Il telescopio spaziale Hubble è un gioiello di tecnologia che ha permesso di scoprire innumerevoli fenomeni astronomici, ma gli anni passano per tutti, anche per le meraviglie della tecnica, e così un paio di settimane fa Hubble è entrato in safe mode, ossia in una modalità di sicurezza, a causa del malfunzionamento di uno dei giroscopi che lo stabilizzano e ne consentono il puntamento.
Il telescopio spaziale, in orbita ormai da quasi trent’anni, ha bisogno che almeno tre dei suoi sei giroscopi funzionino correttamente per poter operare al massimo delle prestazioni (può funzionare, anche se con forti limitazioni, anche con un solo giroscopio). Prima di questa avaria ne aveva quattro in buone condizioni. Quando si è verificato il guasto, i controllori da terra hanno cercato di avviare un altro giroscopio, ma hanno scoperto che non funzionava bene.
La soluzione della NASA somiglia molto alla tecnica standard di risoluzione dei problemi informatici che usiamo spesso e che è stata immortalata dalla serie TV The IT Crowd, nella quale i due malcapitati addetti all’assistenza informatica di una grande azienda evadono sistematicamente le chiamate chiedendo per prima cosa “Ha provato a spegnerlo e riaccenderlo?”.
Il comunicato stampa della NASA spiega che il 16 ottobre è stato effettuato un running restart del giroscopio malfunzionante: il dispositivo è stato spento per un secondo e poi riavviato prima che si fermasse del tutto. Il riavvio serviva per azzerare eventuali malfunzionamenti verificatisi durante l’avvio, effettuato il 6 ottobre scorso dopo sette anni e mezzo di inattività. Il 18 ottobre Hubble ha eseguito una serie di spostamenti in direzioni opposte nel tentativo di sbloccare eventuali residui interni dei giroscopi, e ora sembra tutto a posto.
Morale della storia: non importa se il tuo aggeggio è costato un fantastilione di dollari; se non funziona più bene, spegnilo, riaccendilo e scuotilo un po’.
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