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1998/06/29

[IxT] Risposte ai lettori (29 giugno 1998)

Ricordo agli amici che mi seguono che non sempre posso rispondere privatamente a tutti. Per chiari motivi di organizzazione e di tempo, rispondo di solito con un messaggio pubblico di questa mailing list, anche perché molte domande sono di interesse per tutti.

Per cui se volete le vostre risposte, iscrivetevi!

Sommario

-- Con Windows 98 cambierà qualcosa in meglio per noi patiti della rete?

-- Sto cambiando provider: Telecom è ancora il più consigliabile, o me ne rimango con il mio, che per la verità fa piangere?

-- Temi di maturità "anticipati" via Internet?

-- Indagini via Internet

-- Internet "gratis" con NetFraternity

Con Windows 98 cambierà qualcosa in meglio per noi patiti della rete?

Risposta breve: niente. Risposta lunga: niente di sostanziale. Scherzi a parte, se avete già provato Windows 95 combinato con Internet Explorer 4 e attivato l'Active Desktop per vedere il vostro computer come se fosse un sito Web, non troverete differenze con Windows 98.

La Rete sarà lenta e congestionata come prima perché Win98 non cambia la Rete; cambia qualcosina del vostro PC, punto e basta. Possono essere semplificate le procedure per collegarsi a Internet, ma una volta connessi non vi accorgerete della differenza.

Sto cambiando provider: Telecom è ancora il più consigliabile, o me ne rimango con il mio, che per la verità fa piangere?

E chi ha mai detto che Telecom è il più consigliabile? ;-)

Ho scritto un articolo in Gazzetta, qualche tempo fa, sulla questione di cambiare provider. Tutti hanno difetti e tutti hanno qualche pregio.

I piccoli ti offrono un servizio personale (e' facile parlare con i responsabili), ma hanno risorse economiche limitate e quindi tendono ad avere connessioni a Internet più sovraccariche. I grandi, invece, come Telecom Italia Net o Italia Online, hanno ingenti risorse finanziarie e si possono permettere connessioni veloci. Però diventa difficile parlare col Servizio Clienti (lo so, ci ho provato) e l'assistenza tecnica non è più personalizzata e competente quanto lo è quando puoi parlare direttamente con l'amministratore di sistema di un provider "piccolo".

Consiglio per tutti: fate qualche abbonamento di prova, di quelli a un mese o a due mesi, e valutate le prestazioni. Non solo quelle tecniche (velocità di connessione, tempi di risposta) ma anche quelle "umane" (com'e' l'assistenza tecnica?). Alla fine scegliete il provider che più vi soddisfa.

Cosa importante: procuratevi subito un "indirizzo virtuale", di quelli descritti nel mio libro "Internet per tutti" a pag. 35, presso ad esempio http://pobox.com, http://yahoo.it o http://hotmail.com. Così non dovrete cambiare indirizzo di e-mail ogni volta che cambiate provider.

Temi di maturità "anticipati" via Internet?

Un lettore mi segnala l'ipotesi che qualcuno sia riuscito ad avere i titoli dei temi d'italiano via Internet, forse tramite studenti di scuole italiane all'estero. In particolare, mi racconta di un messaggio apparso su it.scuola e contenente le tracce esatte del tema di quest'anno. Il messaggio in questione è datato "23 giugno ore 3.48"(cioe' poche ore prima dell'esame). Tuttavia a molti newsserver (come interbusiness) è arrivato solo 48 ore dopo.

Hmmm... Per citare il Cicap, "affermazioni straordinarie richiedono prove straordinarie".

Primo dubbio: posso sbagliarmi, ma non mi risulta che esistano scuole all'estero che seguono il programma italiano e in particolare svolgono l'esame di maturità. Se qualcuno ha dati concreti in proposito, me lo dica e li pubblicherò nella mailing list.

Secondo dubbio: Ammettiamo che scuole di questo tipo esistano. Per aprire le buste prima degli italiani in Italia, i candidati dovrebbero trovarsi a Est dell'Italia (secondo i fusi orari). Dato che nessuno esce prima delle canoniche quattro ore, andando verso Est di quattro fusi orari arriveremmo in Etiopia o giù di lì. Anche così il messaggio dovrebbe essere spedito non appena scadute le quattro ore della prova in Etiopia e arriverebbe in Italia all'ora in cui i candidati entrano per iniziare l'esame.

Poco pratico e soprattutto inutile: dovremmo avere qualche ora di anticipo per prepararci, altrimenti tanto vale, quindi la fonte del messaggio dovrebbe essere ancora più a Est.

Terzo dubbio: il caso specifico del messaggio citato dal lettore, spedito alle 3.48. Ma le 3.48 di quale fuso orario? Bombay? Roma? New

York? L'ora del messaggio viene definita in vari modi, e conosco almeno un paio di tecniche per alterarla, facendo apparire che il messaggio sia partito ben prima o dopo di quando è stato realmente inviato.

Certo qualcuno potrebbe aver divulgato i titoli _prima_ dell'esame.

Questo tipo di frode non è una novità, ma saremmo di fronte a un reato e non ha senso fare ipotesi senza fatti concreti.

Morale della favola: probabilmente è una bufala, e messaggi come questo devono farci ricordare di non credere _mai_ a tutto quello che leggiamo su Internet (e nemmeno sui giornali e in TV). Ma non avendo letto il messaggio originale ne' seguito la sua storia, posso solo fare delle ipotesi ragionevoli.

Aggiunta del 27/6/1998:

Il Giornale del 28/6/98 (pagina 12, articolo firmato da Anna Maria Greco) riferisce che uno studente ha violato più volte il sistema informatico del Dipartimento di Scienze dell'Informazione dell'università romana della Sapienza, rubando informazioni per superare gli esami.

E' stato colto con le mani nel sacco (anzi, con i file rubati sul suo computer) e denunciato.

Non era uno studente qualsiasi: era un tecnico di un provider e quindi aveva a disposizione risorse superiori alla media.

Indagini via Internet

Un altro lettore ha ricevuto uno spam (un messaggio commerciale non richiesto) che gli offre per una ventina di dollari una guida a come si effettuano indagini su persone, società e quant'altro via Internet.

La guida si chiama "Internet Sleuth".

E' roba genuina o è un bidone?

beh, per dirlo con certezza bisognerebbe comperarla e leggerla (e' in inglese, cosa che per me non è un problema essendo nato in Inghilterra; se qualcuno me la compera e manda, la recensisco volentieri ;-)). A scatola chiusa posso solo rispondere al lettore con un paio di considerazioni.

E' perfettamente possibile effettuare fior di indagini via Internet. A una condizione: la vittima delle vostre ricerche deve essere qualcuno o qualcosa che ha a che fare con gli Stati Uniti. Infatti in quel paese sono disponibili online enormi quantità di informazioni personali e societarie (solidità finanziaria, esposizione, bilanci, stipendi, tasse pagate e relativi redditi, adozioni, servizio militare, copertura delle carte di credito eccetera) che sono accessibili al pubblico.

L'unico vantaggio di una guida è che vi elenca i siti dove si trovano queste informazioni e vi risparmia la fatica di cercarle. Ci sono poi vari siti poco ortodossi che consentono di accedere ai numeri telefonici fuori elenco e via dicendo, ma questo è hacking e come tale è illegale.

Pertanto la guida citata dal lettore potrebbe essere un prodotto valido, ma se lo e', è comunque di interesse limitato per i non statunitensi. Checché ne dica il governo italiano, infatti, i database con informazioni anagrafiche in Italia sono fermi alla preistoria (come il catasto elettronico di Pavia, che è finito in albania per la digitalizzazione e in gran parte non è più tornato).

Figuriamoci se le informazioni sono accessibili al pubblico e (tanto meno) via Internet. Salvo che non siate intrallazzati, ovviamente!

Internet "gratis" con NetFraternity

Un lettore mi segnala il sito

http://www.netfraternity.net/ita/index.html

dove un'organizzazione senza fini di lucro promuove l'idea di fornire Internet "gratis".

Attenzione alle virgolette! Infatti il loro sistema funziona così: voi vi iscrivete (gratuitamente) al loro servizio e continuate a usare il vostro accesso a Internet come prima. Tuttavia installate un loro programma che vi manda della pubblicità durante la connessione e tiene traccia dei vostri tempi di collegamento.

Successivamente NetFraternity vi manda a casa un assegno (o vi bonifica o manda un vaglia) di rimborso delle vostre spese di navigazione in Internet, sulla base dei tempi di collegamento registrati dal loro programma.

Il rimborso in Italia è di circa 1200 lire l'ora, che corrisponde grosso modo a quello che si spende per un'ora di collegamento in rete urbana (pardon, in "area locale"). L'idea è carina, e non ho motivo di dubitare della serietà di NetFraternity. Se qualcuno vuole provare, non mi pare che ci siano rischi (l'iscrizione è gratuita) se non quello di sorbirsi troppa pubblicità (e Internet è già lenta così com'e'). Fatelo, se vi va, e poi raccontatemi.

Personalmente trovo che la spesa per accedere a Internet sia già così bassa, oggi come oggi, da rendere superflua questa forma di incentivo. Se scucire trecentomila lire l'anno di abbonamento e venti-trentamila lire al mese di bolletta Telecom (sono i miei consumi, e io navigo _molto_), allora fate un po' il conto di quanto spendete in un anno in sigarette o in biglietti per lo stadio o per il vostro quotidiano preferito. Ma va a gusti!

 

Questo articolo è una ripubblicazione della newsletter Internet per tutti che gestivo via mail all’epoca. L’orario di questa ripubblicazione non corrisponde necessariamente a quello di invio della newsletter originale. Molti link saranno probabilmente obsoleti.

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