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Ci risiamo. Oggi sono entrato in Facebook con il mio account, che tengo solo come segnaposto, e ho trovato questo:
Ho reimmesso Paolo Attivissimo, ma Facebook mi ha detto che non va bene.
Ho riprovato e Facebook ha minacciato di bloccarmi l’accesso all’account se non avessi immesso il mio “vero” nome. Notare che il mio account ha l’autenticazione a due fattori, per cui Facebook ha anche il mio numero di telefonino. E presumo che a Facebook abbiano un accessino a Internet col quale possano controllare su Google o Wikipedia o su Local.ch chi sono e cosa faccio. Macché.
Soluzione: ho immesso Paolo Sgomberonte e sono stato approvato.
Mi era già successo nel 2011 e avevo risolto nella stessa, identica maniera: in cinque anni non è cambiato nulla e Facebook non è neanche in grado di accorgersi che l’ho presa in giro due volte con lo stesso cognome-parodia.
Con buona pace di chi pensa che l’obbligo imposto da Facebook di registrarsi con il vero nome e cognome sia una misura pensata per garantire le identità e per offrire sicurezza agli utenti.
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