2009/05/31

Scie chimiche a Bellaria!

Prosegue il dibattito sulle "scie chimiche"


Segnalo brevemente la risposta di Tom Bosco nel dibattito sulle "scie chimiche" nel blog apposito. La foto qui accanto l'ho scattata a Bellaria il 30 maggio, poco dopo le otto del mattino, e non è ritoccata: è un buon esempio di scie di condensazione discontinue e "incrociate" (in realtà sono a quote differenti, ma da terra non si percepisce).

2009/05/29

Un saluto veloce dalla Sticcon di Bellaria!

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Ultimo aggiornamento: 2009/05/31.

Sono a Bellaria alla ventitreesima Sticcon, una convention italiana tutta dedicata a Star Trek, che si tiene al Centro Congressi Europeo fino a domenica sera e che quest'anno oltre alla fantascienza ospita mostre e interventi che riguardano le missioni lunari, con modelli di ogni sorta.

In attesa della conferenza sul tema dei sistemi di propulsione spaziale di oggi pomeriggio pubblico un paio di foto che rendono bene l'atmosfera allegra di questi raduni di amici accomunati dalla passione per la fantascienza e per la scienza, con contorno di ospiti attori della serie prediletta.


Credit: Rodri van Click.





Aggiornamento 2009/05/31


Ieri mi sono aggiudicato all'asta di beneficenza il modello del Saturno V con rampa di lancio che vedete nella foto qui sopra. Lo porterò con me nelle varie conferenze sul tema dei complotti lunari che terrò quest'anno e in particolare al Festival della Scienza di Genova e al convegno del CICAP di ottobre. Ringrazio il creatore del modello per aver offerto in beneficenza la sua magnifica creazione: come modellista, so cosa vuol dire doversi separare da una propria creatura.

2009/05/27

Aldrin rifiutò di fare foto ad Armstrong? Alberto Angela inciampa sulla Luna

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Ultimo aggiornamento ore 21:10.

La trasmissione Ulisse di Raitre, condotta da Alberto Angela, è incappata in una notevole bufala lunare nella sua puntata dedicata alla rievocazione delle missioni Apollo. Angela ha detto che non ci sono foto di Armstrong sulla Luna, che c'erano due fotocamere e che Aldrin si rifiutò di scattarne al suo collega, forse per ripicca. La sua frase esatta:

In tutte le foto scattate non si vede mai Armstrong, ma solo Aldrin, cioè l'altro astronauta. Eppure entrambi avevano delle macchine fotografiche. E si sa che Armstrong ha chiesto più volte al collega di fargli delle foto, ma non ne ha mai fatte. Be', secondo alcuni sarebbe come una piccola vendetta del secondo uomo sulla Luna nei confronti del primo, ma il vero motivo è forse che avevano troppe cose da fare.

Come fan lunare e conoscendo la passione della famiglia Angela per l'esplorazione dello spazio, mi sorprende che Alberto, di solito molto accurato nel documentare quello che racconta (a differenza di altri conduttori televisivi), abbia inanellato ben tre errori in una singola frase, ma è quello che è successo e come detective antibufala non posso fare sconti a nessuno, anche se in questo caso la mia critica è mirata a migliorare, non a demolire.

Se vi interessano i dettagli, l'indagine antibufala è qui su Complotti lunari. Ringrazio i lettori che mi hanno segnalato la frase di Angela.

Neil Armstrong sulla Luna: dettaglio della foto AS11-40-5886.


Aggiornamento ore 21:10


Proseguendo le ricerche ho scoperto che Alberto Angela ha un'attenuante: persino la NASA, per quasi vent'anni, fu convinta di non avere fotografie di Armstrong. Si credette fino al 1987 che non fosse stato fotografato perché aveva sempre tenuto lui la fotocamera, e quindi l'ufficio stampa della NASA affermò ufficialmente per anni che non c'erano foto di Armstrong. Forse questa dichiarazione è rimasta, non aggiornata, nella documentazione usata da Ulisse.

Ma nel 1987 due ricercatori britannici scoprirono, tramite l'analisi delle trascrizioni dei dialoghi, che in realtà alcune foto erano state scattate da Aldrin. Fra queste c'era quella mostrata qui sopra, la AS11-40-5886, che quindi mostrava Armstrong.

Ho aggiornato l'articolo su Complotti Lunari per raccontare in dettaglio anche quest'aspetto curioso.

2009/05/26

Siamo andati sulla Luna? Aperitivo scientifico

Ieri sono stato ospite del Festival della Scienza di Lugano per una chiacchierata molto informale sulle teorie di messinscena lunare e sulle chicche e gli aspetti poco conosciuti delle missioni spaziali. La ripresa video, spiccia e sporca, è già pronta qui sotto. Buona visione.

2009/05/24

Le cose che non colsi - 2009/05/24

Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di Marco Malatesta, citato con il suo permesso. L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Cos'è il nerd porn? È qualunque oggetto, luogo, immagine o video che crei istantaneamente emozioni quasi orgasmiche in una persona appassionata di tecnologia. Per esempio, date un'occhiata a questa serie di foto dello Shuttle Atlantis pubblicata dal Boston Globe: se siete malati della peculiare bellezza che scaturisce dalla tecnologia e se gli spazi sconfinati vi attraggono irresistibilmente, capirete cosa intendo.

Strahollywood della radio svizzera RSI dedicato a Star Trek. Il podcast della trasmissione è disponibile qui. Sì, lo so che hanno scritto Treck. Li ho anche avvisati. Portate pazienza con questi infedeli che non capiscono l'entità del sacrilegio. Trovo insopportabile questa mancanza di fede... ops, citazione dalla saga sbagliata.

Trek Wars. A proposito di Star Trek, avete notato il robottino R2-D2 di Star Wars in un paio di cameo? No? Allora appagate la vostra curiosità con le schermate catturate qui.

Sciachimisti a Firenze. Telecamere vietate (di cosa hanno paura?), ma un lettore del Disinformatico prende appunti e mi manda un resoconto che evidenzia alcune perle, come quella delle scie degli aerei che servono per il controllo mentale pre-elettorale.

Ricordate i Visitors? La mitica serie TV in cui gli alieni buoni arrivavano sulla Terra e poi si scopriva che erano rettili che mangiavano topi e volevano conquistare il nostro pianeta? E' in arrivo una versione aggiornata: i primi spezzoni sono qui, e sembrano ghiotti. I fan riconosceranno le splendide e azzeccatissime fattezze di Morena Baccarin di Firefly.

Lego Star Wars. Parlando sempre di fantascienza e nerd porn, una nave corelliana di Guerre Stellari lunga quattro metri, fatta con il Lego, interni compresi, va assolutamente vista. Così quando il vostro partner si lamenterà di quanto siete malati di queste cose, potrete indicare Craig Steven, l'inglese che ha realizzato questo colosso insieme a un Millennium Falcon stupefacente.

Google introduce la traduzione automatica della mail di Gmail. Basta andare alla pagina Web del proprio account Gmail, scegliere Impostazioni e poi Labs e Traduzione del messaggio: compaiono due menu dai quali scegliere la lingua di partenza e quella di destinazione. Il divertimento è assicurato.

"Mai sottovalutare la larghezza di banda di un hard disk da un terabyte e di un'automobile". Tanenbaum lo disse in altri termini, consoni alla sua epoca, ma il concetto moderno è uguale: Amazon Web Services ha annunciato la disponibilità di un servizio di pubblicazione online di dati basato sulla spedizione fisica dei dischi. Uploadare un terabyte richiederebbe decine di giorni, mentre un hard disk può arrivare a destinazione ed essere montato e messo online in poche ore. Il servizio è riservato a chi ha esigenze dal terabyte in su.

Per chi è affascinato dai misteri della mente umana. Segnalo questo articolo dell'NPR statunitense sugli effetti neurologici permanenti, fisicamente misurabili, delle esperienze di pre-morte, quelle che secondo alcuni sarebbero eventi nei quali l'anima esce dal corpo e si avvia verso l'aldilà per essere poi richiamata.

Volete creare una burla per i vostri amici? Fake News Generator è in grado di generare pagine Web di notizie fasulle riguardanti una persona (demo qui).

Vedere con la lingua, percepire le direzioni con il tatto e altre espansioni sensoriali. Un affascinante viaggio di Wired negli esperimenti per amplificare i nostri cinque sensi o aggiungerne di nuovi, con effetti inattesi e scoperte che illuminano sulla neuroplasticità del cervello anche negli adulti.

La Cosa (The Thing). Non quella dei Fantastici Quattro, ma la supercimice installata dai sovietici nell'ambasciata statunitense di Mosca. Un dispositivo passivo che ascoltò le conversazioni dei diplomatici per sette anni prima di essere smascherato per caso. L'inventore: un certo Léon Theremin. Sì, quel Theremin.

Un teschio su Marte? No, la solita pareidolia abbinata alla credulità di certi ufologi. Ne parlano il Telegraph e MSN per due serie di immagini differenti.

Protesta anti-case discografiche. Non dei pirati, ma degli artisti. Brian Burton, meglio noto come Danger Mouse, uno dei due componenti dei Gnarls Barkley, non può pubblicare il nuovo album che ha completato perché è in corso una battaglia legale con la sua etichetta discografica (EMI), che ha bloccato l'uscita dell'album indefinitamente. Danger Mouse teme che la sua opera non potrà mai essere ascoltata da nessuno e quindi pubblicherà un libro di fotografie di David Lynch che s'intitolerà come l'album, Dark Night of the Soul, e includerà un CD vergine non registrato insieme alla dicitura "Per ragioni legali, il CD-R allegato non contiene musica. Usatelo come volete". Il suo album è ascoltabile in streaming su NPR.org. Usatelo come volete.

2009/05/23

Cercasi videocamera zoom 70x senza interruzioni

Conoscete la Panasonic SDR-26?


Qualche tempo fa ho acquistato una videocamera HD Everio GZ-HD6E della JVC. Funziona molto bene e l'immagine è ottima, ma ha un difettuccio: ogni 18 minuti e 24 secondi interrompe per un istante la registrazione e poi la riprende, perdendosi qualche istante di audio e video. E' una scocciatura non indifferente, visto che mi serve anche per le riprese delle conferenze (mie e altrui) e delle interviste, nelle quali le riprese lunghe sono indispensabili.

Stavo cercando quindi una seconda videocamera economica, anche non HD, che possa fare da tappabuchi e che effettui riprese ininterrotte di lunga durata, in modo da poter accenderla a inizio conferenza per poi lasciarla girare senza dovermi preoccupare di pause o cambi cassetta o simili.

L'occhio m'è caduto su questo modello non-HD della Panasonic, l'SDR-26, che registra su memoria Flash standard (a differenza dei modelli analoghi di Sony, che usano Memory Stick proprietaria), ha un prezzo ragionevole (circa 340 franchi, ossia 220 euro, in Svizzera) ed esporta direttamente in formato Youtube-compatibile. Con la mia attuale HD, invece, devo effettuare conversioni che allungano i tempi. E il tempo è una delle risorse di cui sono cronicamente a corto, per cui c'è molto materiale che ho girato e non ho mai avuto modo di convertire e pubblicare.

Quel modello, in particolare, mi ha allettato anche per un'altra caratteristica: uno zoom ottico 70x, equivalente a un teleobiettivo da 2600 mm di una fotocamera in formato 35mm. Per darvi un'idea di cosa comporti uno zoom del genere, date un'occhiata a quanto avvicina la Luna.

Uno zoom del genere permetterebbe, per esempio, delle riprese molto interessanti degli "aerei chimici", a patto di avere la mano ferma oppure, meglio ancora, un treppiedi con una buona testa orientabile.

Qualcuno ha questa videocamera e/o mi sa dire se registra davvero ininterrottamente o soffre anche lei del problema delle pause forzate? Più in generale, le interruzioni periodiche della ripresa sono un difetto diffuso e poco documentato delle videocamere che non usano nastri?

21:30, Raitre parla di Luna

Stasera Alberto Angela intervista Aldrin e gli altri protagonisti delle missioni lunari umane


Questa sera alle 21.30 va in onda su Raitre “Ulisse: il piacere della scoperta”, il programma condotto da Alberto Angela, che racconterà lo sbarco sulla Luna con interviste esclusive all’astronauta Buzz Aldrin e al direttore di volo Gene Krantz e visite ai luoghi dell'impresa e mostrerà i filmati originali della Nasa e degli archivi sovietici. Se siete malati di Luna, non perdetevelo.

Al Museo Civico di Rovereto (TN), dal 21 al 31 maggio, c'è la XI mostra del film scientifico e tecnologico. Ieri ha avuto ospite l'astronauta lunare Charlie Duke (e me lo sono perso, dannazione), ma continua l'esposizione, ricca di documentari introvabili e di un campione di roccia lunare e di una ricostruzione del Rover, l'automobile elettrica usata sulla Luna.

Aldrin da Fazio, Duke a Rovereto: riuscirò prima o poi nella vita a incrociare uno degli astronauti che hanno camminato sulla Luna? Vi chiedo una mano: se venite a sapere della presenza in Italia o in Svizzera di uno di loro, scrivetemi al solito indirizzo (topone chiocciola pobox.com). Grazie!

Per finire, nel mio piccolo, lunedì 25 maggio sarò a Lugano, al Festival della Scienza, per parlare di complottismo lunare con un piccolo aperitivo scientifico-spaziale ad ingresso libero a partire dalle 18. I dettagli sono qui.

2009/05/22

Wolfram Alpha non è Google

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Ultimo aggiornamento: 2015/11/25 9:20.

Ha debuttato il 15 maggio scorso Wolfram Alpha, un nuovo motore di ricerca che alcuni hanno scambiato per un possibile concorrente di Google. In realtà si tratta di un servizio drasticamente diverso: mentre Google e gli altri motori di ricerca tradizionali forniscono un elenco di pagine Web e di documenti online che contengono le parole chiave immesse dall'utente, Wolfram Alpha analizza questi documenti e un vasto numero di database pubblici, dai censimenti alla meteorologia, e fornisce direttamente le risposte alle domande scritte in linguaggio naturale.

Bello, ma ci sono alcune limitazioni: innanzi tutto le domande vanno poste in inglese, per cui non è detto che il linguaggio naturale sia poi tanto naturale (se gli chiedete "che giorno è oggi" vi risponde "Wolfram|Alpha non è ancora in grado di comprendere l'Italiano", che è un po' autocontraddittorio); e poi le domande devono riguardare dati, fatti, cifre, formule e statistiche ma non dubbi esistenziali (con qualche eccezione) o concetti non esprimibili numericamente.

Per esempio, digitando "2 3 5 7 11" Wolfram Alpha si accorge che avete immesso dei numeri primi e propone la continuazione della serie; con "Where was Stephen Hawking born", risponde correttamente Oxford, e se gli chiedete quanti anni ha Hawking, vi risponde al volo "67 years 4 months 14 days"; se ho bisogno di sapere i parametri di un'orbita geostazionaria intorno a Marte, Wolfram Alpha sa la risposta; idem per la distanza della sonda Pioneer 10.

Questo nuovo servizio di Internet fornisce talvolta però risposte curiose, come quella per l'Italia, secondo la quale l'italiano è parlato dal 62% della popolazione: le altre lingue sarebbero il lombardo (10%), il napoletano-calabrese (8%), il siciliano (5.5%) e il piemontese (3.5%). Ci sono anche veri e propri easter egg: per esempio, "essere o non essere" restituisce "questo è il problema"; gli potete chiedere anche quanti anni ha, oppure immettere "88 MPH" e ottenere in risposta che è "la velocità alla quale Marty McFly doveva guidare la DeLorean DMC-12 per viaggiare nel tempo". Ma la più bella chicca è la risposta alla domanda "Qual è la risposta alla vita?": 42. Un affettuosissimo omaggio a Douglas Adams e alla sua Guida Galattica per Autostoppisti, oggetto di culto fra gli informatici.

Wolfram Alpha è insomma un motore di ricerca con un forte orientamento matematico (non per nulla è figlio di Stephen Wolfram, il fisico britannico autore del celeberrimo programma Mathematica). Non sostituirà Google, ma diventerà molto probabilmente il beniamino dei secchioni e dei nerd. Giusto per darvi un esempio della potenza di Wolfram Alpha, provate a immettere "NACA 0012 airfoil". Se siete appassionati d'aviazione, preparatevi a raccogliere la mascella da terra.


2009/05/24. Le condizioni d'uso di Wolfram Alpha stanno suscitando un po' di discussione in Rete. In pratica, secondo queste condizioni i risultati forniti dal servizio sono sotto il copyright di Wolfram Alpha ed è obbligatoria l'attribuzione della fonte. Non è del tutto assurdo, perché in molti casi i risultati forniscono una visione nuova che prima non esisteva, ma Groklaw esamina con attenzione la questione. Anche The Register mette alla prova il servizio e le sue condizioni, chiedendosi se questa non sia una nuova forma di plagio.


2015/11/25. Ho corretto alcuni refusi.

Copyright come clava: una piccola vittoria. Youtube ripristina i video contesi

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Stamattina ho ricevuto due mail di notifica da Youtube:

Dear Paolo,

We've completed processing your counter notification regarding your video
[http://www.youtube.com/watch?v=muxRz6dCHYA]. This content has been restored and your account will not be penalized.

Sincerely,

Harry
The YouTube Team

Dear Efax,

We've completed processing your counter notification. This content has
been restored and your account will not be penalized.

Sincerely,

Jacob
The YouTube Team

"Efax" è il nome del servizio fax che ho usato per uno degli invii dei documenti di opposizione.

Sono stati quindi ripristinati tutti i video che Rosario Marcianò, alias "Comitato Tanker Enemy", aveva segnalato a Youtube per presunta violazione del copyright:

Soprattutto per l'ultimo video, è chiaro che l'asserita violazione del copyright non esiste e che la segnalazione di Marcianò è stata fatta per pura ripicca nei miei confronti. Ora si godrà l'effetto Streisand e le eventuali ritorsioni di Youtube applicabili a chi fa segnalazioni fasulle.

Questo, cari politici di Firenze, è il livello dei sostenitori delle "scie chimiche" che ospitate ufficialmente senza offrire il benché minimo contraddittorio. Vi siete coperti di ridicolo proprio nel giorno del convegno pro-"scie chimiche". E c'è chi comincia a riflettere su quanto male facciano alle cause ambientaliste questi incauti avalli politici dei deliri di complotto.

La procedura di risoluzione delle dispute sul copyright di Youtube, insomma, funziona: è lenta e strumentalizzabile, ma funziona. L'importante è non mollare e scrivere una mail o un fax di opposizione (counter-notification) scritti in modo chiaro, schematico e in perfetto inglese americano, perché gli oberatissimi addetti di Youtube hanno poco tempo e una soglia di comprensione molto bassa ("Efax" docet).

Come quelli di Facebook, con i quali mi sono scontrato di recente per aiutare un amico al quale era stato bloccato l'account senza motivo. Ma questa è un'altra storia.

2009/05/21

Star Trek in Italia, 28-31 maggio

Trekker nuovi e vecchi si radunano a Bellaria insieme agli attori


Dal 28 al 31 maggio si terrà a Bellaria, vicino a Rimini, la ventitreesima Sticcon, il raduno annuale degli appassionati di Star Trek. Chissà se il nuovo film di Star Trek che sta andando a gonfie vele nelle sale in questi giorni porterà nuovi fan, magari un po' confusi perché non conoscono tutte le saghe precedenti (chi riconosce la scena qui accanto è già a buon punto). Io sarò fra i matusa che li accoglieranno e li aggiorneranno sui quarant'anni di trascorsi televisivi e cinematografici di questo enorme sottouniverso della fantascienza e sulla sua particolare formula di avventura con un pizzico di riflessione sulla condizione umana e dei personaggi memorabili.

Gli ospiti di quest'anno saranno gli attori Avery Brooks, Andrew Robinson e Marc Alaimo, tutti della serie televisiva Star Trek: Deep Space Nine; io avrò il piacere di fare da interprete insieme allo staff della convention. Ci sarà anche il doppiatore Fabrizio Temperini, che spiegherà il mondo poco conosciuto ma affascinante del doppiaggio, e ci saranno conferenze scientifiche, anteprime televisive e proiezioni di materiale inedito o raro, insieme a recite e sfilate di costumi. Il programma completo è disponibile qui.

Sono quattro giorni di allegria e di follia (anche mangereccia) insieme agli amici con i quali si condivide una passione. Se volete dare un'occhiata a cosa faccio, insieme a mia moglie, per mantenere la salute mentale nonostante gli attacchi e gli insulti dei vari ufosciachimisti undicisettembrini duemiladodicisti cerchiogranisti sfigati menagramo, eccovi un assaggio in video. Ma vi garantisco che le cose migliori avvengono, come sempre, quando le videocamere sono spente.

Sciachimisti a Firenze il 22 maggio [UPD 11:00]

Segnalo brevemente che domani a Firenze ci sarà un convegno a sostegno della teoria delle "scie chimiche", con ospiti i soliti Marcianò e Pattera.

Quello che trovo particolarmente triste è che saranno accompagnati dall'Assessore all'Ambiente Claudio del Lungo, dal consigliere comunale Antonio Sarpieri (di Savignano sul Rubicone, "primo comune in Italia ad approvare una mozione sul tema delle scie chimiche"). Parteciperà via Internet anche il deputato Sandro Brandolini, autore delle interrogazioni sulle "scie chimiche".

Finché si tratta di quattro eccentrici, pazienza; ma qui abbiamo politici che decidono su questioni vitali come l'ambiente o il governo e credono a queste panzane e sprecano i soldi dei contribuenti. Forse è il caso di rifletterci un attimo e fare qualcosa, invece di lasciar correre.

Per esempio, se vi va di andare a consegnare ai relatori un po' della documentazione di cui loro negano l'esistenza e contestare educatamente le loro asserzioni, in modo che il pubblico non senta una sola campana, ho preparato i documenti e i dettagli di come andare al convegno in questo articolo del blog apposito.

Già che sono sul tema: no, Tom Bosco non ha più risposto e quindi il dibattito è fermo, e Rebus ha lanciato un nuovo sondaggio: "dai un giudizio alla stagione 2009 di Rebus". Ci sono soltanto 25 voti, di cui l'80% è "positivo".


2009/05/21 11:00


Dopo poco più di tre ore dalla pubblicazione di quest'articolo, Rebus ha rimosso il sondaggio, con buona pace del rispetto per le opinioni altrui. Ora ce n'è uno che offre soltanto la scelta fra gli argomenti più piaciuti. Con ben 8 voti.

Il sondaggio rimosso è ancora momentaneamente visibile, e votabile, nella cache di Google, come potete vedere qui sotto.

2009/05/20

Buzz Aldrin, il primo uomo sulla Luna, stasera in TV a “Chetempochefa”

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Ultimo aggiornamento: 2009/05/21.

Lo so, lo so, non inorridite. So benissimo che Buzz Aldrin non fu il primo essere umano a mettere piede sulla Luna. Ma a differenza di Neil Armstrong, olimpicamente distaccato e perfetto nel suo ruolo di prima persona della Storia a camminare sul suolo lunare e a sopportare il fardello della fama, Aldrin si è dimostrato, soprattutto negli anni successivi alla grande impresa, il più caldo, accessibile e simpatico degli astronauti dell'Apollo 11. Umano, insomma.

Suo è il celeberrimo cazzotto a un lunacomplottista che lo assillava e gli dava del codardo. Sua la meno celebre ma storica prima pisciata lunare davanti a 600 milioni di telespettatori. Sue le foto sulla Luna: Armstrong faceva il fotografo, per cui il soggetto è quasi sempre Buzz, e Neil si intravede solo in qualche scatto. Suo il nome di Buzz Lightyear, personaggio di Toy Story. Suoi anche i guai con l'alcol e la depressione.

Buzz Aldrin sarà a Raitre nel corso di Chetempochefa questa sera a partire dalle 21.10. Spero tanto che Fazio non sprechi un'occasione per la quale io e molti colleghi avremmo venduto un rene senza esitazioni. Portare in studio Roberto Giacobbo e dire ad Aldrin "Buzz, questo signore va in TV a insinuare che non sei andato sulla Luna e che la Nasa assassinò tre dei tuoi compagni per farli tacere a proposito della messinscena" sarebbe un buon inizio.


Aggiornamento 2009/05/21. L'intervento di Aldrin è disponibile in streaming nell'archivio della trasmissione. Il link diretto al video è questo.

Il ritorno di Eolo, l’auto ad aria

L'auto ad aria: tre anni dopo, è ancora un trabiccolo che si ghiaccia


Il Corriere è tornato ad occuparsi del caso dell'auto ad aria di Guy Negre: quella che tre anni fa, quando scrissi l'indagine iniziale, si chiamava Eolo ed era oggetto di una teoria di cospirazione. Si diceva che l'avevano fatta sparire i soliti cattivoni del petrolio e delle industrie automobilistiche.

La realtà sembra decisamente più banale: l'auto ad aria non funziona. Si scontra con le leggi della fisica, che sono le stesse anche per un ex progettista di Formula Uno della Renault quale è Negre. L'aria compressa, nell'espandersi per azionare il motore, precipita di temperatura, e sul motore si forma uno spesso strato di ghiaccio.

Questo fatto viene detto nell'articolo del Guardian al quale s'ispira il Corriere, ma il Corriere lo ha omesso, preferendo mostrare un video della nuova versione della creatura di Negre, la "Airpod": un triciclo cabinato ultraleggero, che parrebbe trapassabile da una 2CV e stabile in curva quanto una Reliant Robin (altro che test dell'alce).

Poco importa: il video presentato dal Corriere comunque ridicolizza il veicolo, che riesce soltanto a fare un breve, lento giro nel parcheggio della fabbrica. E questo è quello che abbiamo dopo che già tre anni fa Negre diceva che "il primo lotto pilota uscirà in Francia prima della fine del 2008 e la commercializzazione inizierà all'inizio del 2009".

Sono pronto a cambiare idea, per carità, ma fino a quando non viene mostrato un prototipo funzionante in condizioni realistiche, l'auto ad aria continuerà ad essere un mito che scivola nella bufala. La mia indagine completa e aggiornata, con la storia di questo caso, è qui.

2009/05/18

Fulmini e saette!

Il bello della fotografia digitale


L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Quand'ero ragazzino rimasi folgorato, è proprio il caso di dirlo, dalla fotografia di un fulmine che cadeva sulle rive del Ticino, proprio dove sarebbe poi sorto il liceo che avrei frequentato (un chiaro presagio di maledizione). Si vedeva persino il punto in cui il fulmine colpiva il suolo, illuminandolo con il suo bagliore rosato. Non sapendo nulla di fotografia, per un bel po' mi chiesi come fosse stata possibile quella foto incredibile. Nessun fotografo poteva essere così veloce. E allora?

Non erano i tempi di Internet; adesso basta googlare e la gratificazione della curiosità è istantanea. Ma grazie a un padre che sapeva coltivare le mie manie, qualche tempo dopo mi caddero in grembo dei libri di fotografia; li divorai e mi si aprì un mondo. Scoprii non solo la risposta alla mia domanda, ma la passione per la fotografia e la tecnologia degli effetti speciali.

All'epoca la fotografia per comuni mortali era esclusivamente chimica (c'erano alcune sonde spaziali, come Viking e Venera, e dei telescopi professionali con sensori d'immagine digitali), per cui i costi e i tempi di un appostamento notturno durante un temporale con una posa B gestita manualmente erano insostenibili per uno squattrinato assonnato come me. Per questo quella foto della folgore mi rimase ancora più impressa: adesso sapevo il trucco, ma saperlo rendeva ancora più ammirevole il lavoro del prestigiatore.

Trentacinque anni dopo le cose sono un po' cambiate: con un numero ragionevole di euro si compera una fotocamera digitale tascabile che può essere lasciata sul cavalletto a scattare automaticamente foto tutta la notte con una posa di qualche secondo, fuori dalla finestra del mio ufficio al Maniero Digitale. La mattina dopo si guarda cosa s'è pescato.



Ora se solo riuscissi a convincere le autorità locali ad eliminare quel filo che deturpa le mie foto...

2009/05/17

Cercasi modello di Saturno V

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Ho una bella serie di appuntamenti spaziali per i quali chiedo il vostro aiuto: sto cercando un kit del Saturno V, quello della Airfix in scala 1:144 o quello della Revell in scala 1:96, costruito o da costruire: sembra introvabile nei negozi locali intorno a Lugano. Ne avete uno da vendermi o prestarmi? Servirebbe come oggetto didattico e supporto scenografico per vari eventi lunari di quest'anno.

  • Lunedì 25 maggio sarò a Lugano, al Parco Ciani alle 18, per presentare la mia conferenza sul lunacomplottismo "Siamo andati sulla Luna? Non ci posso credere!", nell'ambito del Festival della Scienza locale, organizzato dalla Fondazione Science et Cité, insieme alla Società Ticinese di Scienze Naturali e alla Società Astronomica Ticinese e altri partner. Il programma completo della manifestazione, che si tiene dal 22 al 30 maggio, è qui su Astroticino.ch. La partecipazione è libera.
  • Intorno al 20 luglio darò una mano anche al programma della TV svizzera dedicato allo sbarco sulla Luna. Dettagli a breve.
  • Il 14 agosto sarò a Tesero, alla Sala Bavarese del teatro, alle 21, per presentare la stessa conferenza.
  • Il 9-11 ottobre sarò al convegno del CICAP di Abano Terme, con una versione speciale delle mie indagini sul lunacomplottismo che includerà esperimenti dal vivo. Con Piero Angela, Umberto Guidoni, Silvan, Raoul Cremona e James Randi in sala, giusto per citare alcuni ospiti, ho già adesso la tremarella.
  • Fra il 23 ottobre e l'1 novembre sarò al Festival della Scienza di Genova insieme al CICAP per occuparmi di balle spaziali in generale.

Mi accontento di qualcosa di un po' più piccolo di questo modello volante, partorito da Steve Eves, il più grande esemplare di razzomodellismo mai realizzato (dettagli su Rocketryplanet.com):




Fra l'altro, per chi volesse cimentarsi, esistono dei fantastici cartamodelli gratuiti di moltissimi veicoli spaziali passati, presenti e futuri: sono scaricabili gratuitamente presso http://jleslie48.com/gallery_models_real.html (attenzione: Google ha segnalato l'url precedente come potenzialmente ostile e per questo non l'ho reso cliccabile, ma, a quanto mi risulta, il sito non è ostile ma ha subito un attacco informatico che lo ha infettato temporaneamente e per questo è ancora segnalato come pericoloso).

Buon divertimento!


Trovato!


Alla Sticcon 2009 mi sono aggiudicato all'asta questo splendido Saturn V della Revell con torre di lancio.

Il più bel cinema del mondo

Star Trek. Visto a bordo della vera Stazione Spaziale. Difficile fare di meglio


Image credit: Paramount.

Per dare un'idea di quanto sia stato importante l'influsso di Star Trek nell'avvicinare alla scienza intere generazioni di tecnici e ricercatori, segnalo che Michael Barratt, Gennady Padalka e Koichi Wakata, tre degli astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, hanno richiesto una copia del nuovo film della saga e se la sono vista. Nello spazio. A zero g, mentre orbitavano a 28.000 chilometri l'ora.

Barratt aveva chiesto il film prima di salire a bordo di uno Shuttle a marzo per restare a bordo della Stazione, perché è un seguace della serie da sempre e non voleva perdersi la nuova avventura mentre era nello spazio. Il film è stato trasmesso alla Stazione Spaziale Internazionale nell'arco di cinque ore per essere visto su uno dei laptop di bordo.

Come è stato suggerito su Fark.com, si potrebbe fare ancora di meglio: gli astronauti dovrebbero spegnere tutte le luci di bordo e poi organizzare una proiezione di Alien.

2009/05/15

Le cose che non colsi - 2009/05/16

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.


La classifica dei peggiori fallimenti tecnologici. Pubblicata dalla celebre rivista Time, una stroncatura per il sistema operativo dello zio Bill. Vista è al primo posto; seguono la Gateway, l'HD-DVD, l'operatore VOIP Vonage, Youtube (è popolare, ma perde soldi a badilate), l'emittente radio satellitare Sirius XM, il lettore audio-video Zune di Microsoft, la Palm, Iridium, il Segway.


Una mia recensione semiseria di Star Trek. La registrazione alla radio svizzera dovrebbe essere ascoltabile in streaming qui presso la RSI. Dico dovrebbe perché al momento non mi funziona, ma il link è quello.


Permessi fai-da-te. Sempre più spesso i fotografi dilettanti si trovano bloccati dai servizi d'ordine o da guardie private che vietano di fare foto anche in luoghi pubblici, appellandosi a leggi antiterrorismo che in realtà non prevedono nulla del genere. Allora c'è chi ha pensato di rispondere a leggi fasulle con un'autorizzazione fasulla del Department of Homeland Security. Il kit per fabbricarsela è scaricabile qui (ma vedo nei commenti che ha smesso di funzionare). Se vi interessano guide serie ai vostri diritti di fotografare in USA e Regno Unito, date un'occhiata anche qui.


La navetta Atlantis e il telescopio spaziale Hubble. Questa fotografia eccezionale di Thierry Legault mostra l'Atlantis e Hubble, in orbita intorno alla Terra, colti mentre transitano davanti al disco del sole. Le foto originali sono sul sito di Legault.



Vodafone elimina le tariffe di roaming internazionale Questo per le telefonate in 35 paesi, ma soltanto per gli utenti britannici e se si usa la rete Vodafone del paese ospite. Segno che se si vuole, si può.


DVD Jon colpisce ancora. Jon Lech Johansen, detto DVD Jon per le sue attività informatiche mirate a dare agli acquirenti onesti la libertà di fruire dei propri DVD dove e quando vogliono, senza restrizioni arbitrarie, ci riprova con DoubleTwist: un programma che semplifica il marasma di formati e codec dei file audio e video e fotografici e permette di trasferire questi file da un dispositivo all'altro (telefonini, lettori, videocamere) in modo semplice e intuitivo.


La suina fabbricata in laboratorio? Corrono voci secondo le quali il virus dell'influenza suina sarebbe stato fabbricato in laboratorio e l'OMS indagherà sul caso, e subito si pensa al complotto delle multinazionali. Bloomberg suggerisce una spiegazione meno alla Dan Brown: un errore delle procedure di laboratorio. Prima di innamorarsi della tesi spettacolare, bisogna eliminare le spiegazioni alternative banali.


La Cina ha falsificato le immagini della passeggiata spaziale? Trovate su Astroengine una dettagliata discussione in proposito. Anche il battibecco su Fark.com è ricco di spunti, per quanto rumoroso.


Che crononauta sareste? Se vi trovaste scagliati indietro nel tempo, sapreste sfruttare le vostre conoscenze scientifiche per sopravvivere o stupire i nativi? Eccovi una pratica lista di nozioni applicabili anche in epoche tecnologicamente arretrate che possono servirvi per fare un figurone. Assolutamente non può mancare nella vostra macchina del tempo.


Ingegneria tramite bombe nucleari. Se siete in vena di progetti ambiziosi, chinatevi di fronte a questo. Il testo Engineering with Nuclear Explosives, del 1964, è scaricabile presso Archive.org, testimone di un'epoca che ora pare così surreale e sconsideratamente ottimista, ma che ci ha portato sulla Luna.

Windows 7 pirata infetta utenti, megapatch per Apple

Non piratate Windows 7: è disponibile legalmente. E se preferite la Mela, aggiornate Mac OS X


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Due segnalazioni veloci dai due principali sistemi operativi: la prima riguarda Windows 7, il successore di Windows Vista. Le copie pirata circolanti in Rete sono spesso infette. Eweek, Zdnet e il Washington Post segnalano che una di queste copie infette agisce come un cavallo di Troia ed è riuscita ad infettare oltre 27.000 utenti.

L'infezione avanza al ritmo di circa 1500 nuove vittime al giorno, ma la società di sicurezza informatica Damballa è riuscita a prendere il controllo del sito Internet dal quale le copie infette prendevano ordini a insaputa degli utenti, convinti di essere stati particolarmente furbi. In realtà sono stati particolarmente gonzi, perché la Release Candidate di Windows 7 è scaricabile legalmente gratis dal sito ufficiale di Microsoft (dettagli qui; link diretto all’Evaluation Center italiano, grazie a Renato per la dritta).

La seconda segnalazione tocca gli utenti Apple: è uscita una mega-patch che porta il sistema operativo Mac OS X Leopard alla versione 10.5.7, rattoppando ben 67 falle di sicurezza, tre delle quali riguardano Safari, il browser predefinito del mondo Mac. L'elenco completo delle vulnerabilità corrette è sul sito di Apple in inglese e anche in italiano. E' interessante notare che stando agli indizi presenti nella pagina di dettaglio di Apple, l'aggiornamento per Mac correggerebbe anche la segretissima falla che a marzo ha permesso a un utente noto solo come "Nils" di vincere con poca fatica un laptop Vaio e un premio in denaro alla gara di sicurezza CanSecWest, come raccontato qui.

Appello per bambino leucemico, paziente guarito

Riccardo sta bene!


Ricordate il caso dell'appello via mail e SMS per Riccardo, il bambino malato di leucemia, per il quale si chiedeva di donare sangue del gruppo B+ presso vari ospedali, inizialmente il Meyer di Firenze e poi altri in giro per l'Italia e anche in Svizzera man mano che il passaparola storpiava il contenuto iniziale del messaggio? C'è un piacevole aggiornamento.

Come raccontato nell'indagine apposita, l'appello era partito nei primi mesi del 2007 e il bambino esisteva realmente ed era realmente malato. La richiesta non era dunque una bufala in senso stretto, ma non era stata diramata dall'ospedale dove era ricoverato il bambino perché non c'era alcuna carenza di sangue. Nel corso di più di due anni, la sua circolazione frenetica ha intasato di telefonate di richieste d'informazioni e di code di donatori improvvisati non soltanto l'ospedale Meyer che realmente ospitava Riccardo, ma anche i vari ospedali man mano citati dalle varianti dell'appello, causando disagi a non finire.

La raccomandazione che faccio sempre è di controllare prima di inoltrare qualunque appello di questo genere: il Servizio Antibufala, i suoi omologhi e San Google sono qui per questo. Ma oggi posso fare questa raccomandazione per un motivo in più: perché la verifica, in questo caso, vi permette anche di sapere che la vicenda di Riccardo ha avuto un esito felice.

Ricevo e pubblico con piacere questa segnalazione dell'ufficio stampa dell'Ospedale Meyer, quello che realmente ha ospitato il bambino:

Volevo chiederti se riesci, quando aggiorni il tuo sito, ad aggiungere nel caso del bambino leucemico per cui tanti chiedevano sangue B positivo, che è scaduto. Il bambino è da tempo a casa, sta bene. Purtroppo ogni tanto quella catena riemerge ma con l'attenzione che c'è, si propaga meno e riusciamo a bloccarla sul nascere.

È una splendida notizia: purtroppo non impedirà all'appello di continuare a circolare inutilmente, ma rispetto ai tanti casi di appelli medici di cui non si sa l'esito, è un gran bel passo avanti. Poter dire che l'appello è scaduto perché il bambino sta bene è molto più semplice ed efficace che spiegare che gli inoltri causano disagi e confusione.

Rapporto: il file sharing aiuta a vendere

La pirateria online fa bene agli artisti famosi, parola di chi raccoglie i diritti


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The Long Tail of P2P, un rapporto preparato per conto della PRS for Music, una società britannica che riscuote i diritti d'autore per conto degli artisti, arriva a conclusioni sorprendenti sul ruolo della pirateria e del file sharing per quanto riguarda la musica, ponendosi in netto contrasto con le asserzioni dell'industria discocinematografica che paventa perdite colossali e reclama leggi che la tutelino maggiormente (come la recente legge-ghigliottina francese che ho commentato qui).

Secondo il rapporto, infatti, il file sharing non solo non causa danni, ma aiuta gli artisti famosi a diventare ancora più famosi. Di conseguenza, i circuiti di condivisione andrebbero visti come nuovi canali radiotelevisivi anziché come nemico da combattere. Una visione che non mancherà di far discutere, anche perché è supportata da dati piuttosto ben documentati.

Quello che colpisce del rapporto è che non si tratta in realtà di una presa di posizione pro o contro la pirateria, ma di un'analisi di un altro tema, quello della "coda lunga". Le questioni piratesche emergono come conseguenza secondaria.

La "coda lunga", o long tail nella dizione originale coniata da Chris Anderson in un articolo di Wired nel 2004, è la teoria secondo la quale quando i costi di duplicazione, magazzino e distribuzione scendono quasi a zero, diventa commercialmente sostenibile vendere poche copie di ciascun prodotto (la coda lunga della distribuzione delle vendite) anziché concentrarsi su pochi prodotti con un alto volume di vendite. I fondi di catalogo diventano vendibili anziché finire al macero. Questa ricchezza di scelta senza precedenti dovrebbe, secondo la teoria, portare orde di utenti ad acquistare prodotti rari ed ampliare i propri orizzonti di scelta.

Non è così, secondo il rapporto della PRS. Ci sono poche prove dell'idea che la coda più lunga in assoluto, ossia la ricchezza di repertorio sterminata offerta dai circuiti di file sharing, spinga grandi quantità di utenti a consumare e acquistare musica più eterogenea, scoprendo nuove band. Invece i titoli più scaricati nei circuiti di file sharing sono gli stessi che vengono maggiormente venduti nei negozi. Di coda lunga c'è solo una traccia molto esigua.

Il motivo di questo comportamento degli utenti è, paradossalmente, l'eccesso di scelta. La maggior parte della gente non ha tempo di spulciarsi cataloghi sterminati di musica alla ricerca di canzoni che potrebbero risultare interessanti, e alla fine si viene influenzati da quello che gli altri media propongono e dalla musica ascoltata dagli amici. C'è una nuova nicchia di utenti che ascoltano musica che prima non avrebbero potuto scoprire, ma è numericamente poco significativa. In altre parole, il file sharing rende più famosi i già famosi.

Famosi non vuol dire ricchi, beninteso: ma questi dati possono essere letti anche con un'altra chiave. Le canzoni maggiormente scaricate restano le più vendute nonostante siano, appunto, massicciamente scaricate. Certo c'è stata una forte contrazione delle vendite: "un mercato musicale che un tempo alimentava vendite nei primi sette giorni anche di due milioni di copie per un album al primo posto in classifica (solo negli USA) ora produce album che arrivano a molto meno di metà di quel numero", nota il rapporto.

Ma il rapporto nota anche l'inefficacia delle misure repressive prese fin qui: "Vediamo chiare prove di un nesso fra cambiamenti (aumenti o diminuzioni) dell'attività globale di file sharing e periodi di liti legali o di legiferazione? La risposta pare essere di no".

E di fronte a questi fatti, le argomentazioni sui danni catastrofici prodotti dalla pirateria musicale e sulla necessità di arrivare a leggi draconiane per reprimerla non sembrano più così intuitive ed evidenti.

Francia, legge contro i pirati o contro il buon senso?

Antipirateria, la nuova legge francese rischia di trasformarsi da ghigliottina in boomerang


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E' stata approvata in Francia una legge antipirateria, denominata HADOPI, che prevede la disconnessione da Internet e l'immissione in una lista nera per chi è sospettato di essersi macchiato di tre violazioni del diritto d'autore via Internet.

Alla prima violazione sospettata, l'utente riceverà una mail di avviso. Alla seconda violazione sospettata, riceverà una lettera. Alla terza scatterà la disconnessione dalla Rete per un periodo da tre mesi a un anno. L'utente disconnesso non potrà aprire altri abbonamenti a Internet e dovrà continuare a pagare i canoni di quello che gli è stato chiuso.

La parola chiave, come avrete notato, è sospettato. Non occorre una prova giuridicamente valida per avviare il procedimento: un'autorità pubblica indipendente creata ad hoc, la Haute Autorité pour la Diffusion des Œuvres et la Protection des Droits sur Internet (in acronimo approssimativo, HADOPI, appunto), agisce su semplice segnalazione del titolare del diritto d'autore. La mail iniziale non informa neanche l'utente di quale opera avrebbe fruito senza permesso: indica semplicemente data e ora della violazione. Non è prevista una via di ricorso fino alla terza violazione, e a quel punto l'onere di dimostrarsi innocente sta all'accusato.

Colpevole fino a prova contraria di un reato del quale non viene neppure informato. Di un reato di cui è estremamente facile essere accusati anche quando si è innocenti. Ecco giusto qualche scenario che mi viene in mente al volo:

  • un insegnante o un recensore potrebbe esercitare il diritto di citazione a scopo di critica o insegnamento (articolo 10 della Convenzione di Berna), per esempio scaricando da Internet spezzoni di film della Disney non più reperibili, come le scene razziste tagliate di Fantasia;
  • un utente può scaricare un film legalmente condivisibile, come Memphis Belle di William Wyler, ed essere accusato perché il denunciante non sa che quel documentario è sotto public domain oppure crede che si tratti dell'omonimo film del 1990;
  • si può essere legittimati per lavoro a scaricare e pubblicare un'opera sotto copyright ma essere accusati lo stesso per errore, come ha fatto la Warner Music nei confronti della Sire Records, rea di aver pubblicato su Youtube video musicali della Warner, senza rendersi conto che la Sire è una etichetta della Warner stessa, o come ha fatto sempre la Warner Music nei confronti di una delle proprie artiste bloccando i suoi video musicali, pubblicati dall'artista medesima sul proprio sito;
  • si può essere oggetto di ripicca o attacchi personali, come sta succedendo (nel mio piccolo) anche a me per dei video che ho ripreso io stesso, ho pubblicato su Youtube e ho visto rimuovere perché accusati pretestuosamente di violare il copyright (cosa difficile a credersi, visto che si tratta di riprese pubbliche autorizzate in un luogo pubblico e uno dei video mostra semplicemente il cielo in time-lapse);
  • gli intrusi informatici possono passare attraverso i computer altrui per scaricare, incolpando le vittime ignare;
  • il presunto reato viene commesso da persone che hanno accesso alla connessione alla Rete ma non ne sono i titolari: gli esempi classici sono il figlio che scarica musica e film usando l'abbonamento Internet intestato al capofamiglia, oppure l'utente che acquista un dispositivo senza fili per diffondere Internet in tutta la casa e non sa che deve attivarne le protezioni, altrimenti i vicini di casa possono usare, anche involontariamente, la sua connessione alla Rete).

La nuova legge francese si scontra anche con ostacoli pratici non indifferenti. Per esempio, se i tre download incriminati avvengono tramite l'accesso aziendale ad opera di un dipendente, che si fa, si scollega l'intera azienda? E i punti d'accesso wifi pubblici e gli Internet café come faranno a monitorare l'operato degli utenti?

E quanto costerà gestire tutto questo sistema di sorveglianza? Secondo la Fédération Française des Télécoms, fino a 100 milioni di euro saranno a carico dei provider, che inevitabilmente spalmeranno la spesa sugli utenti sorvegliati. Altri sei verranno spesi dal governo.

Ma la questione più spinosa è appunto la necessità di origliare il traffico Internet degli utenti. E' un'intercettazione vera e propria, contraria ai diritti di base del cittadino. In pratica alle case discografiche e cinematografiche viene dato il potere di ficcare il naso nella vita della gente.

Tutto il meccanismo, fra l'altro, sembra eludibile con estrema facilità. Se gli utenti che scaricano materiale sotto copyright iniziano a utilizzare il peer-to-peer cifrato e a usare nomi poco intuitivi per i file scambiati, i sorveglianti avranno un bel daffare a decrittare e identificare i file. Il numero dei denunciati per validi motivi precipiterà, e alla fine resteranno soltanto i casi di accusa infondata. E poi c'è sempre il vecchio detto: mai sottovalutare la larghezza di banda di un hard disk da un terabyte e di un'automobile.

La legge non è stata accolta in Francia con un coro unanime di entusiasmo da parte degli artisti che ambisce a tutelare. Alcuni si sono schierati a favore (con notevoli polemiche su alcuni nomi arruolati a loro insaputa, come segnala L'Express), altri decisamente contro, come Marc Cerrone e come Catherine Deneuve, Victoria Abril, Chiara Mastroianni e altri artisti su Libération. Anche l'associazione di difesa dei consumatori Que Choisir è contraria alle nuove norme. Le case discografiche e cinematografiche invece si sono espresse con estremo favore.

Anche oltremanica, nel Regno Unito, gli schieramenti sono strutturati in modo analogo. I rappresentanti del mondo dei media sono a favore del principio della disconnessione degli accusati. Lo affermano la British Phonographic Industry e la Federation Against Copyright Theft, che hanno inviato al governo britannico delle "raccomandazioni urgenti". Ma l'Internet Services Providers' Association, che rappresenta i provider, ribatte che le disconnessioni sarebbero contestabili in tribunale e che (cosa importante per il caso francese), la tecnologia disponibile per il monitoraggio e il rilevamento di chi condivide illegalmente non è a un livello "tale da renderla ammissibile come prova in tribunale".

I grandi titolari di diritti italiani si sono già detti favorevoli al modello francese in una lettera aperta al presidente francese Sarkozy e al Presidente del Consiglio italiano Berlusconi,come segnala Punto Informatico.

Non voglio difendere il Far West attuale, ma leggi come quella francese sono un rimedio inefficace e peggiore del male che asseriscono di voler combattere. Sono tentativi di far sopravvivere un sistema di leggi, quello sul diritto d'autore, concepito in un'epoca nella quale il numero di potenziali violatori del diritto era esiguo (occorrevano risorse tecniche significative, come una tipografia o un'emittente televisiva o radiofonica o una centrale di duplicazione di audiocassette e videocassette) e non più adatto alla situazione tecnologica moderna, nella quale tutti siamo potenziali violatori. Invece di blindare un impianto legale obsoleto, che alla fine premia i grandi magnati dei media ma lascia indifesi i piccoli titolari di diritti e soprattutto gli autori, sarebbe forse più maturo riformare il diritto d'autore per portarlo al passo con la realtà.

L'assurdità intrusiva e liberticida e l'impraticabilità di fondo di questa legge sono spiegate molto eloquentemente da Ed Felten, professore di Princeton e noto ricercatore nel settore della sicurezza informatica e dei diritti digitali, in questo articolo, che trasporta le norme-ghigliottina francesi dal mondo poco familiare dei computer a quello concreto della carta stampata:

Ieri il parlamento francese ha adottato un disegno di legge per creare un sistema "tre sbagli e sei fuori" che espellerebbe le persone da Internet se vengono accusate tre volte di aver violato il diritto d'autore.

E' un'idea talmente valida che andrebbe applicata anche agli altri media. Ecco la mia modesta proposta di estendere la regola dei tre sbagli alla scrittura, vale a dire alle parole messe su carta.

Il sistema che propongo è estremamente semplice: il governo crea un registro degli accusati di violazione. Chiunque può mandare al registro una contestazione in cui dichiara che qualcuno sta violando un suo diritto d'autore tramite la scrittura. Se il registro governativo riceve tre contestazioni riguardanti una persona, quella persona ha il divieto di utilizzare la parola scritta, per un anno.

Come avviene per Internet, il divieto si applica alla lettura e alla scrittura e a tutti gli usi della parola scritta, compresi quelli informali. In sintesi, le persone bandite non potranno scrivere o leggere nulla per un anno.

Alcuni bastian contrari potranno obiettare che i divieti di scrittura saranno forse difficili da far rispettare, e che vietare la comunicazione sulla base di semplici accuse di reato pone alcune questioni minori di giusto processo e libertà d'espressione. Ma se queste questioni non ci turbano su Internet, perché mai dovrebbero farlo nel caso della parola scritta?

Se colpiti dal divieto di usare la parola scritta, alcuni studenti non potranno fare i compiti e alcuni adulti avranno qualche piccolo inconveniente nella vita di tutti i giorni, e a qualche facinoroso non verrà permesso di partecipare al dibattito politico (o di seguirlo). Magari così ci penseranno due volte in futuro, prima di farsi accusare di violazione del diritto d'autore.

In breve: il sistema dei tre sbagli è una buona idea tanto per la parola scritta quanto per Internet. Quale paese sarà il primo ad adottarlo?

Una volta adottato questo sistema per la parola scritta, potremo occuparci degli altri media. I prossimi della lista sono i sistemi a tre sbagli per le onde sonore e per le onde luminose. Si tratta di media troppo importanti per lasciarli privi di protezione.


Fonti: Zdnet, BBC, Laquadrature.net; fonti primarie citate da Wikipedia in inglese e in francese.

2009/05/13

Finalmente un dibattito alla pari sulle “scie chimiche” e un po’ di beneficenza: dibattito online con Tom Bosco

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Ultimo aggiornamento: 2009/05/14.

Photo Credit:
Studio fotografico Andrea Tedeschi,
per gentile concessione.
Grazie all'iniziativa di un lettore, Marco Casati, che ringrazio, per la prima volta un sostenitore dell'esistenza del fenomeno delle "scie chimiche" accetta un confronto dialettico alla pari.

Il dibattito online avviato con Tom Bosco di Nexus Italia, apparso recentemente a Lugano per presentare le sue tesi e autore di un articolo che oltre a parlare di "scie chimiche" mi riguarda direttamente, è infatti pubblicato sul blog apposito.

Per garantire la serenità del dibattito ed evitare intromissioni e provocazioni, i commenti in quel blog sono disabilitati.

Intanto dalla questione "scie chimiche" viene fuori qualcosa di indubbiamente positivo: l'asta su eBay per il cappellino CIA indossato da Rosario Marcianò è stata vinta da Frankeqe per 127 dollari e 50 cent. Verserò l'intero ammontare in beneficenza a favore di RAWA e Amref. Grazie a Frankeqe per la sua donazione!

Con questo, salvo sorprese, si dovrebbe concludere lo spazio dedicato a questa teoria di complotto nel Disinformatico. Come già avvenuto per il cospirazionismo sull'11 settembre, ulteriori articoli verranno pubblicati nel blog apposito e segnalati brevemente qui.


Aggiornamento 2009/05/13 22:30


In un'altra squisita dimostrazione di civiltà e tolleranza, qualcuno mi sta intasando la casella di posta con centinaia di messaggi vuoti con mittente apparente "tanker.enemy@gmail.com". Ho già attivato le contromisure opportune e segnalato l'attacco a chi di dovere. Vista l'abbondanza di tracce identificative lasciate in questo mailbombing dilettantesco, non è difficile risalire all'autore.


Aggiornamento 2009/05/13 23:40


I potenti mezzi del Nuovo Ordine Mondiale hanno reperito fulmineamente una copia del documentario della BBC The Living Planet, segnalato nei commenti (grazie!), che mostra i ragni volanti che spiccano il "volo" (vengono portati dal vento) e vengono catturati in quota a oltre 6000 metri.










È per questo che indago spesso su queste teorie complottiste: vere o sballate che siano, offrono un'occasione per conoscere meglio fenomeni reali insoliti e meravigliosi e per stringere nuove amicizie.


Aggiornamento 2009/05/14


125 dollari e 50 cent sono 92,34 euro al cambio attuale, per cui ci aggiungo qualcosina e faccio cifra tonda: 50 euro ad Amref e 50 a Rawa (tramite Afghanwomensmission.org). Fra l'altro, l'Amref supporta PayPal, per cui la donazione è particolarmente facile. Non s'offende nessuno se contribuite anche voi, ovviamente.


2009/05/12

Luna, pronti i video della conferenza di Anselmo

Spazio: l'eredità delle missioni Apollo raccontata da Luciano Anselmo


Ho pubblicato su Youtube la videoregistrazione integrale (a parte qualche istante d cambio batteria che spero di poter recuperare da un'altra ripresa) della conferenza "L'eredità dell'Apollo e il futuro umano nello spazio" di Luciano Anselmo, ricercatore presso il Laboratorio di Dinamica del Volo Spaziale dell'ISTI/CNR di Pisa, tenuta a Bellinzona l'8 maggio scorso.



La presentazione è disponibile in formato PowerPoint e PDF qui.

La ripresa originale in full HD è a disposizione di chi la vuole, ma trattandosi di diverse decine di gigabyte non la posso mettere online per lo scaricamento, per cui occorre trovare una formula alternativa. Ringrazio Marina e Giovanni per la ripresa e gli amici della Società Astronomica Ticinese per il permesso di videoregistrare e diffondere. Buona visione.

2009/05/11

Scie chimiche: suicidio mediatico con gigabyte di risate

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Ultimo aggiornamento: 2009/05/19.


È appena finita una puntata di Rebus dedicata alle "scie chimiche". A differenza del passato, il conduttore Maurizio Decollanz ha preso ripetutamente le distanze dalle affermazioni degli ospiti, Rosario Marcianò e Giorgio Pattera, usando più volte aggettivi come "ipotetica" e "presunta" riferiti alle "scie chimiche" e descrivendo le tesi di Marcianò con frasi come "vediamo il prosieguo, chiamiamolo così, dell'incubo di chi teme la sperimentazione indebita fino a dove si spinge". Perbacco. Si sente molto che ha letto le FAQ del CICAP, che cita in varie occasioni senza nominarle.

Ne aveva ben donde. Da un lato, Marcianò ha ribadito i suoi ormai mitici "gigabyte di watt": e con questo fanno tre (anzi quattro, come segnalato nei commenti), per cui la scusa del lapsus non regge più e la sua incompetenza tecnica è ormai palese anche ai dilettanti. Ma soprattutto ha parlato apertamente e a ruota libera di armi che leggono i pensieri, di sedativi nelle scie degli aerei, di aerei che gli volano sopra la casa tutti i santi giorni, così bassi che li vede "grandi come il palmo della mano", di mille casi al giorno di "morbo di Morgellons" che farebbe eruttare fibre sintetiche dalla pelle (sarebbero 365.000 malati l'anno, altro che l'influenza suina), di sensori nanometrici che penetrano nell'organismo, di piani per trasformare le persone in automi, e persino di attacchi aerei quotidiani per distruggere le nuvole. Un fiume in piena.

Dall'altro, Pattera, tutto sommato più contenuto, ha affermato che le scie degli aerei sono condensazione di anidride carbonica (sic) e che i ragni migratori volanti (o meglio, trasportati dal vento) proprio non esistono ("io da biologo posso assicurare che i ragni volanti non esistono"), nonostante siano documentati persino da Darwin oltre che dall'Enciclopedia Britannica e da badilate di letteratura specialistica.

Pattera ha anche regalato dei lapsus freudiani magnifici come questo: "Ci sono i cospirazionisti, e coloro invece che guardano con un animo più aperto questi fenomeni". Da antologia.

Insomma, c'era poco da fare. Prendere le difese di questi geniali comici involontari sarebbe stato umanamente impossibile. Non senza ridere, perlomeno. Qui sotto vedete alcuni dei momenti migliori della puntata.

Va bene. A questo punto lo confesso, tanto la missione è compiuta. Rosario Marcianò e Giorgio Pattera sono due agenti del Nuovo Ordine Mondiale, piazzati per screditare le teorie sulle "scie chimiche" con le loro affermazioni senza capo né coda, degne della trama di Matrix (è questo il paragone che fa anche Decollanz), talmente esagerate da non poter essere prese sul serio e facilmente sbugiardabili senza neppure doversi addentrare nei dettagli tecnici di come si formano le scie di condensazione, e per regalarci qualche ora di sane risate in compagnia. Dopotutto è grazie a loro che è nata la Società degli Scettici Allegri. Io a Vibravito l'avevo detto, ma non mi ha creduto.

Hanno svolto egregiamente il loro compito, e a questo punto possiamo anche congedarli con gratitudine per il servizio reso e un ultimo applauso per le risate regalate. Anche perché adesso arrivano interlocutori un po' più prudenti e civili: Tom Bosco, di Nexus Italia, ha accettato la proposta di dibattito via Web sul tema, e ne scriverò nei prossimi giorni.

In quanto alle risposte definitive e autorevoli che Decollanz chiede, penso possano bastare quelle del meteorologo colonnello Giuliacci, quelle di Mario Tozzi, quelle del pilota Pietro Pallini, quelle del meteorologo Paolo Sottocorona, e quelle di sessant'anni di letteratura meteorologica e aeronautica di tutto il mondo. È giusto e legittimo fare domande: ma bisogna anche ascoltare le risposte.


Cancellati i "gigabyte di watt"

Mi viene segnalato da axlman che la versione della trasmissione pubblicata da Marcianò è stata tagliata, per nascondere l'imbarazzantissima gaffe. Il confronto fra il video originale, pubblicato da Rebus, e la versione tagliata da Tanker Enemy è disponibile qui su Vimeo.

E poi saremmo noi i "disonesti disinformatori" che effettuerebbero "riscritture orwelliane" degli avvenimenti.


2009/05/18 - I dati d'ascolto

Per chi si fosse chiesto il motivo dell'ora tarda del servizio di La Gaia Scienza sulle "scie chimiche", la redazione del programma mi segnala che si tratta di una scelta precisa, perché quando finisce Report su Raitre raddoppiano gli ascolti (forse intendono lo share) di La Gaia Scienza. La redazione aggiunge che per il format della trasmissione, il servizio è da considerare "corposo" perché è stato il più lungo (8 minuti) mai fatto nel programma.

La Gaia Scienza di domenica 10 maggio su La 7 ha raggiunto circa 407.000 telespettatori (share 1,7%) nella fascia 20:30-23:00 e circa 178.000 (share 2,1%) nella fascia 23:00-2:00 (dati disponibili temporaneamente qui).


Gli ascolti della puntata di Rebus trasmessa su Odeon Tv lunedì 11 maggio sono stati di circa 28.000 telespettatori (fascia 20:30-23:00, dati disponibili temporaneamente qui), pari allo 0,1% di share.


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