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1998/06/19

[IxT] Carte di credito e siti porno (19 giugno 1998)

Un altro lettore mi chiede quanto siano sicuri gli acquisti fatti con la carta di credito via Internet. Uno, in particolare, mi ha raccontato che dopo aver pagato l'iscrizione a un sito a luci "un tantino rosse" si è ritrovato sull'estratto conto della sua carta addebiti molto più consistenti del previsto, che fra l'altro continuano (con suo comprensibile imbarazzo).

Ne ho parlato più diffusamente nel Capitolo 10 di "Internet per tutti", ma il sugo è questo: una transazione con la carta di credito fatta via Internet non è più sicura (ne' meno sicura) di una fatta in un qualsiasi negozio.

Infatti chi vi dice che il negoziante truffaldino non si faccia una copia del vostro numero di carta di credito e lo usi anche lui per visitare a scrocco un sito porno a pagamento, comprare traffico telefonico o cambiare le gomme alla sua Ferrari?

Così come ci sono negozianti onesti e meno onesti, ci sono siti Internet onesti e altri meno specchiati. Se acquistate via Internet un libro da Amazon.com, o un programma dalla Microsoft, non c'e' di che preoccuparsi: è tutta gente che ha più da perdere in reputazione in una eventuale causa di quanto possa guadagnare scroccando dalla vostra carta di credito.

I siti porno a pagamento, invece, sono all'altro estremo. Non voglio fare di tutt'erba un fascio, ma tantissimi siti porno sono creati con l'esclusivo scopo di spillare soldi truffando con le carte di credito. E' gente che crea il sito, si fa pubblicità nei newsgroup e poi aspetta che qualcuno abbocchi. Qualche mese dopo, raccolti i numeri delle carte di credito, chiude baracca e burattini e inizia la predazione.

Non voglio neanche fare il moralista. Beh, quasi. Vorrei solo dire che se proprio ci tenete al materiale porno che c'e in Rete, _non_pagatelo_. Pagare significa incoraggiare la gente che lucra sull'umiliazione altrui. La pornografia stampata è in crisi grazie a Internet e al suo porno gratuito e la cosa, sinceramente, non mi dispiace affatto.

Non mi formalizzo se qualcuno vuole mostrare al pubblico le sue attività intime (simulate o meno); ne' mi formalizzo se qualcuno si eccita a guardare immagini, filmati e quant'altro. Non è questo il punto. Il punto è che secondo me non è bene che ci siano terzi (quasi sempre legati alla malavita) che ne traggono guadagno. E' una forma di sfruttamento della prostituzione. Virtuale, ma sempre sfruttamento e'. Se nessuno pagasse, nessuno si venderebbe e nessuno obbligherebbe gli altri a vendersi.

Dicevo, dunque, non pagate per la pornografia. Non c'e' niente nei siti a pagamento che non si trovi gratis altrove e con facilità. Lo so perché c'e' fior di gente che pensa di farmi un favore mandandomi password per i suoi siti preferiti. Grazie, amici, mi sono documentato per i miei libri, ma ho già visto tutto (ma proprio _tutto_) e adesso ho altro da fare nel mio tempo libero.

Ma che fare se, come nel caso del nostro malcapitato compagno di ciberviaggio, avete già fatto l'errore di dare il vostro numero di carta di credito a un sito porno e quello vi addebita somme non dovute?

L'unica cosa da fare è _chiudere_ _immediatamente_ la carta di credito. Inutile perdere tempo in reclami, cause e quant'altro. Come fareste a far causa a una società che sta, ad esempio, nel Delaware? Chiudete la carta di credito e basta. Una volta chiusa, il suo numero diventa inutile per il criminale e la cosa finisce lì. Avrete imparato la lezione, spero, e non lo rifarete più.

 

Questo articolo è una ripubblicazione della newsletter Internet per tutti che gestivo via mail all’epoca. L’orario di questa ripubblicazione non corrisponde necessariamente a quello di invio della newsletter originale. Molti link saranno probabilmente obsoleti.

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