Come ogni martedì, anche stamattina il Disinformatico va in onda in diretta dalle 11 alle 12 sulla Rete Tre della RSI (radio svizzera di lingua italiana), ricevibile anche in streaming e scaricabile come podcast. Ecco i temi della puntata, espansi in tempo reale qui nel corso della diretta.
Antibufala classic: Bill Gates ti paga più di 240 euro se promuovi Internet Explorer
Può sembrare incredibile, ma c'è ancora gente che non sa della bufala dell'appello secondo il quale Bill Gates pagherebbe circa 240 euro a tutti coloro che promuovono Internet Explorer inoltrando un particolare invito. La bufala ha ripreso a circolare massicciamente in questi giorni dopo un lungo periodo di quiescenza.
Cari Amici,
Leggete questa lettera ed agite velocemente. Io vi invio questa lettera, in quanto tale informazione mi è stata inviata da un professionista e caro amico. La Microsoft e AOL, al giorno d'oggi le più grandi compagnie della rete, per assicurare ad Internet Explorer il posto di programma più usato, hanno testato la versione beta di questo programma.
Quando invierete questa lettera ai vostri amici, Microsoft la controllerà (sempre che essi usino Microsoft Windows) per 2 settimane. Microsoft vi pagherà € 245 per ogni persona a cui manderete questa comunicazione. Microsoft pagherà € 243 per ogni vostra lettera forwardata e per ogni terza persona che riceverà la vostra comunicazione, Microsoft pagherà € 241. Tra due settimane, Microsoft si metterà in contatto con voi via e-mail vi spedirà l'assegno.
Io all'inizio ho dubitato fino a quando, due settimane dopo che ho mandato tale comunicazione, non ho ricevuto per posta elettronica la comunicazione e alcuni giorni dopo l'assegno di €24800.00. Dovete assolutamente mandare tale comunicazione prima che termini il test della versione beta di Internet Explorer. Colui che si può permettere tutto questo è il signor Bill Gates. Tutte le spese di marketing sono da lui sostenute.
L'appello è falso: zio Bill non manda soldi e non traccia gli inoltri, e AOL non ha alcun interesse a promuovere IE, dato che il suo sito indica chiaramente che sponsorizza un prodotto concorrente, Netscape.
L'appello diventa forse più plausibile perché ha un garante di tutto rispetto: nientemeno che l'Agenzia delle Entrate italiana. In realtà si tratta semplicemente di una dipendente dell'Agenzia, che ha ricevuto l'appello e l'ha inoltrato senza considerare che i suoi dati sarebbero finiti automaticamente in coda al messaggio, come potete leggere nell'indagine antibufala completa, dove potrete scoprire anche il nome dell'autore di questa bufala. Ebbene sì, una volta tanto sappiamo chi ha iniziato la catena nel lontano 1997.
Echelon in TV, spie nei cellulari?
Dopo la messa in onda alla TSI di una puntata di Storie (prima parte, seconda parte, disponibile in streaming) che parla di Grande Fratello informatico, intercettazioni e supersistemi di sorveglianza delle comunicazioni, vale la pena di fare il punto su Echelon e sulla realtà delle tecniche di intercettazione.
Stando alle migliori informazioni disponibili (rapporto UE), è una sofisticata rete di radioascolto, ma è meglio non mitizzarla troppo. Infatti le tecniche di intercettazione sono molte, e Echelon è soltanto una delle risorse a disposizione. Non solo; anche i paesi non affiliati a Echelon hanno le proprie centrali di intercettazione. Tutti spiano tutti, insomma.
Ben più semplice, ma forse ancora più efficace, è la tecnica di intercettazione utilizzata dall'FBI: è possibile attivare a distanza e di nascosto il microfono di un cellulare, secondo questo articolo di ZDNet. Vengono specificate anche le marche e i modelli particolarmente facili da intercettare. La soluzione? Durante le conversazioni private importanti, lasciare il cellulare fuori dalla stanza e staccarne la batteria.
Trucchi per affinare le ricerche con Google
Siamo abituati a usare Google in un solo, semplice modo: immettere nella sua casella la parola o le parole che vogliamo trovare in Rete. Ma Google offre molte più opzioni, che consentono di scoprire più facilmente quello che ci interessa e di rivelare nuovi nessi e legami fra informazioni apparentemente scoordinate.
Per esempio, racchiudere la frase fra virgolette seleziona le pagine che contengono l'esatta sequenza di parole (senza virgolette, Google seleziona qualsiasi pagina che contenga le parole anche in una sequenza differente); mettere il segno "meno" davanti a una parola ordina a Google di non restituire risultati che contengono quella parola; site: seguito dal nome di un sito limita la ricerca a quel sito; date: seguito da 3, 6 o 12 limita la ricerca a pagine risalenti a non più di 3, 6, 12 mesi; link: pagina elenca le pagine che contengono link alla pagina specificata.
Si rivela preziosissima la funzione cache: quando una pagina scompare dalla Rete per varie ragioni (rimossa dall'autore o sequestrata, per esempio), spesso ne rimane una copia nell'archivio temporaneo (cache) di Google. Per raggiungerla e ripescarne il contenuto, basta precederne il nome con la parola cache:.
Google è anche un ottimo calcolatore e convertitore di unità di misura. Per esempio, immettendo 25*25, si ottiene in risposta 625; immettendo 250 meters in yards, Google restituisce l'equivalente in iarde della misura in metri; lo stesso sistema vale per moltissime unità di misura, a patto di usare la grafia inglese.
Trovate queste e altre tecniche per l'uso avanzato di Google nella Google Guide e nella guida rapida di Google.
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