Sempre secondo la notifica, il conduttore della trasmissione si sarebbe iscritto all’app come dimostrazione in diretta.
Non mi risulta che sia successo nulla del genere: la notifica fa probabilmente parte dei tanti tentativi di speculare sull’interesse per i bitcoin.
Alcuni di questi tentativi sconfinano nella truffa e nell’abuso, usando appunto nomi di programmi televisivi o di celebrità senza il loro consenso o addirittura inventando finte pagine di giornale che magnificano le opportunità di guadagno dei loro servizi, come questa falsa pagina di Repubblica che parla di Maria de Filippi, il cui ultimo investimento avrebbe “lasciato gli esperti a bocca aperta e spaventato le banche” (copia permanente su Archive.is):
Di questa tendenza parla anche Marco Cavicchioli in questo video, con molti esempi di finte pagine di giornali che sembrano promuovere servizi legati alle criptovalute.
Finte notizie come queste purtroppo approdano anche su testate giornalistiche reali, come ho raccontato il mese scorso, causando ancora più confusione nei lettori, che si fidano di quello che vedono scritto.
La notifica ricevuta dalla lettrice parla specificamente di un’app denominata BitcoinUp, il cui sito fa promesse mirabolanti (“i nostri algoritmi di trading stanno generando risultati folli per i nostri clienti [...] guadagna potenzialmente fino a $ 1500 il primo giorno di negoziazione [...]”), ed è interessante leggere quali sono le conseguenze per chi si iscrive a BitcoinUp, secondo il racconto di Lorenza: ha scaricato d’impulso l’app e vi ha inserito nome, cognome e numero di telefono.
“Da lì sono tempestata di chiamate con prefissi da Romania, Inghilterra, Svizzera, Germania o Austria, li sto bloccando ma mi arrivano sempre chiamate con numeri diversi. Ad una ho risposto e hanno riappeso.”
Ora Lorenza non vuole essere più contattata, ma ormai il suo numero è nelle rubriche di altri partecipanti a BitcoinUp.
Posso solo ripetere per l’ennesima volta le raccomandazioni classiche: non bisogna credere a tutto quello che si legge, anche se sarebbe legittimo aspettarsi dalle testate giornalistiche un minimo di controllo in più, e qualunque offerta che vi sembri troppo bella per essere vera probabilmente non è vera.
Purtroppo le ristrettezze economiche aumentano il desiderio di trovare vie d’uscita, e il valore crescente dei bitcoin attira speculatori e imbroglioni in cerca di vittime vulnerabili. Siate prudenti, e non date i vostri dati al primo che passa.
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