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Finalmente un virus anche per iPhone. Perché lasciare agli altri tutto il divertimento di avere uno sconosciuto che ti entra nel telefono e gli fa fare quello che gli pare? Ora anche gli utenti del cellulare feticcio di Apple (che è un buon telefonino, ma non tanto da venerarlo come fanno alcuni, specialmente chi non ce l'ha) possono vedere soddisfatta questa lacuna.
Arriva infatti dall'Australia un vero e proprio worm autopropagante: ogni iPhone infetto cerca altri iPhone attraverso la rete telefonica e si installa in quelli che trova. Ma il titolo di Apple in borsa non è precipitato e non c'è alcuna pandemia cellulare, perché il worm ha i denti limati.
Infatti funziona soltanto sugli iPhone ai quali è stato applicato un jailbreak, letteralmente una “fuga dal carcere”, ossia ai quali è stata rimossa la protezione messa da Apple per bloccarne alcune funzionalità e vietare all'utente di installare software non approvato dalla società della mela morsicata. E fra gli iPhone con jailbreak, colpisce soltanto quelli ai quali è stato installato il programma SSH e non è stata cambiata la password di amministratore supersegreta, ossia alpine. State cominciando a sbadigliare?
Ma Graham Cluley di Sophos procede inesorabile nella descrizione di quello che si candida ad essere il worm più fiacco della storia: vale la pena parlarne lo stesso, perché oltre a essere un proof of concept (una dimostrazione di fattibilità) mi offre lo spunto per raccontare un po' di folklore internettiano.
L'unico danno che fa questo programma autoreplicante, infatti, è cambiare lo sfondo dell'iPhone infettato, mettendovi una foto del cantante Rick Astley e la dicitura “ikee is never going to give you up”. Un chiaro riferimento a una delle canzoni di maggior successo di Astley, Never Gonna Give You Up, annata 1987, ma un chiarissimo messaggio per i conoscitori del folklore di Internet: il worm è un rickroll, ossia una presa in giro, secondo una tradizione scoppiata nel 2007.
Il rickroll consiste nel fornire, durante una conversazione online, un link che sembra portare a qualcosa di altamente desiderato o provocatorio (per esempio il celebre video in cui Carla Bruni si sfila le mutandine e le porge maliziosamente a Sarkozy durante una funzione pubblica, credendo di non essere ripresa) ma che in realtà porta al video della canzone di Rick Astley. L'arte del rickroll sta nel creare una descrizione del link che contiene un vago indizio della sua natura burlesca, che verrà ignorato a causa della concitazione e del desiderio evocati dalla descrizione stessa. Il divertimento sta nel vedere quanta gente ci casca. Tanta, a quanto pare: il video di Astley su YouTube usato solitamente per i rickroll ha superato quota 21 milioni di visioni.
Ma torniamo alla parte tecnica del worm. Non ci sono per ora segnalazioni di infezioni al di fuori dell'Australia; non funziona sugli iPhone e iPod touch non sbloccati (senza jailbreak); richiede che sia installato SSH e che non sia stata cambiata la password di default. Se riesce a installarsi, cerca altri iPhone nelle stesse condizioni e li infetta. L'analisi di Sophos indica che si tratta di un worm dimostrativo sostanzialmente innocuo, ma nulla vieta di usarne il canovaccio per creare versioni più aggressive.
Va detto che cambiare lo sfondo del cellulare è comunque un'intrusione non autorizzata in un dispositivo informatico, ossia un reato punibile in molti paesi, e può avere un costo non banale, sia per ripristinare lo sfondo desiderato, sia per la paura di furto di dati che può evocare. È comunque un forte richiamo a fare attenzione quando si modifica un apparecchio: se non si sa esattamente cosa si sta facendo, c'è il rischio di farsi male esponendosi inconsapevolmente ad attacchi ben più gravi di un video degli anni Ottanta che parte a sorpresa.
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