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2005/12/06

IBM adotta il formato OpenDocument

IBM apre all'OpenDocument


La scusa che il formato OpenDocument è supportato soltanto da OpenOffice.org e qualche altro programma di nicchia regge sempre meno. Infatti IBM ha annunciato che la prossima versione del suo pacchetto di rete per la collaborazione e la produttività in ufficio, denominato Workplace Managed Client 2.6 e in uscita a inizio 2006, userà il formato OpenDocument (ODF) e supporterà anche i formati Microsoft. WMC è stato finora dedicato alle grandissime aziende (dal milione di utenti in su), e quindi è un peso massimo nel settore, composto da Lotus Notes, dal portale WebSphere e da un sistema di e-mail e messaggistica istantanea.

Secondo IBM, l'interesse principale per questa sua scelta proviene dai paesi emergenti (come la Cina o il Brasile), che stanno iniziando solo ora a digitalizzare la propria amministrazione e hanno capito il problema insito nell'adottare un formato di digitalizzazione di cui non possano disporre a proprio piacimento: per accedere ai propri dati, dovrebbero sempre dipendere da chi è titolare dei diritti di quel formato. E pagare, pagare, pagare, senza alcuna garanzia che potranno leggere tutto quello che hanno scritto se, fra una decina d'anni, il formato non viene più supportato dal fornitore.

Microsoft ha finora rifiutato di supportare ODF e ha recentemente annunciato che sottoporrà il proprio nuovo formato, Office Open XML, a un ente di standardizzazione perché venga ratificato appunto come standard. Ma IBM si è unita al coro di dubbi riguardanti questo annuncio: aspettiamo e vediamo cosa succede davvero, perché gli annunci sono facili da sfornare, i risultati davvero liberi da cavilli un po' meno. Arthur Fontaine, manager IBM per Workplace Managed Client, parla chiaro: "Vorremmo vedere qual è il risultato finale di questi standard, se il movimento open source li trova compatibili, e se dallo standard viene omesso qualcosa che verrà sfruttato dal singolo fornitore".

Con questa mossa, anche IBM sembra voler entrare in competizione con Microsoft Office, OpenOffice.org e StarOffice di Sun nel settore delle applicazioni d'ufficio, almeno al livello delle grandi aziende, ma la cosa interessante è che sfrutta il formato aperto e libero per conquistare più facilmente i clienti. L'open source, insomma, fa bene agli affari.

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