin dai tempi del volo spaziale di John Glenn, che le descrisse come "lucciole" (fireflies) quasi cinquant'anni fa. Le particelle provengono dallo scarico dell'acqua e dell'urina e dalle perdite dei gas di bordo, che diventano cristalli di ghiaccio (Apollo 17 Press Kit, pagina 67). Ci sono anche schegge di vernice e piccoli frammenti metallici che si staccano dal veicolo e lo accompagnano finché il veicolo procede per inerzia. Si spostano, a volte anche bruscamente, per via del campo elettrostatico che circonda ogni veicolo spaziale e per via dell'azione dei getti dei motori di manovra. Sono un fenomeno talmente noto e assodato che non ci fa più caso nessuno: ecco perché nei video mostrati da Voyager i tecnici e gli astronauti non hanno nessuna reazione particolare quando le vedono.
Voyager ha anche mostrato un altro classico intramontabile dell'ufologia da quattro soldi, quella che non corregge i propri abbagli e continua a ripetere le stesse storielle come se niente fosse: l'UFO che vola vicinissimo all'aereo di linea supersonico Concorde in un filmato che, stando a Voyager, sarebbe stato ripreso nel gennaio del 1976 sopra la contea inglese del Wiltshire, "durante un volo sperimentale del Concorde". Strano che sia un volo sperimentale, visto che il Concorde entrò in servizio di linea il 21 gennaio 1976, ma non voglio cavillare.
Qui sotto vedete tre fotogrammi tratti dal video, sopra i quali ho tracciato una riga verticale gialla:
Lo vedete? L'UFO così clamoroso è quel puntino vago che si vede sopra e sotto l'aereo, verso la parte anteriore dell'ala, dove ho tracciato la riga gialla. Tutto lì. Un puntino che si sposta. Non è un po' poco?
Ma la cosa interessante è che quel puntino indistinto si sposta, guarda caso, in modo esattamente parallelo ai bordi laterali del fotogramma di pellicola cinematografica, come si vede usando la riga gialla come riferimento. Si capisce che è pellicola perché qui e in altri fotogrammi si vedono pelucchi e macchioline di polvere che appaiono e scompaiono (e Voyager, per quel che può valere, conferma che si tratta di pellicola).
Osservando attentamente il filmato si nota anche un altro fatto interessante: prima che Voyager confonda le acque zoomando in regia su una porzione del filmato, l'inquadratura del Concorde cambia leggermente anche nel filmato originale. Il muso del velivolo, che prima era troncato, viene inquadrato completamente. Ma il puntino non cambia la propria distanza dal bordo laterale del fotogramma:
Chiunque abbia mai avuto a che fare con la pellicola cinematografica, anche solo come hobbista, sa benissimo che cosa significa trovarsi un puntino che si sposta verticalmente lungo un asse precisamente parallelo al bordo laterale del fotogramma e che mantiene la stessa distanza dal bordo quando l'inquadratura si sposta: significa che il puntino è un difetto della pellicola (un graffio o un granello di polvere, per esempio), non un oggetto della scena.
Il fatto stesso che il cineoperatore che ha ripreso la scena non abbia cambiato inquadratura per seguire un oggetto così straordinario la dice lunga: vuol dire che non l'ha visto. Non l'ha visto perché non c'era.
Il resto della puntata mostra una serie di video che dice essere "misteriosi" ma sono in realtà stati sbufalati da tempo: l'UFO sopra il Cremlino, la spirale nel cielo norvegese (era lo scarico di un missile russo), l'UFO circolare sopra Mosca (una comune nube, nota ai meteorologi come hole punch cloud) e persino l'UFO alle Torri Gemelle, che è uno spot pubblicitario di Scifi Channel, fatto con gli effetti speciali.
C'è anche Jaime Maussan, presentato come "giornalista" quando in realtà è un ufocredente: o meglio, un ufocredulo, visto che aveva detto che l'"alieno baby" catturato e ammazzato in Messico nel 2007 era sicuramente autentico (era una scimmietta scuoiata). Dice che le flotillas di oggetti filmati sono un mistero, ma non ci vuole molto per capire che sono gruppi di palloncini.
Sempre per la parte pro-UFO, ci sono poi in studio Roberto Pinotti, Flavio Vanetti (quello che scrive sul sito del Corriere e racconta di missioni Apollo segrete per recuperare alieni sulla Luna, di annunci ufologici di Obama che poi si rivelano bufale, e scambia una sorpresa del Kinder per un UFO) e Adriano Forgione, ai quali si aggiunge il supporto esterno di altri personaggi noti del settore.
Striscia la Notizia ha già sbufalato (da 2:09 circa) il mitico Antonio Urzi: una persona che vede e filma in continuazione UFO e persino cavallini volanti dalla finestra di casa sua a Cinisello Balsamo e con questo sistema finisce più volte in televisione, dove avviene una cosa ancora più straordinaria: nessuno, ma proprio nessuno, gli fa la domanda più ovvia e banale. "Ma scusi, Urzi, come mai questi dischi volanti che svolazzano sopra il centro abitato di Cinisello li vede soltanto lei con la sua videocamera e non li vede mai nessun altro abitante della zona? Son tutti rincitrulliti dalle polveri fini, o è lei che ci prende per i fondelli e noi le diamo corda?"
In questa puntata Voyager ha cercato di darsi una patina di scientificità e apparente obiettività invitando in studio anche il geologo e giornalista scientifico di Repubblica Luigi Bignami, Didier Schmitt dell'Agenzia Spaziale Europea e Stefano Bagnasco dell'INFN di Torino per chiedere loro di spiegare i video ufologici. Ma dietro questa scelta ci sono due scorrettezze di fondo.
La prima è che queste persone non hanno avuto modo di visionare i filmati prima della trasmissione. Lo so perché sono stato in contatto con uno di loro. È stato chiesto loro di giustificare le immagini a caldo e alla cieca, senza poterle esaminare con calma e senza conoscerne le fonti, come invece ho potuto fare io qui sopra.
Questo è un trucchetto sleale. È come chiedere a un perito balistico di guardare una foto sbiadita di una pallottola e indicare l'assassino entro trenta secondi. In circostanze simili, qualunque persona seria può soltanto fare caute congetture sul motivo per cui i filmati sono falsi, per cui inevitabilmente fa la figura dell'incerto mentre l'ufologo convinto ammalia il pubblico con fantasiosi racconti di altre dimensioni e vibrazioni di cui nessuno gli chiede giustificazione alcuna.
L'unica difesa possibile sarebbe conoscere già tutti i filmati in circolazione e saperne l'origine e la spiegazione, ma questo è un compito enorme. Ed è questa la seconda scorrettezza: prendere appositamente l'esperto sbagliato, per fargli fare brutta figura. Se si parla di denti, si interpella un dentista: se si parla di filmati ufologici, bisogna chiedere agli esperti in filmati ufologici, cioè i debunker. Non agli scienziati. Ma queste trasmissioni non lo fanno, perché sanno benissimo che un paio di debunker preparati li farebbero a fettine dalle risate.
Sì, Giacobbo, questa è una cordiale sfida. Complotti lunari o UFO, a te la scelta dell'arma. Garantisco il divertimento.
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