2012 fatti da parte: nel 2013 arriverà la Tempesta Solare Fine Di Mondo, garantisce la NASA
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Moriremo tutti: ma nel 2013, non nel 2012. O almeno così vorrebbero farci credere il Daily Telegraph britannico e tutti gli altri giornali che ne scopiazzeranno sicuramente l'incosciente articolo, che preannuncia una "super tempesta" solare: "scienziati esperti dell'agenzia spaziale ritengono che la Terra verrà colpita da livelli senza precedenti di energia magnetica proveniente dai brillamenti solari dopo che il Sole si sarà svegliato 'dal sonno profondo' intorno al 2013".
L'articolo prosegue con un elenco delle catastrofi che ne conseguiranno: la tempesta "potrebbe danneggiare i sistemi dei servizi d'emergenza, le attrezzature degli ospedali, i sistemi bancari e i dispositivi di controllo del traffico aereo, fino agli apparecchi comuni come i computer domestici, gli iPod e i navigatori satellitari". Rabbrividiamo. Soprattutto per gli iPod.
C'è di che spaventarsi, visto che vengono citate le dichiarazioni di Richard Fisher, che essendo direttore della divisione di fisica del Sole della NASA non parrebbe essere uno dei soliti menagramo che non sanno di cosa parlano ma sanno vendere bene i propri libri e programmi TV. Ma poi si va a vedere il link presentato dall'articolo, che porta a una pagina della NASA che spiega che sì, una tempesta solare molto potente, di quelle che càpitano una volta ogni secolo circa (quindi non "senza precedenti" come scrive il Telegraph) può causare gravi danni agli apparati elettronici, ma dice anche (e questo il Telegraph non lo scrive) che "gran parte dei danni è mitigabile se i responsabili sanno che c'è in arrivo una tempesta".
La NASA ha collocato da tempo nello spazio delle sonde scientifiche che permettono di avere un preallarme sufficiente a mettere in sicurezza gran parte degli apparati vitali di una nazione in caso di tempesta solare in arrivo: basta che gli addetti siano consapevoli del problema e preparino le procedure d'emergenza. Proprio per questo sono già quattro anni che si riuniscono nello Space Weather Enterprise Forum a Washington.
La prossima volta che qualcuno si mette a blaterare che andare nello spazio non serve a niente e che ci sono problemi ben più gravi qui sulla Terra, ricordategli che senza sonde come STEREO, SDO e ACE, appostate in modo da rilevare in anticipo macchie, eruzioni e picchi di vento solare che ci potrebbero colpire, gran parte della nostra tecnologia sarebbe letteralmente fritta. Ne abbiamo avuto un assaggio nel 1859, nel 1921 e nel 1989 (ne avevo scritto qui); un ruttino del Sole nel 1997 fece fuori un satellite Telstar.
Abbiamo, insomma, delle vedette di guardia: dobbiamo solo ascoltarle. È anche a questo che serve l'esplorazione spaziale.
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