L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Ultimo aggiornamento: 2015/08/01 13:50.
Mi sono arrivate alcune segnalazioni della “notizia” dell'avvistamento di una “possibile sonda extraterrestre” su Marte insieme a una fotografia molto intrigante.
La parola notizia è fra virgolette perché la fonte dalla quale proviene è il blog Segni dal cielo, noto per la sua disponibilità a pubblicare qualunque storia di presunti avvistamenti ufologici. A sua volta Segni dal cielo cita un'altra fonte altrettanto disinvolta, ossia il canale Youtube Paranormal Crucible, già protagonista di altre perle fufologiche, come la presunta punta di piramide trovata sempre su Marte.
Ma a prescindere dalle fonti poco attendibili, l'immagine che propongono è sicuramente interessante, perché sembra davvero mostrare qualcosa di sferico che flutta in aria, come si può vedere qui sopra. Inoltre l'oggetto non è stato aggiunto con Photoshop e la foto è sostanzialmente autentica: proviene dalla sonda Curiosity ed è verificabile qui sul sito della NASA. Per trovare il punto esatto bisogna zoomare nella maniera mostrata qui sotto.
Si tratta insomma di un dettaglio piccolissimo: per notarlo in quella distesa di rocce e polvere marziana ci vuole una determinazione che rasenta l'ossessione. Ma a prescindere dalle motivazioni che possono spingere qualcuno a esplorare le bellissime fotografie della NASA scattate su Marte alla ricerca di dettagli come questo e dal corto circuito logico che può spingere a interpretare un oggetto indistinto come una sonda extraterrestre, la vista panoramica permette di notare un dettaglio che stronca subito la tesi ufologica. Basta infatti guardare la direzione delle ombre.
Mentre la presunta ombra della “sonda” sferica si trova verticalmente sotto di essa, come se il sole fosse a picco, tutte le altre rocce circostanti hanno ombre laterali, come se il sole fosse piuttosto basso e si trovasse nella zona di sinistra dell'immagine.
Già questo ci dice che l'interpretazione iniziale è sbagliata ed è una notevole dimostrazione di pareidolia: il nostro cervello, di fronte a un oggetto circolare che è più scuro in basso e sotto il quale c'è una chiazza scura tondeggiante, senza altri riferimenti spaziali, tende a interpretare la scena come una sfera che getta un'ombra. Soltanto l'osservazione dei dettagli circostanti rivela l'autoinganno percettivo.
Ecco alcuni esempi di questo automatismo della nostra mente, tratti da Metabunk:
Inoltre il confronto fra l'immagine sul sito della NASA e quella proposta da Paranormal Crucible rivela che la versione ufologica è stata schiarita notevolmente, creando quindi ulteriori artefatti digitali.
Vista la risoluzione molto ridotta dell'immagine, è difficile arrivare a una spiegazione certa, ma sembra probabile che l'ombra sia in realtà la faccia verticale in ombra di una roccia di cui si intravede la faccia superiore a sinistra dell'ombra stessa. La “sfera” è probabilmente un'altra roccia che si trova più lontano e che la scarsa risoluzione, combinata con gli artefatti di compressione digitale della panoramica, fa sembrare sferica. Infatti andando a prendere l'immagine non interattiva originale si scopre che il dettaglio della “sfera” è sgranatissimo.
La “sfera” che levita è, insomma, sì artificiale: ma nel senso che è un artefatto dell'elaborazione digitale delle immagini e del modo in cui il nostro cervello cerca di dare senso alle immagini confuse. Ci vuole ben altro che un'immagine confusa e artefatta per parlare con certezza di sonde extraterrestri.
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