2021/07/29

40 anni fa il matrimonio di Carlo e Diana. Feci una diretta alla radio. Piccola storia vintage

Ultimo aggiornamento: 2021/07/29 22:20.

29 luglio 1981. All’epoca, quarant’anni fa, ero un giovane DJ in una radio privata di Pavia (Pavia Radio City). Insieme a un collega, Ezio P (che non so se vuole essere ricordato in questa vicenda), ci inventammo una diretta radiofonica per coprire a modo nostro la cerimonia del matrimonio del principe Carlo e di Lady Diana Spencer.

Volutamente non preparammo nulla: non sapevamo nulla dei nomi, dei ruoli o del programma della cerimonia. L’idea era di riempire due ore con il vuoto pneumatico delle più banali ovvietà, come era già consuetudine allora durante le dirette-fiume degli eventi. Descrivemmo alla radio lo sfarzoso, surreale matrimonio inventandoci notizie come la minaccia dei terroristi dell'IRA di attaccare il cocchio con uno spandiletame (o un bazooka, non ricordo bene).

Avevamo come "corrispondenti da Londra" la giornalista Susan Calvin (citazione asimoviana) e il suo collega Patrick Cargill (uno dei più perfidi Numero Due de Il Prigioniero e popolare all’epoca in Italia per il telefilm comico Caro papà). Erano inventati e inesistenti; facevamo finta di tradurre al volo le loro corrispondenze. In realtà guardavamo le immagini alla TV, trasmesse dalla Rai, l’unica che allora poteva trasmettere in diretta nazionale (l’interconnessione doveva ancora arrivare, tre anni più tardi).

Eravamo insomma semplicemente due scemi che prendevano in giro la pompa magna e l'assurdità del clamore mediatico pazzesco intorno al matrimonio dei membri della famiglia reale.

Faccio davvero fatica a credere che siano passati quarant’anni. Da qualche parte devo avere ancora l'audiocassetta con la registrazione. Un giorno, quando il mondo sarà pronto, la pubblicherò.

Questa è una delle poche foto che ho di quel periodo (ne ho altre, ma ritraggono anche persone che nel frattempo hanno acquisito una reputazione da difendere). Il foulard era contro il mal di gola. Negli anni successivi la radio ebbe attrezzature migliori (e anche DJ migliori del sottoscritto). 

Sì, avevo i capelli ricci, e li odiavo così tanto che dopo un po’ smisero di arricciarsi.

Facemmo il programma e io poi tornai a casa. Mia madre, serissima, mi chiese se era stato poi acciuffato il terrorista dell'IRA. Aveva ascoltato la mia diretta :-)

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Aggiornamento 1: ho ritrovato in archivio il file audio, riversato previdentemente da un’audiocassetta nel 2013. Che faccio? Ho lanciato un sondaggio su Twitter. Finora il 73% mi propone di metterlo online, il 19% suggerisce di metterlo all’asta per beneficenza e l’8% chiede di distruggerlo per salvarci tutti :-)

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Aggiornamento 2: A furor di popolo (si fa per dire), ecco il file audio. Non è completo: mancano le “interviste esclusive” a Carlo e Diana (in realtà recitate da due persone con voci manifestamente finte e accenti tutt’altro che britannici). Ho inoltre tagliato i brani musicali scelti dal “tecnico del suono” John Williams per non incorrere nell’ira dei controlli sul copyright di YouTube.

Siccome non voglio che questo mio antico momento di scempio radiofonico causi solo danni agli animi sensibili, vi propongo una piccola sfida: se qualcuno ha lo stomaco di ascoltarselo tutto e dirmi come si chiama l’inesistente “terrorista dell’IRA” scrivendone nome e cognome esatti nei commenti qui sotto, donerò 50 euro a Medici senza frontiere, come già fatto in altre occasioni. Se volete fare altrettanto, ovviamente, siete i benvenuti.

Aggiornamento 3: Siete stati velocissimi! Ho mantenuto subito la promessa:

 

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