Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle
gentili
donazioni di
“filippover*” e “maxpoli*”. Se vi piace, potete incoraggiarmi a
scrivere ancora (anche con un
microabbonamento).
È disponibile per lo
scaricamento libero qui
la nuova versione di LibreOffice, la suite di produttività (testi, fogli di
calcolo, presentazioni e database) open source, libera, gratuita
(sostenuta dalle
donazioni) e conforme allo standard ISO 26300 (OpenDocument). Ci sono versioni per Windows, Mac OS e Linux, naturalmente anche in
italiano. Per Android c'è un
lettore di documenti
(qui su Google Play) con funzioni
sperimentali
di editing; è disponibile inoltre un'app Android e iOS
per il telecomando delle presentazioni.
Cito dall'annuncio ufficiale alcune delle novità (l'elenco completo è
qui in
italiano):
“LibreOffice 5.0 offre un'interfaccia utente significativamente migliore, con
una gestione più razionale dello spazio su schermo e un aspetto più pulito.
Inoltre, fornisce un'interoperabilità avanzata con le suite per ufficio come
Microsoft Office e Apple iWork, grazie ai nuovi filtri migliori nella gestione
dei formati non standard. [...] LibreOffice 5 contiene numerosi miglioramenti
ai filtri di importazione ed esportazione, per una maggiore fedeltà nella
conversione dei documenti. Inoltre, è possibile aggiungere la marca temporale
standard ai file PDF generati con LibreOffice.”
Anche il codice è stato ripulito massicciamente, per cui l'uso di LibreOffice
incide meno sul processore e quindi allunga l'autonomia dei dispositivi a
batteria.
Io uso LibreOffice da anni per tutti i miei libri e per i miei spreadsheet e mi
trovo molto bene, tanto che sui miei computer non ho Microsoft Office. Ho
installato la 5 sopra la 4 e ha ereditato tutte le impostazioni personalizzate.
Nella versione standard di LibreOffice gli aggiornamenti non sono automatici (si
riceve una notifica, ma poi bisogna scaricare e installare manualmente);
tuttavia se volete questo genere di automatismo c'è
LibreOffice Vanilla
nell'App Store di Apple.
Provate LibreOffice: non costa nulla. Però se vi piace, alimentate il suo
sviluppo con una donazione, in modo da garantire che i documenti che create
siano sempre accessibili senza dover dipendere dagli umori e dai capricci di
licenza di una qualunque società commerciale.
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