Risolto il mistero delle foto lunari
L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.
Torno sull'argomento delle foto della Luna che mostrano
strani solchi, alla fine dei quali c'è a volte un masso, come raccontavo la settimana scorsa, per fare il punto delle indagini. Direi che c'è una soluzione ben precisa, anzi due, perché in realtà si tratta di due fenomeni distinti, identificati dagli impagabili lettori e ascoltatori del
Disinformatico.
La prima foto
Esaminiamo insieme la prima coppia di foto "misteriose": una è un ingrandimento dell'altra.
Viene descritta come
"Apollo 16 photo 67-H-1135", ma un lettore, il sagace Martino, si è ricordato di aver visto questa foto nell'
“Atlante Mondadori dell’universo”, datato 1970. La foto, spiega, è a pagina 117 di questo volume, e la didascalia permette di scoprire che la foto riguarda il cratere Vitello, nel sud-ovest lunare, che ha un diametro di 42 km. Si trova nella zona riquadrata qui sotto, visibile dalla Terra:
In dettaglio (foto tratte da
LunarRepublic):
Il cratere Vitello (prende il nome da un
matematico polacco, non da un bovino) è quello sotto l'angolo inferiore sinistro della scritta.
La datazione del libro, prosegue Martino, rivela che l'attribuzione della foto alla
missione Apollo 16 è falsa, perché quella missione avvenne due anni dopo l'uscita del libro, nel 1972. Vatti a fidare dei lunacomplottisti: proprio non riescono a fornire una fonte giusta nemmeno a pagarli. La foto deve quindi risalire a una missione precedente, con o senza uomini a bordo. Per esempio, potrebbe provenire dalla serie
Lunar Orbiter (1966-67), e infatti un altro lettore, Massimo Musante, ha trovato
la foto in questione negli archivi Nasa della missione Lunar Orbiter 5. Eccola, ruotata per allinearla con la foto "misteriosa".
La didascalia Nasa di questa foto spiega il presunto mistero: come del resto avevano già indovinato alcuni lettori, si tratta semplicemente di massi che sono rotolati lungo un pendio, lasciando una traccia nella polvere della superficie lunare.
Siamo abituati a pensare alla Luna come a un corpo morto e immutabile, ma in realtà anche lì, sia pure lentamente, avvengono dei mutamenti. Il rotolamento è stato probabilmente innescato dalla continua dilatazione e contrazione alla quale sono sottoposte le rocce lunari a causa di due settimane di sole continuo seguite da due settimane di buio, senza l'atmosfera che mitighi queste oscillazioni termiche. Mistero numero uno risolto.
La seconda foto
Questa coppia di immagini è identificata dai lunacomplottisti come
"Apollo 16 photo 16-19067".
E' subito chiaro che per queste foto non può valere la spiegazione data per l'altra, perché nella prima il solco addirittura entra ed esce da un cratere, cosa improbabile per un masso che rotola, ed è molto regolare: nella seconda foto, più che un solco sembra una serie di cerchi con un puntino in mezzo, connessi da un tratto più sottile. Saranno l'equivalente lunare dei cerchi nel grano? Inoltre in queste foto non c'è traccia di un masso alla fine del solco (anche perché la fine non è inquadrata).
Finora è emersa l'ubicazione e l'origine esatta di una sola di queste foto (sempre grazie a Massimo): la seconda foto "misteriosa" è
questa, scattata dall'Apollo 17 (non dalla 16) e identificata dalla sigla
AS17-144-22129 (H).
Come raccontato
qui dalla Nasa, il solco è su un pendio nelle vicinanze del punto di sbarco dell'equipaggio dell'Apollo 17 ed è indicato dalle frecce in
questa foto (notate come cambia il tono di grigio della superficie fra le due foto):
Ci sono un paio di spiegazioni non ufologiche per queste curiose formazioni. La prima è che si tratti di rotolamenti atipici; la seconda è che si tratti di una fila di crateri d'impatto.
Questi crateri d'impatto possono essere prodotti in due modi: dalla caduta diretta, dallo spazio, di pezzi di un meteoroide che si è frammentato prima dell'impatto a causa delle forze gravitazionali (esempi di questo fenomeno sono visibili anche in altri corpi celesti, come Ganimede, luna di Giove, che presenta la
Catena di Enki), oppure dai frammenti secondari sollevati e poi ricaduti dopo un impatto diretto principale (alcuni esempi relativi alla Luna sono
qui, in 3D, e
qui).
Grazie a tutti per l'aiuto! Mi sa che nei prossimi mesi, con l'anniversario dello sbarco del 1969, ne vedremo delle belle, e il vostro supporto sarà prezioso.